Le principali notizie in evidenza sui giornali di oggi, venerdì 19 ottobre.
Politica Interna
Scontro Lega – 5 Stelle. Si inasprisce il braccio di ferro M5S – Lega sulla pace fiscale. Un muro contro muro che minaccia la stabilità dell’esecutivo, anche se da Bruxelles Conte minimizza: «Crisi di governo? Futuribile, saremmo irresponsabili». Anche se filtra il retroscena di uno sfogo con alcuni funzionari della delegazione italiana: «Se continua così sono pronto a lasciare, c’è un limite che non vorrei varcare». Dopo la denuncia della “manina” che avrebbe inserito nel Dl fiscale il condono ampio, Di Maio attacca: «Ora il tema è politico, serve un chiarimento politico». Con la Lega che prima minaccia addirittura di disertare il Consiglio dei ministri di domani, convocato d’autorità dal premier Giuseppe Conte per limare dal decreto fiscale la sanatoria sul riciclaggio disconosciuta dai grillini, ma in serata ingrana la retromarcia. Come annunciato, il commissario Ue agli Affari economici e monetari, il socialista francese Pierre Moscovici, è giunto a Roma con la lettera già consegnata al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in cui si chiede al governo di fornire chiarimenti a Bruxelles entro lunedì alle ore 12: «Lo scostamento previsto dalla manovra è senza precedenti rispetto alle regole europee».
Legittima difesa. «Sarà legge per Natale». È questo il mantra della Lega sulla legittima difesa, quasi fosse un dono ai propri elettori da mettere sotto l’albero. O, come dice Matteo Salvini via tweet, una «promessa mantenuta», il passare «dalle parole ai fatti», imponendo ai grillini e al Guardasigilli Alfonso Bonafede una marcia indietro anche rispetto a tre emendamenti firmati da Francesco Urraro che avrebbero potuto almeno migliorare il testo e attenuarne la portata. Invece niente, ritirati in blocco già mercoledì dopo una riunione in via Arenula. Perché il ben noto contratto di governo giustifica tutto, e lì c’è anche la legittima difesa. Da sempre un cavallo di battaglia del Carroccio. Così già ieri la commissione Giustizia del Senato ha potuto chiudere in fretta e furia la discussione sul futuro articolo 52 del codice penale che dettai limiti della legittima difesa e sul 55 che disciplina i casi dell’eccesso colposo. Inutili le proteste del Pd e di Leu. Tra il 23 e il 24 ottobre l’aula del Senato licenzierà il testo.
Dura lettera dalla Ue all’Italia: “Sui conti deviazione senza precedenti”. Tria prova a mediare. – Scontri e accuse tra Lega e 5 Stelle divisi sul condono. Conte convoca il Cdm, La Lega minaccia di non andare. – L’Assemblea di Assolombarda
Politica Estera
Il caso Khashoggi. «Abbiamo informazioni di intelligence che arrivano da tutte le parti. A meno di un miracolo, dobbiamo riconoscere che Jamal Khashoggi è morto». Donald Trump conversa con il New York Times subito dopo aver ascoltato il resoconto del Segretario di Stato, Mike Pompeo, di ritorno da un viaggio lampo in Arabia Saudita e Turchia. «E’ una brutta, brutta cosa, le conseguenze dovrebbero essere severe», aggiunge il presidente. Ma la reazione degli Stati Uniti resta fluida. Non c’è ancora una chiara attribuzione di responsabilità per il quasi sicuro assassinio del giornalista, scomparso il 2 ottobre scorso nel consolato saudita a Istanbul. Certo, il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin fa sapere che non parteciperà al forum economico-finanziario, «la Davos del deserto», in programma la prossima settimana a Riad. Ci ha messo del tempo prima di prendere la decisione, aspettando che molti suoi colleghi lo precedessero. E non ci sarà neanche Fox, il canale più vicino a Trump. Nello stesso tempo, però, Pompeo, predica cautela, ricordando «il legame strategico» con l’Arabia Saudita.
L’Isis. L’Isis ha catturato «settecento ostaggi», compresi «molti europei e americani» e li tiene prigionieri nell’Est della Siria con la minaccia di «ucciderne dieci al giorno». La rivelazione bomba arriva dal presidente russo Vladimir Putin, che ne ha parlato dalla sua residenza sul Mar Nero, a Sochi, dove si sta svolgendo la conferenza annuale del Valdai Club, il think tank russo che raccoglie i maggiori esponenti delle nomenclatura e dell’oligarchia del suo paese. Parole che sono anche un atto di accusa contro gli Stati Uniti, colpevoli a suo dire di non fare abbastanza contro lo Stato islamico a Est dell’Eufrate, nella zona controllata dalle Forze democratiche siriane (Sdf) con l’aiuto di truppe speciali statunitensi e francesi. Mancano conferme indipendenti ma è vero che gli islamisti hanno lanciato potenti controffensive attorno alla loro roccaforte di Hajin, una cittadina di 40 mila abitanti ai bordi dell’Eufrate, quasi al confine con l’Iraq.
Economia e Finanza
L’Assemblea di Assolombarda. Far attenzione a come saranno realizzate le misure per la crescita contenute nella manovra. Quel «secondo pilastro» dell’azione di governo, che compensa lo sforamento di un punto di Pil nella legge di bilancio. «Siamo attendisti con una serie di pregiudiziali», ha detto Vincenzo Boccia, ieri all’assemblea di Assolombarda. «Questa manovra consta di due grandi pilastri: uno è quello delle promesse elettorali del contratto di governo, flat tax, pensioni e reddito di cittadinanza, questioni legittime ma di di parte. L’altro è la crescita, argomento di interesse nazionale, che tiene in piedi il primo, su cui si basa la sostenibilità della manovra e la credibilità del governo». «Deluso? Era importante che il ministro ci ascoltasse – spiega Carlo Bonomi – non mi aspettavo certo che il suo intervento cambiasse completamente lo scenario». Non è accaduto, infatti. Con le parole di Giovanni Tria a ribadire punto per punto la validità della manovra e della filosofia di fondo dell’azione di Governo, che pure pochi minuti prima erano state demolite pezzo dopo pezzo dalla relazione del presidente di Assolombarda.
Manovra. Una «deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità e crescita» dagli obiettivi sul deficit strutturale, alimentata da un aumento della spesa primaria del 2,7% contro la crescita massima dello 0,1% consentita dalle griglie Ue. Il mancato rispetto della regola del debito, che dopo il Rapporto di maggio della Commissione torna al centro dell’attenzione proprio per il mancato rispetto del braccio preventivo del Patto. E, non ultime per importanza, le obiezioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio sulle stime di crescita, respinte dal governo in un modo che «a prima vista non rispetta» gli obblighi europei. La lettera firmata dal vicepresidente della commissioneValdis Dombrovskis e dal commissario agli Affari economici Pierre Moscovid è dura nei toni. Ma anche nei tempi di risposta. Roma è chiamata a inviare le sue controdeduzioni entro lunedì e, con un’accelerazione che coglie il governo italiano nel pieno delle convulsioni sul decreto fiscale. Sulla manovra italiana le tensioni sono sempre più forti, con pesanti riflessi sui mercati: Piazza Affari -1,9%, lo spread BTp-Bund balza a 328 punti.