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[nextpage title=”Politica interna” ]Politica interna
Referendum sull’autonomia – Superato il quorum in Veneto per il referendum sull’autonomia. In Lombardia secondo le prime proiezioni fornite da Maroni l’affluenza sarebbe oltre il 40 per cento. Astensione record a Milano. Il governo indica il modello emiliano come base per la trattativa sui poteri da cedere alle Regioni. Roberto Maroni può tirare il fiato: «Porterò i voti di milioni di lombardi tutti con me, a Roma». Dopo mezzanotte Luca Zaia non nasconde la commozione. «Avevo detto che non mi sarei dimesso in caso di mancato quorum – dice – perchè non avevo dubbi sulla voglia della gente di prendere in mano il proprio destino. Confermo che resterò qui a lavorare per la mia terra, non cado nel tranello dell’investitura per Roma». Il sindaco di Bergamo (città record per affluenza) Giorgio Gori, a capo della lega dei sindaci del Pd favorevoli al referendum e prossimo candidato al Pirellone, rivendica quella che definisce «una tenuta rispettabile».
Per Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari regionali, la doppia consultazione si poteva anche non fare, come ha dimostrato del resto l’Emilia Romagna che giusto due settimane fa ha già raggiunto un’intesa col governo per ottenere maggior competenze in campi come la sanità, l’ambiente, le imprese, la ricerca e sviluppo e le politiche del lavoro.
Nomina Bankitalia/Pd-Mdp – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni sono parsi tutti e due propensi ad accorciare il più possibile i tempi per la nomina al vertice della Banca d’Italia. Anche perché la questione diventa via via più delicata per i riflessi che può avere nell’eurozona e nel consiglio della Banca centrale europea.
Secondo Piero Fassino, l’offerta lanciata da Roberto Speranza a Matteo Renzi è un filo che va tessuto. L’ex sindaco di Torino parte dall’unica preoccupazione che sembra accomunare il segretario dem e il leader Mdp: «Destra e populismo che avanzano in tutt’Europa». A Roberto Speranza, coordinatore di Mdp, il segretario dem risponde: «Discutiamo, ma di cose concrete, dagli 80 euro alla sanità». Però sulla legge elettorale, no. Non c’è lo spazio per modifiche, la sinistra si tolga dalla testa di cambiare il cosiddetto Rosatellum.[/nextpage]
[nextpage title=”Politica estera” ]Politica estera
Crisi diplomatica con Malta/ Macron in Europa – Il senatore Mario Michele Giarrusso, un 5 Stelle di quelli un po’ da stereotipo, tutto urla e complottismo, dopo la morte della reporter Daphne Caruana Galizia, uccisa in un tremendo e misterioso attentato, ha chiesto le dimissioni del governo di Malta «non perché accusato di corruzione e sotto indagine dalla magistratura, ma per la evidente complicità, quantomeno indiretta per omissione, nell’omicidio». Giarrusso ha denunciato al sito Tribupress di essere «persona non gradita dal governo di Malta» e per questo escluso dalla delegazione della commissione Antimafia che domani, guidata dalla presidente Rosi Bindi, sbarcherà a La Valletta per seguire le indagini sull’omicidio della giornalista e valutare eventuali complicità di pezzi di criminalità organizzata italiana.
Il ministro degli Esteri polacco, Witold Waszczykowski, è da ieri in Italia, per partecipare alla Conferenza mediterranea dell’Osce, dedicata alle migrazioni, che si apre domani a Palermo sotto presidenza italiana. Afferma: «quella di Macron è una ricetta per dividere l’Europa. L’ironia della Storia è che gli appelli all’unità vengano dai nuovi membri dell’Unione, come noi di Visegrad, mentre i Paesi fondatori promuovono idee divisive. Macron vuole creare un gruppo separato. E’ un’idea sbagliata anche dal punto di vista economico, contraria al mercato unico, al principio della libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali». Guy Verhofstadt, presidente del gruppo liberal-democratico al Parlamento europeo ed ex premier belga, ha smesso di cercare Emmanuel Macron. Il trentanovenne inquilino dell’Eliseo per ora non s’impegna con nessuno, perché sta valutando progetti più ampi e probabilmente anche più adatti alle sue ambizioni.
Catalogna/Giappone/Siria/USA – Il voto del Senato spagnolo per il commissariamento del governo catalano è dietro l’angolo, venerdì si approverà per entrare in vigore sabato. E poi? Basterà una lettera di licenziamento per convincere i catalani ribelli a lasciare le loro poltrone? Madrid vuole mettere le mani sulla Catalogna e milioni di persone faranno di tutto per impedirlo. Lo scenario a Barcellona non lascia immaginare nulla di buono: «Se arrivano ci faremo trovare pronti».
In Giappone, Shinzo Abe ha vinto le elezioni anticipare e diventerà il premier più longevo della storia moderna del Paese. Le elezioni indette sotto la minaccia della Bomba di Kim Jong-un gli consentiranno adesso di riformare la costituzione pacifista imposta dagli americani dopo gli orrori di una guerra mondiale culminata con il fungo di Hiroshima e oggi rinnegata, nominalmente, sull’onda dell’atomica di Kim, ma sotto sotto su quella lunga e indicibile del potere crescente della Cina.
In Siria i curdi strappano all’Isis il più grande giacimento petrolifero del Paese, con l’aiuto delle forze speciali statunitensi, e anticipano l’esercito di Bashar al-Assad sulla strada verso il confine con l’Iraq.
Carter, Obama, Clinton, Bush padre e figlio, si sono riuniti per raccogliere fondi per le vittime degli ultimi uragani. Ma sembrano avere un’altra cosa in comune: l’allergia nei confronti di Trump. [/nextpage]
[nextpage title=”Economia e finanza” ]Economia e finanza
Ripresa/pensioni – Solo ora le retribuzioni medie stanno faticosamente tornando alle posizioni di dieci anni fa: ma la realtà per milioni di lavoratori è una perdita secca di valore dei loro stipendi. La conseguenza è un freno all’inflazione, alla domanda e quindi alla stessa ripresa il potere d’acquisto continua a scendere e le retribuzioni reali non hanno ancora ripreso i livelli del 2007.
Il pensionato, da elemento statico della società, ora è diventato protagonista di un nuovo fenomeno: lo spostamento in Paesi dove il clima è più mite e il fisco è più generoso. Anche l’Italia vuole dotarsi di un piano per diventare «attrattiva» per i pensionati dei Paesi del Nord.
Spread/Consiglieri indipendenti – Un altro shock come quello del 2011, con lo spread che si impenna, potrebbe costare all’Italia 21,7 miliardi di euro in più nel prossimo triennio, dal 2018 al 2020. Lo scenario da incubo sarà ufficializzato oggi dall’Ufficio parlamentare di bilancio. E contenuto in una simulazione che l’organo indipendente, costituito nel 2014 e presieduto da Giuseppe Pisauro, ha preparato per presentare il nuovo modello di analisi e previsione della spesa per interessi.
Piergaetano Marchetti, giurista e presidente della Fondazione Corriere della Sera, guarda al tema dei consiglieri indipendenti in modo «laico»: ritiene vada affrontato considerando gli aspetti normativi e quelli reali, gli assetti proprietari e la loro evoluzione, asset «intangibili» come reputazione e competenza.[/nextpage]