Politica
Anpi: l’associazione dei partigiani ha accettato il confronto con Renzi sul referendum costituzionale, dopo settimane di polemica, mancati inviti o offerte all’Anpi di andare alle Feste senza però parlare della loro posizione, ovvero il no alla riforma della costituzione. L’incontro-scontro fra Smuraglia ed il segretario dei democratici si terrà, la data più probabile è quella del 10 settembre alla Festa dell’Unità di Bologna, altra possibilità la Festa di Reggio Emilia, dove l’Anpi è stata presente sin dal primo giorno. Il Pd in realtà aveva pensato alla Festa nazionale di Catania, per dare al confronto un risalto massimo, ma l’associazione ha espresso dubbi sulla possibilità di “organizzare un’ampia partecipazione” nella città siciliana. Il vicesegretario dem chiarisce comunque che “le feste dell’Unità sono e restano dedicate ai Sì, però benissimo i confronti, questo con l’Anpi in particolare, serve a concentrare l’attenzione sul merito e a spersonalizzare il referendum”.
Salvini: intervistato dal Corriere della Sera il segretario leghista affronta la questione alleanze, uno dei nodi principali che il Carroccio deve sciogliere. Salvini conferma che il suo interlocutore è Silvio Berlusconi, ma appare critico sul progetto di Parisi per il rilancio del centrodestra ed esclude che la Lega possa aderire ad un progetto che coinvolge “il partito degli Alfano, della Merkel, dell’inciucio e di Renzi”. Sintonia totale invece con Fratelli d’Italia, dal ritorno alla sovranità nazionale all’addio a Schengen, in Forza Italia occorre capire se prevalgono le nostalgie del passato incarnate da Parisi oppure se si pensa a scelte “un po’ più coraggiose”. Sui dubbi interni alla Lega Salvini rimanda ad inizio settembre, quando il partito si ritroverà a Pontida, ed in quella sede verranno concordate le linee per la battaglia d’autunno, ed aggiunge ”tutta questa agitazione nella Lega non la vedo, ne leggo sui giornali di chi, appunto, ha nostalgia del passato”.
Politica estera
Francia: il Consiglio di Stato ha stabilito che la proibizione dell’utilizzo del burkini è lesiva delle libertà fondamentali. La sentenza, che risponde al ricorso presentato da due associazioni, ha sospeso l’ordinanza del Comune di Villeneuve-Lubet, che vietava l’accesso alla spiaggia a chi indossava il burkini, ed ora farà giurisprudenza e verrà applicata in tutta la Francia. Secondo il Consiglio di Stato l’ordinanza “ha danneggiato in modo grave e manifestamente illegale quelle libertà fondamentali che sono la libertà di andare e venire, la libertà di coscienza e la libertà personale” perché “nessun elemento permette di affermare che dei turbamenti all’ordine pubblico derivassero dalla tenuta adottata da alcune persone”. Difficilmente però la questione si chiuderà qui, il sindaco che ha emanato l’ordinanza chiede ora, insieme ad altri esponenti della destra, una legge anti-burqini mentre i sindaci di diverse città si rifiutano di abolire il divieto.
Ungheria: a un anno dalla costruzione del primo “muro difensivo” al confine con la Serbia, il Paese di Viktor Orban ha annunciato ieri una nuova barriera fortificata anti-migranti lungo la stessa frontiera meridionale. Il premier conservatore ed euroscettico ha detto di temere una nuova forte ondata di migranti, soprattutto se non dovesse funzionare al meglio l’accordo fra la Ue e la Turchia. I suoi timori sono stati confermati dal premier di Ankara Yildirim, che ieri è tornato a sollecitare l’Unione sulla questione della liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. Orban ha ribadito le sue preoccupazioni per l’emergenza immigrati e per la sicurezza durante l’incontro di ieri a Varsavia dei quattro paesi del gruppo Visegrad, Ungheria Polonia Repubblica ceca e Slovacchia, con Angela Merkel, ma non ha precisato quando i lavori avranno inizio.
Economia e Finanza
Tassi Usa: le ragioni per procedere con un nuovo rialzo dei tassi di interesse “si sono rafforzate nei mesi recenti” al cospetto di un maggiore ottimismo sull’economia. Ma se questo basta a mettere sul tavolo della Federal Reserve l’opzione di interventi già al prossimo vertice del 20 e 21 settembre, o entro dicembre, non è affatto sufficiente per promettere con certezza i tempi di una stretta. Nel suo intervento al simposio internazionale della Fed la presidente Janet Yellen ha cercato di chiarire l’amletica posizione di politica monetaria della Banca centrale americana, riuscendovi però solo in parte. Il verdetto sul suo discorso lo hanno dato i mercati, in salita alle prime parole della Yellen per poi tornare sui loro passi al rapido riemergere dell’interrogativo di sempre, stretta o non stretta. A confondere ancora di più gli operatori è arrivata poi un’intervista del vice di Yellen, Stanley Fischer, che ha voluto aggiungere come le parole del presidente non escludano neppure due rialzi dei tassi entro dicembre.
Borse: Jackson Hole porta acquisti in tutte le direzioni sulle piattaforme finanziarie, pur senza euforia visto che già alla fine della prossima settimana il quadro dell’economia americana presentato dalla Yellen è atteso al test dei dati di agosto sul mercato del lavoro. La rinnovata fiducia sull’outlook degli Usa da parte della presidente Fed, senza insistere sui rischi della domanda interna, della crescita cinese e della Brexit, ha svegliato dal torpore tutte le asset class, mentre saliva la scommessa su una stretta ai tassi nell’ultimo appuntamento di dicembre della Banca centrale americana. I listini azionari europei hanno completato con un rialzo una settimana positiva soprattutto per le piazze periferiche, come quella di Milano che ha recuperato il 3,2%.