Economia e Finanza

Lavoro. Le annunciate assunzioni della Pubblica amministrazione rischiano di non concretizzarsi. Tutto congelato in attesa che la crisi di governo si ricomponga, e che si sblocchino finalmente i concorsi, rinviati, per ora, al novembre di quest’anno dall’ultima legge di Bilancio, ma che rischiano seriamente di slittare a data da destinarsi. Nessun congelamento al contrario per le uscite, che stanno svuotando gli uffici pubblici: tra pensionamenti ordinari e Quota 100 i sindacati calcolano che solo per quest’anno andranno via oltre 130 mila dipendenti. Secondo le prime stime sarebbero circa 11 mila le uscite di lavoratori pubblici con Quota 100 da agosto. I sindacati, per far fronte all’urgenza, chiedono con forza di assumere intanto gli idonei dalle raduatorie esistenti. Il rischio per la Pubblica amministrazione è la chiusura di numerosi uffici. Nel privato invece finora sono state presentate 60.479 domande. Da Confindustria si fa notare che “al di là della crisi, il problema vera è trovare personale con competenze, che non c è sul mercato. Se non si trovano figure capaci, è inutile assumerle”. Intanto nei primi sei mesi di quest’anno le attività artigiane sono diminuite di 6.564 unità, nonostante la leggera ripresa registrata nel secondo trimestre. Tra il 2017 e il 2018 l’emorragia è stata ancora maggiore: oltre 16.300 imprese artigiane perse. Al 30 giugno scorso, il numero complessivo di imprese era arrivato a quota 1.299.549. Dati preoccupanti in Emilia Romagna (-761), in Sicilia (-700) e in Veneto (-629). Il dossier firmato dall’Ufficio studi della Cgia fotografa un trend di crisi delle aziende artigiane che dura ormai da 10 anni.

Iva. Mentre la crisi italiana di metà agosto si svolge fra colpi di scena disperati e pasticciati, emerge una novità finanziaria europea che sconvolge i piani. È l’entrata in azione del bazooka della Bce, con politiche monetarie non convenzionali e l’acquisto del debito pubblico e di quello di enti pubblici e privati degli stati dell’euro. Ma la condizione per ottenere gli acquisti di debito pubblico della Bce è di non violare le regole di buona gestione del bilancio. In questo senso l’Italia deve disinnescare la clausola di salvaguardia dell’Iva, pari a 24 miliardi, cioè lo 1,25% circa del PIL monetario del 2020, per evitare che salga dal 22% al 25% per l’aliquota normale e dal 10% al 13% quella ridotta. Eppure basterebbe che tutti pagassero le tasse. Secondo l’Ocse in Italia “d’evasione Iva nel 2018 è di 26 miliardi, un quarto dell’evasione totale. Sarebbe bastato avere un tasso di evasione in linea con quello europeo e non avremmo avuto la lunga e interminabile stagione delle clausole di salvaguardia”.

Politica interna

Crisi di governo. Per la Lega «questa esperienza di governo si chiude qui». Ma non l’alleanza gialloverde. Salvini si prepara a liquidare il governo Conte in Aula il 20 agosto prossimo, anche se al momento la mozione di sfiducia è congelata. Probabili comunque le dimissioni del premier, che aprirebbero un nuovo scenario in cui la Lega non esclude affatto di proseguire l’accordo con il M5S. Salvini ai pochi leghisti sentiti ha fatto sapere di essere pronto a offrire a Luigi Di Maio la disponibilità a “rinegoziare il contratto” e a costruire una compagine di governo totalmente rinnovata. Ma nel M5S pare sempre più probabile un cambio di rotta. Le aperture al Pd aumentano. Anche se bisogna capire, e questo è il vero nodo che si dovrà sciogliere a breve, se non si tratti semplicemente di tattica, di un modo per costringere Matteo Salvini a camminare sui ceci e a tornare a condizioni punitive al governo. A spingere per la rottura con la Lega sembra essere soprattutto Grillo, che nelle ultime ore ha intensificato i contatti con Di Maio. A supportare la posizione del fondatore ci sono i gruppi parlamentari, che a maggioranza schiacciante sono per la prosecuzione della legislatura, ma non del governo. Nel Pd intanto non si ricompone la spaccattura tra chi apre al dialogo con il M5S (Renzi in primis) e chi rifiuta l’ipotesi (Calenda).

Open Arms. Il ministro Salvini ha dato il via libera allo sbarco dei minori non accompagnati della Open Arms, pur dissociandosi dalla decisione. La situazione si è sbloccata dopo la nuova richiesta del premier Giuseppe Conte che sollecitava la necessità di “autorizzare lo sbarco immediato delle persone al di sotto dei 18 anni”. Il leader della Lega ha dato l’ok allo sbarco dei minori, “sotto esclusiva responsabilità del premier”. Nella lettera di risposta a Conte, Salvini accolla al premier tutta la responsabilità di una decisione (quella di far sbarcare i minori) che subisce, ma da cui si dissocia. Perché “i principi giuridici destinati a regolare i ruoli degli Stati nel governo del fenomeno delle migrazioni sono dagli altri Paesi invocati a parole e disapplicati nella pratica”. Sulla vicenda, si esprime anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: “Dal 13 agosto ci siamo coordinati con il presidente Conte, il ministro Toninelli, e abbiamo coinvolto anche Salvini ma lui non ha mai risposto ai nostri messaggi. Avevo persino chiesto al Capo di stato maggiore della Difesa se ci fosse una nave vicina che potesse intervenire e prendere a bordo i minori; poi è arrivata la sentenza del Tar che ha sospeso il decreto sicurezza bis e non ce n’è stato più bisogno”. Sulla decisione di non firmare il divieto di ingresso come voleva Salvini, il ministro spiega: “Ho deciso di non controfirmare il decreto anche perché l’ho considerato un atto elusivo della decisione di un giudice, senza che fossero intervenute delle novità sostanziali. Ho ritenuto più forti le ragioni della sospensiva del Tar”.

Politica estera

Esplosione in Russia. Fonti ospedaliere hanno raccontato al quotidiano russo in lingua inglese `The Moscow Times” che nessuno ha avvertito i medici che stavano curando pazienti, vittime di un incidente nucleare. Uno di questi dottori ha poi scoperto di avere un isotopo radioattivo nei tessuti di un suo muscolo. Tre feriti “nudi e avvolti in sacchi di plastica traslucidi»” furono trasportati alle 16.30 dell’8 agosto al nosocomio regionale di Arkangelesk, ma nessuno avvisò il personale che erano radioattivi. Dopo l’esplosione – probabilmente del missile sperimentale `Burevestnik” su una piattaforma nei pressi di Nionoksa – il livello di radiazioni è aumentato di 20 volte per circa 30 minuti nella vicina Severodvinsk, la seconda città della regione. L’agenzia nucleare russa, Rosatom, ha successivamente ammesso che l’incidente aveva causato la morte di 5 dei suoi migliori specialisti, che lavoravano alla sede di Sarov, 370 chilometri a nord-est di Mosca. Le autorità federali continuano a conservare il massimo riserbo su quanto accaduto.

Hong Kong. Liu Yifei, cittadina 31 enne americana di origini cinesi, protagonista del remake del cartone animato Mulan in uscita nel 2020, ha deciso di prendere posizione nelle proteste contro Pechino in corso da inizio giugno a Hong Kong: “Io sostengo la polizia di Hong Kong. Ora potete pure colpirmi”, ha scritto su Weibo. La polizia di Hong Kong è stata accusata dai manifestanti, dall’Onu e dalle associazioni dei diritti umani, di avere usato una violenza eccessiva. Mentre ci si avvia verso l’undicesimo fine settimana di disordini a Hong Kong. Centro commerciale dell’ex colonia britannica ormai inavvicinavile. E la situazione potrebbe peggiorare se Pechino dovesse decidere di ridurre la sua dipendenza da Hong Kong, dando sempre più spazio a Shanghai come centro finanziario e logistico: questo sarebbe un colpo mortale per l’economia della città.