Primo Piano
Politica Interna
Scelta civica: si annuncia una battaglia legale nel tormentato partito che fu di Mario Monti, che ha subito scissioni e perdite ed è oggi alle prese con una spaccatura dalle conseguenze possibili sulla dinamica interna della maggioranza. La decisone del segretario Zanetti di fondare un nuovo gruppo parlamentare, fondendo la sua componente con quella verdiniana, ha diviso infatti il partito, lasciando l’amaro in bocca a tanti nel Pd che vedono nelle manovre in corso un modo surrettizio per far entrare Ala ufficialmente in maggioranza. Il sottosegretario vorrebbe anche portarsi via il simbolo di Scelta Civica, ma il capogruppo alla Camera Monchiero definisce “illusorio” questo proponimento; Zanetti invece è certissimo di avere tutte le ragioni per prendersi il simbolo, facile immaginare che si arriverà alle carte bollate fra le parti interessate. La minoranza Pd ha chiesto le dimissioni di Zanetti, che ha replicato “tante volte ho chiesto dimissioni di persone che non si sono mai dimesse”, chi cerca invece di minimizzare l’evento sono gli stessi verdiniani che affermano di non essere interessati a poltrone ma di voler costruire un’area moderata che dialoghi e si confronti con il Pd.
M5s: punta tutto sulla comunicazione il movimento, ma non più meet up, banchetti ed attivismo, architravi del passato, bensì social network e tv, come prova il primo passo compiuto dopo la vittoria a Roma e a Torino alle ultime amministrative, una riunione a Milano presieduta da David Casaleggio nella quale organizzare e catechizzare il più possibile gli staff dei nuovi sindaci. Presentando loro i vertici della piramide, la Casaleggio Associati da una parte, i capi comunicazione di Camera e Senato, Ilaria Loquenzi e Rocco Casalino dall’altra. Indicativo il bilancio della Camera, che andrà in Aula giovedì prossimo: il gruppo dei 5 stelle ha speso in comunicazione nel 2015 il 38% in più dell’anno precedente, con maggiori consulenze e dipendenti passati da 9 a 12, per un totale di oltre un milione e duecentosessantaseimila euro di spesa.
Politica Estera
Primo piano di sabato 16 luglio 2016 - 45antonio@gmail.com - Gmail
Turchia: con un proclama letto alla Tv di Stato occupata i generali hanno attuato un golpe contro il Presidente Recep Tayyp Erdogan, proclamando la legge marziale e il coprifuoco in tutto il paese ed annunciando anche di voler instaurare una nuova costituzione. Secondo fonti governative il Sultano, che ha sfidato a lungo i poteri laici del Paese, è stato portato al sicuro, verso l’aeroporto di Istanbul; “pagheranno un prezzo durissimo” ha tuonato Erdogan alla Cnn turca, parlando in diretta attraverso lo smartphone di una giornalista; ha poi invitato la gente a scendere in piazza. Il presidente turco ha ammesso il golpe, confermato anche dal premier Yildirimm, ed entrambi hanno accusato una fazione di generali di aver disobbedito al Comando generale militare. I vertici istituzionali di Ankara hanno parlato di “azione militare illegale” aggiungendo che “i responsabili la pagheranno cara”. Sia la capitale Ankara che Istanbul sono preda di movimenti militari, i due ponti sullo Stretto sono rimasti bloccati, elicotteri ed aerei hanno volteggiato a lungo sugli edifici sede delle principali istituzioni.
Francia: mai come adesso la presidenza di Hollande sembra piegarsi sotto il peso di una minaccia che appare imparabile; i 230 morti, in diciotto mesi appena, in attentati terroristici pesano più della popolarità a picco, della disoccupazione che continua a non scendere, del dibattito sul Jobs Act e delle manifestazioni, della sinistra spaccata. Ieri il presidente francese non è riuscito a trovare parole nuove da rivolgere al Paese, stordito dalla strage che ha insanguinato la festa nazionale. Non ha potuto che ribadire ai suoi concittadini che “tutta a Francia è sotto la minaccia del terrorismo islamico” e che si deve continuare a dimostrare “vigilanza assoluta, determinazione totale”; critiche pesanti nei suoi confronti sono arrivate da Marine Le Pen, ma anche dall’opposizione dei Repubblicani. Mancano dieci mesi alle prossime presidenziali, il presidente dirà se si candida per un secondo mandato solo alla fine dell’anno. Intanto deve resistere. |
Economia e Finanza
Primo piano di sabato 16 luglio 2016 - 45antonio@gmail.com - Gmail
Pil: prosegue la crescita in Italia ma non si può prescindere dai rischi connessi all’esito del referendum inglese, che ha portato il Regno Unito ad uscire dall’Unione Europea. Per questo Bankitalia avverte che la crescita del nostro paese potrebbe collocarsi poco sotto l’1% quest’anno e attorno all’1% nel 2017, in linea con le valutazioni appena espresse anche dal Fondo monetario internazionale. Via Nazionale rivede dunque al ribasso il quadro formulato nello scorso mese di giugno anche se, nel farlo, ammette che l’esito di Brexit ha effetti ancora difficili da valutare; per ora infatti le ricadute sulle proiezioni dei movimenti nei mercati finanziari, valutari e sulle materie prime verificatisi dopo il 23 giugno sono state trascurabili. Non mancano, nel quadro tracciato da Bankitalia, aspetti positivi che continuano a connotare la ripresa economica italiana; prosegue il miglioramento dell’occupazione, cresce a tassi moderati il credito alle imprese, la quantità dei crediti a rischio concessi dalle banche si è contratta rispetto al trimestre precedente. Sull’intero quadro aleggia tuttavia il problema dell’incertezza che si è diffusa dopo il 23 giugno. Rcs: l’Opas di Cairo Communication su Rcs stravince, le adesioni, considerate anche quelle dell’editore piemontese e di Intesa che era il suo advisor, raggiungono il 48,82% del capitale. L’offerta concorrente promossa da Andrea Bonomi con i soci storici Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli, che partiva avvantaggiata con il 22,6% iniziale, si è fermata al 37,7%. Il distacco è netto e dovrebbe allontanare il rischio di contenzioso, resta da chiarire se i titoli consegnati in Opa potranno essere ritirati volontariamente come aveva dichiarato di voler fare Andrea Bonomi, sarà la Consob a decidere questo aspetto. “Sinceramente non mi aspettavo una distanza così importante, comunque si tratta di un bel segnale, di come la gente vuole premiare merito e competenza” ha commentato a caldo Cairo, che ha aggiunto “ora mi aspetta un lavoro pazzesco”. |