Politica interna

M5S. Studiando le percentuali degli ultimi sondaggi, il candidato premier Luigi Di Maio avrebbe formulato l’ipotesi di una alleanza con la Lega per arrivare alla fatidica soglia del 40%, che non sarebbe invece garantita da un accordo con LeU. L’asse con la Lega non è proprio la proposta che i parlamentari del M5S si attendono, più propensi a guardare a sinistra che ai sovranisti di Matteo Salvini. Ma Di Maio garantisce che sarebbe un patto di breve durata, “un governo di scopo per realizzare pochi punti importanti per l’Italia”. Prospettiva che di certo stona con l’approccio di Beppe Grillo, che però intanto ha separato il proprio blog da quello del M5S e dalla Casaleggio Associati. “Inizia adesso un’avventura straordinaria di liberazione, di mente, di fantasia”. Queste le parole usate dal fondatore del M5S per presentare il proprio nuovo blog.

Centrodestra. II giorno dopo le garanzie offerte da Silvio Berlusconi al Partito Popolare europeo sulla volontà di rispettare il tetto del deficit pubblico al 3% del prodotto interno lordo, si fa sentire il leader leghista Matteo Salvini: “II numerino 3, se danneggia i risparmi, II lavoro e le famiglie italiane, per noi non esiste”. Berlusconi è reduce da una due giorni di incontr istituzionali in Europa, con i vertici dell’Ue e del Ppe per ritrovare una legittimazione europea, anche grazie al lavoro del regista dell’operazione, il presidente dell’europarlamento Antonio Tajani. Nel frattempo però la spaccatura con la Lega sui temi europei si fa più netta: proprio ieri Salvini infatti ha annunciato la candidatura di due tra gli economisti italiani più duri con la moneta unica, ovvero Claudio Borghi e Alberto Bagnai.

Politica estera

Caso Regeni.  Pochi giorni fa la Procura di Roma che indaga sul sequestro e omicidio di Giulio Regeni ha ricevuto un presunto verbale di “consegna del detenuto Regen o da parte del servizio segreto civile della Repubblica Araba d’Egitto ai colleghi del servizio segreto militare” datato 31 gennaio, 6 giorni dopo la scomparsa dello studente e 3 prima del ritrovamento del suo cadavere. Dubbi però sull’autenticità. Intanto continua a sucitare perplessità l’atteggiamento reticente della professoressa di Cambridge che commissionò allo studente la ricerca sui sindacati autonomi oppositori al regime di Al Sisi e che soprattutto gli impose come supervisore in Egitto una famosa attivista. In attesa dell’esito della perizia sui suoi personal computer, cellulare, pen drive e hard disk, un dato inquietante emerge dagli atti della rogatoria internazionale inoltrata dalla procura di Roma. In una chat con un amico e collega, il 15 luglio 2015, Giulio Regeni “confessa di temere di non aver ben figurato con la sua supervisor Rahman”, smentendo la ricostruzione della professoressa.

Russiagate. Secondo il Washington Post, il super procuratore del Russiagate Robert Mueller vorrebbe interrogare il Presidente Trump nelle prossime settimane, per charire i motivi del licenziamento del direttore dell’FBI James Comey. Mueller ha già ascoltato proprio Comey e nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Sessions, come confermato dal suo portavoce. Sia l’interrogatorio di Sessions che quello dell’ex direttore dell’FBI Comey confermano che l’inchiesta di Mueller si concentra su due tracce: la possibile collusione della campagna elettorale di Trump con i russi e il conseguente tentativo di ostacolare o addirittura bloccare del tutto le indagini su tale collusione. Se confermate, le pressioni di Trump su FBI e ministero della Giustizia potrebbero portare alla procedura di impeachment.

Economia e Finanza

Dazi USA. Donald Trump adotta la linea dura sugli scambi commerciali, adottando dazi sull’import di pannelli solari e lavatrici. Si accentua quindi lo scontro con il World Economic Forum di Davos, che nel frattempo si stringe attorno al premier indiano Narendra Modi, assorto al tuolo di difensore della glibalizzazione. Grande attesa ora per il meeting di venerdì prossimo, quando proprio Trump prenderà la parola davanti al leader mondiali. La decisione della Casa Bianca di ieri sui dazi è proprio un esplicito segnale nel giorno di apertura dei lavori del World Economic Forum: Trump ha difeso la necessità di tutelare la produzione domestica, annunciando medesime misure anche sull’import di acciaio e alluminio. “II modo di procedere degli Usa, il loro “tirarsi indietro”, dà forza alla Cina, questo dirò a Davos: Usa e Ue devono ridiventare protagonisti”, commenta da Versailles Emma Marcegaglia.

Italia. Ieri il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria è intervenuto sulle prospettive italiane, senza nascondere le proprie preferenze sull’esito di un voto giudicato “dalle opzioni chiare e dalle conseguenze importanti”. E a completare il tutto offre una nuova promozione del Jobs Act e cita gli interventi sulle banche e quelli sulla concorrenza. Il commento si aggiunge a quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ieri, da Bruxelles, ha confermato le preoccupazioni dell’Ecofin per le incognite sulle prospettive politiche ed economiche dell’Italia, in merito soprattutto alla stabilità. Padoan ha poi attaccato i programmi elettorali di centrodestra e MSS. Al primo,e alle ipotesi di flat tax, dedica la definizione di “proposta da fatina blu”, perché “quando si riduce una tassa, la si faccia piatta o articolata, occorre una copertura”. “Proposta Terminator” è invece quella del M5S.