Economia e Finanza
Manovra. Matteo Salvini, che ieri ha incontrato coi vertici della Lega le parti sociali al Viminale, e ora promette il taglio delle tasse sulla casa, continua ad alzare la posta sulla prossima manovra di bilancio. Attacchi al salario minimo di marca M5S (“Roba da regime socialista, le parti sociali sono contrarie”), al decreto dignità (“Non funziona, va rivisto”) e al reddito di cittadinanza (“Dicono sia il motivo per cui non si trova manodopera qualificata”). Salvini poi ribadisce la necessità di sforare il 2% di deficit, attaccando quindi il ministro Tria. Annamaria Furlan, segretario generale Cisl, commenta: “E’ evidente che prima il Governo farà chiarezza, superando le sue diatribe interne, meglio sarà per il paese. Noi pensiamo che la manovra debba puntare ad una riduzione delle tasse per i lavoratori e per i pensionati che rappresentano l’85 per cento dell’erario pubblico”. Il presidente di Confindustria Boccia, aggiunge: “E’ emersa una convergenza sia dei rappresentanti delle imprese che dei lavoratori su 3 punti. Primo, la riduzione delle tasse sul lavoro attraverso il taglio al cuneo fiscale. Secondo, la necessità di attivare investimenti in infrastrutture. Terzo, la volontà di evitare di definire il salario minimo senza collegarlo ai grandi contratti di riferimento”. E infine il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “Rete Imprese Italia, cui aderiscono le confederazioni del commercio e dell’artigianato, ha unitariamente richiesto che gli interventi di riduzione del cuneo si sviluppino attraverso una più generale revisione delle aliquote Irpef nella prospettiva della fiat tax”.
Criptovalute. La Dna, direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, nella relazione annuale appena pubblicata lancia sulle criptovalute un allarme senza precedenti. La Procura nazionale guidata da Federico Cafiero De Raho racconta nei dettagli i rischi di “un utilizzo massiccio” da parte di mafiosi, terroristi ed evasori, per ripulire e rimettere in circolo denaro sporco, sottrarsi agli obblighi fiscali o sostenere progetti eversivi. La Dna avverte: “Gli scambi diretti tra utenti continueranno a permanere non presidiati anche in prospettiva” e le modalità di queste operazioni sono più d’una. Di conseguenza le indagini rischiano di essere fatte con armi spuntate: ci sono oggettive “difficoltà” per la “complessa acquisizione di prove” senza contare la “concreta sequestrabilità” delle somme illecite. La risposta non può che essere una regolamentazione antiriciclaggio efficace e condivisa a livello internazionale. Purtroppo è esattamente quello che non siamo riusciti a fare di fronte alla crescita dei giganti di Internet.
Politica interna
Tensioni nel governo. Il governo alla resa dei conti sulla questione Tav. Al Senato sono sei le mozioni sul tema, quattro a favore della realizzazione dell’opera: oltre a quelle di Forza Italia, Fratelli d’Italia e di una parte del gruppo misto, ce ne sarà anche una del Pd, che quindi andrà a braccetto con il centrodestra. Le altre 2 mozioni sono una del M55 e una proveniente da un’altra parte del gruppo Misto, con prima firmataria Loredana De Petris di Leu. E proprio sulla mozione del M5S le polemiche politiche si accendono, con il movimento No Tav che accusa i grillini di voler solo salvare la faccia, e una consigliera regionale piemontese pentastellata, Francesca Frediani, che invita a far cadere il governo qualora la Lega bocciasse il testo. Ma è soprattutto la Lega, a non risparmiare nulla all’alleato di governo. Salvini afferma dai microfoni di Radio24: “Toninelli non mi sembra all’altezza di gestire le infrastrutture di un Paese bello ma difficile come l’Italia”. Il ministro risponde: “Salvini fa il polemizzatore quotidiano. Ma si contraddice da solo. Prima mi attacca, poi nelle sue dirette elogia illavoro che ho fatto, come i 50 miliardi sbloccati al Cipe o il via libera alla Cuneo-Asti. Come diceva un filosofo, sembra un nano sulle spalle dei giganti che lavorano. Al posto di fare polemiche pensi a indicarci due sottosegretari per il ministero. Abbiamo visto che fine hanno fatto quelli che aveva messo…”. Ma nel M5S si da largo la convinzione che Salvini voglia porre fine all’esperienza di governo e notte di lunedì, Di Maio ha convocato i maggiorenti della “vecchia guardia”: obiettivo, ricompattare il Movimento, con l’idea di tenere dentro al patto l’ala ortodossa del presidente della Camera Roberto Fico.
Caso Belsito. I Giudici della Corte Costituzionale ieri hanno confermato la truffa ai danni dello Stato e la confisca di 49 milioni di euro della Lega, nella sentenza sul caso Belsito. Il conteggio dei giorni da quando è stato consumato il reato ha fatto però scattare la prescrizione nei confronti dell’ex segretario Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito, che erano stati condannati in primo e secondo grado a Genova per aver incassato rimborsi elettorali senza averne diritto. Quanto ai tre ex revisori dei conti coinvolti nel processo, uno è stato assolto, per altri due invece è stata confermata la condanna a otto mesi. Si chiude così la vicenda giudiziaria iniziata il 23 gennaio 2012 con l’esposto di un militante del partito sulle notizie di investimenti anomali in diamanti in Tanzania e di conti offshore a Cipro della Lega. Lapidario il commento di Salvini: “Sono anni che vanno avanti con questi 49 milioni, a me non cambia niente. Non mi cambia la vita”.
Politica estera
Strage di El Paso. Il Presidente Donald Trump oggi sarà a El Paso, in Texas, luogo della strage di sabato scorso, quando un suprematista bianco ha ucciso 22 persone. “Non è il benvenuto”, ha detto la deputata democratica Veronica Escobar. Anche Beto O’Rourke, uno dei candidati democratici alla Casa Bianca, dice: “Non c’è posto per lui qui. Ha contribuito a creare l’odio che ha reso possibile questa tragedia”. Parlando alla nazione l’altro ieri, il presidente ha criticato odio e suprematismo bianco, ma non ha fatto alcun accenno al linguaggio da lui spesso usato nei comizi. Questo ha scatenato furiose polemiche nell’opinione pubblica. Il New York Times è strato costretto a cambiare il titolo di apertura della propria edizione cartacea di lunedì mattina (“Trump esorta all’unità contro il razzismo”) dopo le proteste di politici e lettori democratici; il quotidiano ha modificato il titolo in “Trump attacca l’odio, ma non le armi”. Anche Barack Obama con un appello scritto ha invitato gli americani a rifiutare in modo netto il linguaggio di odio e razzismo (non citava esplicitamente Trump, ma il riferimento è chiaro). Un simile intervento di un ex presidente è insolito e, secondo i commentatori del canale conservatore Fox News, inappropriato.
Venezuela. Si fa duro lo scontro tra gli Stati Uniti e il Venezuela di Maduro, ormai allo stremo. La Casa Bianca ha ordinato il blocco degli asset del governo del Venezuela negli Stati Uniti. II presidente ha firmato un’ordinanza che prevede il congelamento dei beni del governo di Caracas e vieta transazioni con l’Esecutivo venezuelano a meno di esplicite eccezioni. Il provvedimento impedisce qualsiasi transazione, negoziazione, esportazione di beni del governo venezuelano in territorio nordamericano. La Casa Bianca motiva la decisione con un riferimento “all’usurpazione di potere da parte di Maduro, la negazione di diritti umani e le minacce dirette all’autoproclamato presidente Juan Guaidò”. “Mettersi contro il dipartimento del Tesoro Usa non è mai una buona idea”, hanno commentato a Wall Street dando per scontato che le transazioni finanziarie e commerciali con il Venezuela rallenteranno. II rischio fondato è che la mossa potrebbe aggravare la crisi economica e umanitaria che sta attraversando il Paese.