– Terremoto. Mattarella: tutto tornerà come prima; 6 miliardi per la ricostruzione;
– Referendum: Palazzo Chigi boccia ipotesi rinvio;
– Forze speciali irachene alla periferia di Mosul;
– Elezioni USA: Trump rimonta, Obama attacca Fbi per inchiesta su Clinton.
Terremoto
Sul Sole 24 Ore: Un mix pubblico-privato nel pacchetto da 6 miliardi – Nel pacchetto di fondi un mix pubblico-privato
Un pacchetto anti-sismico da 6 miliardi, nei provvedimenti per l’emergenza e nella manovra per la prevenzione, mette in alleanza le risorse pubbliche e gli incentivi fiscali agli investimenti privati. I calcoli elaborati da Via XX Settembre servono a definire il peso delle misure messe in cantiere per l’emergenza prima e la riqualificazione anti-sismica degli edifici pubblici e privati poi, ma anche a mettere i puntini sulle «i» sul confronto con l’Europa. La discussione con Bruxelles ruota intorno ai 2,8 miliardi di differenza fra i 600 milioni messi a bilancio per la ricostruzione delle aree colpite, e in via di riconoscimento europeo, e i 3,4 miliardi che l’Italia chiede di svincolare da Patto e deficit strutturale perché destinati a finanziare un piano «eccezionale» di interventi di prevenzione a livello nazionale. La trattativa, è il messaggio implicito nei numeri ministeriali, si gioca sulla sostanza, e non è una mossa strumentale per ottenere deficit da destinare ad altro.
Referendum
Su Repubblica: Il premier infastidito per le voci “Si sposta solo se decide il giudice” Il clima del voto agita il Quirinale
II «buonsenso» della proposta, racconta Angelino Alfano, è testimoniato dalla sua giornata. «Adesso (è meta pomeriggio ndr ) sono impegnato in una riunione operativa per la gestione del dopo terremoto. E il referendum, com’è ovvio, è l’ultimo dei miei pensieri». Cosi il ministro dell’Interno spiega le sue parole sull’eventuale rinvio del voto sulla riforma costituzionale (4 dicembre) a causa dei problemi nelle zone colpite dal sisma. Nessuno vuole giocare sulla pelle di chi vive la tragedia di lasciare la propria terra. «Naturalmente, ci vorrebbe una richiesta delle opposizioni perché il governo, sul referendum, è proponente e questo esclude che sia anche rinviante», dice ancora Alfano. Ma dietro al “buonsenso” si nascondono anche motivazioni politiche, così come esistono ragioni strategiche nella bocciatura secca e definitiva di Matteo Renzi. La questione sollevata per primo da Pierluigi Castagnetti, ovvero come calibrare una dura campagna elettorale di fronte a 40 mila sfollati, come garantire il diritto al voto in quelle aree, resta il punto di fondo del dibattito sul rinvio.
Per la Stampa: I sindaci del sisma “Il referendum andrebbe rinviato” – I sindaci dei Comuni terremotati “Impossibile organizzare il voto”
Rinviare il referendum? A Roma si discute di convenienze elettorali, ma nei paesi colpiti dal sisma il tema ha una declinazione molto più concreta: qua l’anagrafe è crollata, lì non si riescono a organizzare le sezioni, gli stessi elettori sono sparsi sulla costa e chissà se e come riusciranno a votare. «Il ministero ci ha chiesto se siamo in grado di garantire lo svolgimento regolare del referendum. A oggi dovrei dire di no, ma siamo gente coriacea e ci proveremo». Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, martedì ha partecipato a una riunione insieme agli altri primi cittadini della provincia di Macerata colpiti dal terremoto, al commissario Errani, al prefetto e al presidente della regione Marche: tra i temi in oggetto, anche la richiesta di verificare se, in quei territori, sia possibile svolgere la consultazione elettorale del 4 dicembre. Recuperare gli elenchi dell’anagrafe, predisporre le schede elettorali, organizzare la giornata, gli scrutatori, il personale militare, i seggi.
Mosul
Il Messaggero intervista Paolo Gentiloni: «A Mosul disfatta storica per l’Isis»
Guarda già oltre la battaglia finale per Mosul il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. «La sconfitta definitiva di Daesh, il sedicente Califfato, è alla nostra portata», dice. «Ma non dobbiamo commettere gli errori del passato, impedire che si compiano vendette, andare oltre la semplice dimensione militare della lotta al terrorismo». Sui tempi: «La parabola di Daesh, cominciata nell’estate 2014, può chiudersi nei prossimi mesi. A certe condizioni». Invece sulla Siria afferma: «È possibile che tra qualche settimana o mese all’ordine del giorno vi sia anche la liberazione di Raqqa. Con due avvertenze. La prima è che la sconfitta di Daesh dipende dal modo in cui la campagna sarà condotta nelle prossime settimane. La seconda, che la fine di Daesh sarà una sconfitta storica per il terrorismo, ma non sarà la fine del terrorismo fondamentalista di matrice islamica».
Elezioni Usa
Sulla Stampa si legge: Trump non si ferma più e le Borse hanno paura – L’effetto Donald affonda le Borse Sale lo spread e Milano perde il 2,5%
La rimonta di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca diventa una pioggia di vendite sulle piazze finanziarie globali, che avevano scommesso forse troppo prematuramente su una vittoria di Hillary Clinton. Milano soffre più delle altre e chiude a -2,5%. A Wall Street, in calo da venerdì dopo la notizia di una nuova indagine Fbi sulle email della Clinton, l’incertezza sull’esito delle elezioni presidenziali sembra pesare più dell’ormai certo rialzo dei tassi in dicembre, dopo che la Federal Reserve, lasciandoli invariati nella riunione di ieri, ha parlato dei segnali di un’accelerazione dell’inflazione. La possibilità di una mini-stretta monetaria in Usa è stata però praticamente ignorata dai mercati, che hanno registrato senza reagire anche i commenti della Fed sul positivo andamento dell’economia americana.