In apertura la ricerca di un accordo fra il Partito Democratico e l’NCD sul disegno di legge sulle unioni civili, che dovrebbe arrivare con l’esclusione della norma sulla stepchild adoption dal provvedimento e il voto di fiducia sulla legge così modificata. Altri quotidiani si occupano della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Renzi con i giornalisti della stampa estera per i due anni di governo, mentre il Messaggero titola sulla decisione di autorizzare i droni americani in missione contro l’ISIS in Libia a decollare dall’aeroporto di Sigonella, e la Stampa anticipa i contenuti del rapporto della Commissione UE sull’economia dell’Italia. I quotidiani sportivi aprono con il pareggio di ieri sera fra Milan e Napoli, che rimane secondo in classifica a un punto dalla Juventus.
Politica interna
Unioni civili – Il maxiemendamento al ddl Cirinnà è quasi pronto. E il governo lo blinderà con il voto di fiducia. Sarà eliminata la stepchild adoption e le norme che equiparano le unioni civili al matrimonio. Sì alla reversibilità. Ieri sera in conferenza stampa Matteo Renzi ha dichiarato che è giunto il momento “di mettere fine al rinvio costante che c’è stato. Siamo dell’idea che bisogna chiudere”. Per mettere fine alle polemiche sulla “resa” ad Angelino Alfano il premier ha ricordato: “Il Pd non ha vinto le elezioni”, aggiungendo che “al Senato mancano 49 voti. C’era un accordo con il Movimento 5 Stelle ma, venti minuti prima del voto, si sono tirati indietro”. Oggi alla riunione in cui la scelta del maxiemendamento con fiducia sarà messa ai voti ci sarà anche lui, per tentare di fugare tutti i dubbi. Con la fiducia i 5 Stelle non voteranno il ddl, e chiedono invano al presidente Grasso di convocare con urgenza una capigruppo “per definire una tempistica certa ed evitare il maxiemendamento e la fiducia, con cui il governo vuole esautorare il Parlamento”.
Fi – Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è deciso, e blinda il nome di Bertolaso come candidato sindaco di Roma: “Se non c’è lui, non c’è la coalizione”. Rincara la dose Giorgia Meloni, avvertendo che se Salvini si sottrae ogni accordo torna in discussione e Fdi potrebbe anche correre con un proprio candidato. Nonostante le pressioni degli alleati Matteo Salvini non arretra e continua ad attaccare Bertolaso: “Il progetto di Bertolaso non è né chiaro né condiviso, mentre bisognerebbe trasmettere messaggi chiarissimi”. Dal canto suo Bertolaso contrattacca annunciando che il suo primo atto da sindaco sarebbe quello di annullare la delibera del commissario che autorizza “i mercatini nei campi rom”, un modo per correggere il tiro dopo le sue dichiarazioni sui rom, giudicate troppo concilianti da Salvini.
Politica estera
Siria – L’accordo raggiunto durante la telefonata di ieri tra Barack Obama e Vladimir Putin prevede il cessate il fuoco in Siria entro la mezzanotte di sabato 27 febbraio, seguito dalla massiccia ripresa dell’invio di aiuti umanitari alle roccaforti ribelli circondate e ridotte alla fame da mesi e mesi di assedi dei filo-governativi. Affinché l’accordo, sostenuto da 17 Paesi, entri in vigore nei tempi pattuiti, il governo di Damasco e le maggiori milizie ribelli dovrebbero accettarne i termini non dopo venerdì a mezzogiorno. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha invitato le parti ad “accogliere e rispettare i punti dell’accordo”, che ridurrà la violenza e favorirà una transizione politica.
Libia – L’Italia ha concesso le sue piste per far decollare i droni americani diretti nel nord Africa per combattere la minaccia dello Stato Islamico. Alla Difesa sottolineano che non si tratta di un “via libera” indiscriminato: dalla base siciliana di Sigonella i velivoli senza pilota partono esclusivamente per compiti di protezione degli “operatori impiegati nella lotta al terrorismo”, e solo dopo un’autorizzazione del governo che viene concessa volta per volta. I droni sosterranno operazioni più o meno clandestine delle forze speciali americane, britanniche, francesi e italiane.
Economia e finanza
Position paper – Ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha spedito a Bruxelles un “Position paper”, un documento di politica economica per l’Europa che prevede la creazione di un Fondo assicurativo per combattere la disoccupazione a breve termine, il rilancio del piano Juncker con un pieno utilizzo del fondo per sostenere investimenti transnazionali in settori strategici, il sostegno rafforzato a Schengen e il completamento dell’Unione bancaria con l’adozione di un’assicurazione europea dei depositi e una dotazione effettiva per il meccanismo unico di risoluzione bancaria. Il tutto nel nome di una politica economica integrata, che guardi alla crescita e che porti alla “mutualizzazione” dei rischi. La Commissione Ue al momento ha accolto la proposta tiepidamente. Diversi partner dell’Italia hanno invece mostrato interesse, e Renzi e Padoan lavoreranno per tessere alleanze in grado di far attecchire le idee italiane.
Commissione Ue – Il referto congiunturale compilato dai tecnici della Commissione Ue mantiene lo status dell’Italia quale “Paese sotto osservazione”, anzitutto per la mole del debito e la difficoltà di controllarlo, ma anche per la competitività sotto il potenziale. Il report in arrivo domani disegna un Paese che fa “progressi” grazie alle riforme di mercato del lavoro, banche e Istruzione, tuttavia solleva nuovamente dubbi sull’opportunità del taglio delle tasse sulla casa, come sull’efficacia della spending review.
Pil – Il premier Matteo Renzi taglia le stime di crescita del Pil per il 2016, passando dall’1,6% programmato in precedenza a un più modesto 1,4%. E spiega: “Con il rapporto deficit/Pil al 2,4%, noi per la prima volta abbassiamo il debito/Pil”, ma “il ritmo di riduzione del debito risulterà inferiore a quanto previsto dall’accordo europeo sul Fiscal compact”.