Politica interna
Pd: La scissione non è contemplata perché “il Pd è casa mia”. Con queste parole Pier Luigi Bersani, convinto che “solo la Pinotti con l’esercito” potrà portarlo via dal partito, ha frenato le voci che si rincorrono sempre più di un abbandono della sinistra del partito, voci ancora più forti dopo le tensioni della direzione di ieri. Renzi è comunque tornato sui malumori della minoranza con un invito ai ribelli: “se non si fidano allora fanno bene a votare No”. Secondo il premier “decideranno gli elettori chi dovrà guidare il Pd nel congresso del prossimo anno” e il referendum non dovrà quindi essere il terreno per la resa dei conti del partito. Durante l’intervista a Politics Renzi ha ribadito che Marino si è dimesso per conto suo e ha chiesto di passare oltre alla discussione sulla legge elettorale, non considerata dal premier come l’attuale priorità del paese. La lotta per il referendum intanto continua: in giornata il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida ha presentato due ricorsi contro il quesito referendario.
M5S: Emerge pessimismo dagli ambienti interni al Movimento sul voto al nuovo regolamento. Il quorum è infatti fissato al 75% degli iscritti secondo il codice civile per le associazioni non riconosciute e, a cinque giorni dal termine delle votazioni, la quota sembrerebbe impossibile da raggiungere. Ecco perché in questi giorni i vertici hanno moltiplicato gli appelli e cominciato una campagna via mail per invitare a votare chi ancora non lo ha fatto. Un’iniziativa che parrebbe aver creato un po’ di nervosismo tra gli elettori Cinque Stelle, pressati dalle mail quasi giornaliere. Il M5S ha dovuto intanto prendere atto del definitivo abbandono del sindaco di Parma Pizzarotti. Oggi infatti i 17 consiglieri del Comune hanno annunciato l’abbandono dal Movimento: è nata così Effetto Parma, la lista civica con cui Pizzarotti cercherà il bis il prossimo anno.
Politica estera
Francia-Russia: Putin non ha digerito bene le parole con cui Hollande ha definito “crimini di guerra” le azioni di Assad in Siria (appoggiate dall’esercito russo). Il presidente russo ha così deciso di annullare una visita a Parigi prevista il 19 ottobre e fissata un anno fa, la cui motivazione ufficiale consisteva nell’inaugurazione di una cattedrale da parte del presidente ma durante la quale si sarebbero probabilmente trattati i delicati temi di Siria e Ucraina. Hollande ha provato a stemperare gli animi, dichiarando di essere “pronto a incontrare in qualsiasi momento Vladimir Putin” ma chiedendo un dialogo “fermo, trasparente, franco”. Dal Cremlino hanno invece fatto sapere che la disposizione di Putin per una visita a Parigi si presenterà solo “quando Hollande si sentirà più a suo agio”. Arrivano intanto nuove tragiche notizie da Aleppo, dove il quartiere Est avrebbe subito un’intensificazione dei bombardamenti da parte dell’aviazione russa.
Stati Uniti: Donald Trump sembra aver vissuto come una liberazione la presa di distanza di molti rappresentanti del partito repubblicano. Con un tweet il candidato alla presidenza ha infatti ammesso che “ora che mi hanno tolto le manette posso combattere per l’America a modo mio”. Il magnate ha anche aggiunto che “i democratici hanno sempre dato prova di essere più leali tra di loro rispetto ai repubblicani”. Mentre Trump cerca di reggere dopo le polemiche del video del 2005, il Grand Old Party registra una spaccatura interna sempre più ampia: ieri il National Republican Committee si è dissociato dalle parole dello speaker della Camera dei rappresentanti Paul Ryan (“non difenderò più Trump”) mentre il senatore John McCain ha ribadito di voler ritirare l’endorsement al tycoon. La partita interna è molto complicata perché si intreccia con il rinnovo di due terzi delle camere, fattore che sta influenzando le scelte di senatori e deputati repubblicani in corsa. Dall’altro lato i democratici continuano a sfruttare il momento di caos degli avversari, con Hillary Clinton che si è spinta all’estremo nella sua ultima dichiarazione. La candidata ha infatti ammesso di essere “l’ultimo baluardo tra gli americani e l’Apocalisse”.
Economia e Finanza
Legge di Bilancio: Sarà di 24,5 miliardi la manovra che Padoan proporrà al Consiglio dei ministri sabato: 15,1 mld per il blocco delle clausole di salvaguardia, 4,2 mld per il pacchetto investimenti e competitività, 3,1 mld per pensioni, lotta alla povertà e contratto degli statali. Al totale si aggiungeranno 2 mld di effetto trascinamento dall’ultima legge di stabilità. Il ministro ha spiegato al Parlamento che la manovra verrà coperta per 8,5 mld dalle entrate fiscali, 5,8 mld dalla lotta all’evasione Iva e infine 2,6 mld da voluntary disclosure bis, dai giochi, dalla riapertura dell’assegnazione agevolata e dalle rivalutazioni di terreni e partecipazioni. A questi conti si aggiungeranno fino a 13,3 mld extra: metà dall’incremento al 2% del rapporto deficit/Pil, l’altra metà da contrattare con l’Europa. Padoan ha così confermato il +1% del Pil sfidando nuovamente l’Upb, che in giornata ha ribadito la sua divergenza di opinioni, e parlando di “uno scarto contenuto” e “non significativo in termini statistici” rispetto alle stime dell’Upb. Il ministro dell’Economia non ha comunque escluso possibili limature alla manovra, tenendo a mente anche il discorso ancora aperto sullo 0,4% di spazio di manovra aggiuntivo per circostanze eccezionali (terremoto e migranti) da confermare con l’Ue.
Petrolio: L’euforia dei mercati per le dichiarazioni di lunedì di Putin su un taglio di produzione del petrolio è durata poco. Nella giornata di ieri tutti i listini hanno infatti rallentato, a causa soprattutto della precisazione che la proposta di Putin riguardava un congelamento delle quote, non una diminuzione. Quella del congelamento sembra la soluzione futura, come avevano confermato gli impegni dei paesi Opec ad Algeri due settimane fa e come probabilmente verrà ufficializzato al prossimo vertice di novembre. L’effetto previsto è che il prezzo del petrolio si assesterà probabilmente attorno al valore odierno, che ha superato la soglia psicologica di 50 dollari al barile. Gli ultimi dati danno intanto la produzione di settembre in crescita per 0,6 milioni di barili al giorno.