Economia e Finanza
Fisco. Secondo i dati forniti ieri dall’Agenzia delle entrate, nella consueta conferenza stampa alla presenza del ministro dell’Economia Tria, il recupero complessivo dall’evasione nel 2018 è stato pari a 19,2 miliardi, circa 900 miliardi in meno rispetto al gettito del 2017 quando il risultato fu di 20,1 miliardi. Effetto soprattutto delle sanatorie e rottamazioni. Nella lotta all’evasione, da un lato ci sono 16,2 miliardi ottenuti con i controlli, l’attività di riscossione e la promozione della compliance, dall’altro i 3 miliardi effetto dei condoni. Separate quindi due voci nettamente ben distinte per natura, nell’ambito di un bilancio complessivo che secondo il direttore delle Entrate Antonino Maggiore va giudicato positivamente. Mentre il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha precisato che “il recupero di gettito evaso sui dati di contabilità nazionale si traduce in aumento della pressione fiscale che però può essere restituito a chi le tasse le paga sotto forma di riduzione del carico fiscale edi riforma dell’intero sistema”. Intanto si discute sulla proposta leghista di estendere la flat tax alle famiglie. La Lega assicura che nessuno ci rimetterà, tanto più che l’accesso alla flat tax sarebbe a scelta degli stessi contribuenti. La principale novità della riforma, oltre all’aliquota unica, sarebbe il fatto che il prelievo Irpef si applicherebbe al totale dei redditi familiari e non più a quelli individuali. Questa accelerazione rispetto alla proposta di inizio febbraio e alla flat tax contenuta nella Legge di Bilancio sarebbe stata voluta da Salvini come arma elettorale verso le europee.
Condono. Ultimo oggetto di scontro tra Lega e M5S sarebbe una proposta di condono edilizio targata Carroccio. Il caso esplode durante un vertice sullo “sblocca cantieri” a Palazzo Chigi. Nel documento di 24 pagine contenente le modifiche proposte dalla Lega finisce cerchiato in rosso l’emendamento all’art.4 comma 1 lettera B che prevede la possibilità di sanare abusi edilizi compiuti prima del `77. Il passaggio critico è quello in cui viene data la possibilità di bypassare gli accertamenti di doppia conformità per regolarizzare le modifiche apportate alle costruzioni antecedenti a quella data. Un escamotage, secondo i 5 stelle, per condonare anche gli aumenti di volumetria. Dal M5S trapela disappunto per quella che viene considerata una provocazione: “Di fronte alle buone proposte, pronti ad accoglierle, ma condoni no. Non se ne parla. Non li faremo passare”, dice Di Maio. Dalla Lega invece smentiscono l’ipotesi di sanatoria, e anzi trapela il sospetto di Salvini che il M5S abbia cambiato strategia nei confronti dell’alleato di governo, come dimostrerebbe anche l’attacco della ministra Lezzi alla flat tax.
Politica interna
Mare Jonio. Matteo Salvini ieri pomeriggio, dopo aver appreso che una nave umanitaria battente bandiera italiana, la Mare Jonio, aveva preso a bordo 49 migranti in zona Sar libica soffiandoli ad una motovedetta di Tripoli, ha ribadito che i porti rimangono chiusi. Il Viminale così ha partorito velocemente una direttiva che bolla come illegali le Ong che soccorrono migranti in zona Sar libica e fanno rotta verso l’Italia. Ai vertici delle forze dell’ordine, della Marina, della Guardia costiera l’ordine impartito è quindi quello di “prevenire l’ingresso illegale di immigrati sul territorio nazionale”. Il sottinteso è che le navi umanitarie che dovessero spingersi in Italia verranno denunciate. Il caso si apre alle 18, con un tweet della ong che annuncia: “La Mare Jonio ha incrociato un gommone in avaria che stava affondando con una cinquantina di persone. Li stiamo già soccorrendo. La cosiddetta Guardia Costiera libica, arrivata in un secondo momento, si sta dirigendo verso di no”. Alle 18.40 il Viminale manda una nota per annunciare “una direttiva per evitare azioni premeditate per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani”. In quel momento la nave ha già chiesto il Pos (Place of safety) per l’approdo. Al Viminale decidono di rispondere rendendo subito operative le nuove regole. Tanto che la direttiva viene firmata e protocollata a tarda sera, e diramata alle 22.00.
Pd. Lavori in corso per una lista unica dei partiti iscritti al Pse, Pd in testa, per le Europee. Oggi Nicola Zingaretti, che secondo i sondaggi festeggia il primo sorpasso sui grillini, se pur di misura, riunirà il suo staff coordinato da Paola De Micheli, insieme al responsabile delle europee, Enzo Amendola, per valutare bene la questione della lista unitaria, sponsorizzata con forza da Frans Timmermans, candidato del Pse alla carica di presidente della commissione Ue. Timmermans ne ha parlato con Zingaretti e Speranza. E i due hanno deciso di vedersi nei prossimi giorni, scambiandosi un saluto ieri a Potenza, in piazza per la campagna elettorale. “Finalmente comincia a profilarsi la possibilità di un’alternativa. E che il 26 maggio una grande lista progressista ed europeista capace può competere per il primo posto con i nazionalisti antieuropei della Lega, anche se so bene che oggi i sondaggi registrano una distanza notevole”, dice l’ex premier Gentiloni.
Politica estera
Italiano ucciso dall’Isis. Il sito dell’Isis ha diffuso l’immagine del corpo di Lorenzo Orsetti, insieme ai documenti e alla carta di credito. L’identità della vittima è stata confermata dal padre Alessandro: “Pare fosse assieme ad un gruppo di volontari arabi. Isis li ha accerchiati durante una controffensiva e uccisi tutti”, ha spiegato. Una morte che riflette pienamente la dinamica degli scontri attorno a Baghouz, il villaggio nei pressi del confine con l’Iraq dove sono asserragliati i resti del Califfato. Come riportato dal portavoce dell’Fds, il giovane 33enne fiorentino è stato colpito probabilmente alle spalle dopo un agguato degli uomini delle milizie islamiste. Confermando la notizia della morte dell’italiano, il portavoce ha anche detto che dopo aver seguito un duro addestramento militare, Orsetti era diventato uno dei più valorosi soldati del suo battaglione. Intanto allarme terrorismo ieri a Utrecht, in Olanda. Attacco su di un tram provoca 3 morti, anche se gli inquirenti non escludono “motivazioni personali” dietro il gesto di un 37enne di origine turca.
Gilet gialli. Misure di estrema durezza adottate dal governo francese dopo gli episodi di violenza dello scorso sabato durante la manifestazione dei gilet gialli a Parigi. Dal prossimo fine settimana, proteste vietate nei quartieri centrali di Parigi, Bordeaux e Tolosa. Divieto che scatterà nel caso in cui siano identificati gruppi violenti. Maggiore libertà e autonomia operativa alla polizia, sotto un comando unificato che renda più semplice l’intervento delle forze dell’ordine per disperdere i manifestanti e procedere agli arresti. La Gendarmerie sarà dotata di mezzi migliori per il trasferimento dei fermati e di droni, sarà aumentato l’uso dei video per il riconoscimento dei manifestanti e saranno utilizzati spray indelebili per “segnare” i più violenti. Macron spiega nel corso di un incontro con 65 intellettuali all’Eliseo che occorre distinguere tra il diritto a manifestare, che è garantito dalla Costituzione e va rispettato, e l’opera di distruzione di “persone che ormai non sanno neanche più perché scendono in piazza, che appartengono agli estremismi di destra e di sinistra e che forse sono anche espressione di un nuovo nichilismo”. Intanto il Governo ha silurato il prefetto di Parigi Michel Delpuech, ritenuto responsabile dei “disfunzionamenti” nella gestione dell’ordine pubblico perché secondo il premier Edouard Philippe “non ha eseguito in modo corretto” le consegne del potere politico. In particolare, viene contestato a Delpuech il fatto di avere raccomandato agli agenti di non usare il “flashball”, il fucile che spara pallottole di gomma responsabile di decine di ferimenti gravi, diventati simbolo delle violenze delle forze dell’ordine. Al posto di Delpuech il nuovo prefetto di Parigi sarà Didier Lallement, che si è fatto una reputazione di duro in Nouvelle Aquitanie.