Il cammino della legge sulle unioni civili, con l’emendamento del governo sul quale verrà votata la fiducia che toglie dal provvedimento la norma sulla stepchild adoption, e le rivelazioni di WikiLeaks sulle intercettazioni da parte degli Stati Uniti delle telefonate di Silvio Berlusconi quando era Presidente del Consiglio. Il Corriere della Sera apre invece sulle missioni contro l’ISIS in Libia, la Stampa si occupa del rapporto della Commissione Europea sullo stato delle banche italiane, e il Manifesto della condanna dell’Italia da parte della Corte Europea dei diritti umani per il rapimento dell’imam Abu Omar, mentre i giornali sportivi titolano sul pareggio in rimonta della Juventus contro il Bayern Monaco nell’andata degli ottavi di finale di Champions League.
Politica interna
Wikileaks: il premier Renzi chiede un chiarimento formale agli Stati Uniti, la Farnesina convoca l’ambasciatore Usa, Forza Italia grida al complotto e torna alla carica sui fatti del 2011. I nuovi files del filone Wikileaks, pubblicati ieri, e le intercettazioni dell’allora premier Berlusconi e di alcuni dei suoi più stretti collaboratori rimbalzano in mezzo mondo, spiazzando, ma senza sorprendere, le cancellerie europee che già erano finite sotto la lente della National Security Agency americana. In serata arriva un primo chiarimento dal Dipartimento di Stato, nel quale il portavoce specifica che gli Stati Uniti “non conducono alcuna attività di sorveglianza di intelligence, a meno che non vi sia una ragione specifica e valida di sicurezza nazionale”. Ma la vicenda ha acuito il clima di gelo fra Washington e Roma, dopo che Renzi ha fatto sapere che il governo chiederà “informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi”.
Unioni civili: dopo un’assemblea tormentata, al cospetto di tutto lo stato maggiore del partito, il Pd ha detto sì allo stralcio della stepchild adoption e alla fiducia sulla legge Cirinnà. Il ddl che porta il nome della senatrice democratica verrà votato domani ed otterrà, secondo la previsione dei renziani, tra i 160 ed i 165 voti, compresa la quindicina di sì in arrivo da Verdini e dai suoi di Ala, che stanno già aprendo un caso nel partito, pure se non preludono a ingressi in maggioranza. “Non cade il mondo, in questa legislatura abbiamo visto cambi ben più sostanziali” ha detto il capogruppo Luigi Zanda, mentre un altro dirigente del Pd della Camera ha spiegato che i voti di Ala “serviranno per far capire ai ribelli della sinistra che non possono minacciare veti”. Intanto Angelino Alfano avanza nuove richieste di modifica del testo di legge, proponendo di togliere dall’articolo due l’obbligo di fedeltà nelle coppie gay e l’assegno di mantenimento per le coppie di fatto.
Politica estera
Libia: i droni armati Usa che decolleranno dalla base siciliana di Sigonella per operazioni di difesa in Libia sono “parte della lotta all’Isis”, ha detto ieri alla Casa Bianca Brett McGurk, inviato del presidente Obama per la coalizione contro il Califfato. Gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati dall’avanzata delle bandiere nere nel Paese nordafricano, e si dicono determinati ad “agire se emergeranno minacce dirette”. Il presidente del Consiglio Renzi ha confermato ieri l’ok del nostro governo agli alleati per l’uso della base di Sigonella, precisando che “l’Italia fa la sua parte come tutti gli altri” e che l’autorizzazione ai voli arriverà solo “caso per caso”. “La priorità è la risposta diplomatica, ma se abbiamo prove evidenti che si stanno preparando attentati, se ci sono iniziative contro terroristi e potenziali attentatori dell’Isis, noi siamo in piena sintonia con i nostri alleati internazionali” ha ribadito Renzi.
Guantanamo: il presidente Obama ha offerto un nuovo possibile piano per togliere dal supercarcere cubano gli ultimi 91 detenuti, sollevando l’immediata reazione dei repubblicani e di buona parte dei democratici. La prigione, che sembrò una soluzione ideale a George Bush per l’internamento dei terroristi arrestati in Iraq e in Afghanistan, fu giudicata illegale dalla Corte Suprema in quanto non rispettava la convenzione di Ginevra. Da allora lo stesso Bush iniziò a cercare una strada per chiuderla, lasciando il compito al suo successore che ci provò nel gennaio del 2009, ma venne bloccato da un tribunale militare e dal Senato che non gli concesse i fondi necessari. Ora Obama ha spiegato che tutta la sua amministrazione condivide il piano di chiusura della prigione, diventata troppo costosa sia finanziariamente che in termini di immagine del Paese, ma le uniche parole di reale apprezzamento sono venute dal candidato democratico Bernie Sanders.
Economia e Finanza
Borse: il London Stock Exchange, gruppo che controlla anche la Borsa di Milano, e Deutsche Borse hanno annunciato di essere in trattative per una “fusione tra pari”, operazione che darebbe vita alla prima borsa europea, nonché una delle prime nel mondo. La notizia è stata riferita per prima dall’agenzia Reuters ed ha avuto un immediato effetto positivo sia sul titolo di Lse, balzato del 18% per chiudere poi in rialzo del 13%, che su quello di Deutsche Borse, che dopo aver toccato il +8% ha chiuso con un +3,2%, segno dell’apprezzamento dei mercati per l’operazione, che di fatto è l’acquisizione da parte dei tedeschi della Borsa inglese. Una nota diffusa congiuntamente dai due gruppi parla di “creazione di un gruppo europeo leader nell’infrastruttura dei mercati globali“.
Flessibilità: prosegue sul filo del rasoio la trattativa tra il governo italiano e la Commissione europea, e mentre Matteo Renzi non perde occasione per polemizzare con l’esecutivo comunitario funzionari del Tesoro e della Farnesina cercano di trovare nelle pieghe delle regole europee e del bilancio nazionale una soluzione che permetta all’Italia di evitare una procedura per debito eccessivo. Dalle nuove stime economiche rese note da Bruxelles emerge che la Commissione europea è leggermente più pessimista dell’esecutivo italiano sull’andamento di economia e deficit, ma la parola definitiva verrà dai singoli rapporti nazionali che saranno pubblicati nelle prossime settimane; l’Italia dovrà fare i conti con il suo elevato debito pubblico e la bassa competitività economica. Ma il premier è tornato a ribadire che “l’Italia non è il problema dell’Europa, anzi in questi momenti di difficoltà è l’unica che stia tenendo la barra dritta sull’economia”.