Politica interna
Elezioni politiche. La campagna elettorale sta rapidamente entrando nel vivo: si sono costituiti nuovi soggetti politici e altri potrebbero presentarsi, si stanno delineando le coalizioni, annunci e promesse proliferano, si fanno le prime ipotesi di candidature nei collegi, si pongono veti su possibili alleanze postelettorali. Pur con la doverosa cautela dovuta alla presenza di molte, troppe incognite — dalla formalizzazione delle alleanze, a quella delle candidature nei collegi uninominali e della leadership del centrodestra e del centrosinistra — con il sondaggio odierno abbiamo voluto aggiornare gli orientamenti di voto degli italiani.
Intanto Berlusconi: «Se vincono i Cinquestelle mi compro una dacia e me ne vado in Russia». «Non penserete che — se vincessero — lascerebbero il giocattolo a quel ragazzotto che non prenderei nemmeno come fattorino nelle mie aziende, vero? Dietro c’è altro».
Scontro Gentiloni-Raggi. L’occasione è l’iniziativa del vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, già candidato-sindaco di Roma, per lanciare una Costituente per la Capitale, in vista delle comunali del 2021. Ma la kermesse tenutasi ieri al Tempio di Adriano, rivela ben presto il suo obiettivo: la giunta Raggi e la gestione della città. La novità è che a scendere in campo è l’ospite d’onore: il premier. E lui ad attaccare, precisando che « il governo non sta alla finestra rispetto alle difficoltà che attraversa la Capitale». Un affondo diretto contro l’amministrazione capitolina ma che prende di mira anche un altro bersaglio: Luigi Di Maio. Si attacca l’una per parlare pure dell’altro, usando un argomento-l’incapacità di governo – che sarà il leit motiv del Pd contro i 5 Stelle.
Politica estera
Merkel vara la Gross Koaliton. L’accordo preliminare raggiunto ieri da Cdu/Csu e Spd ha l’ambizione di chiudere tra qualche settimana (o mese) il “vero” accordo sulle basi di “nuova” grande coalizione, ribattezzata GroKo, che miri alla «rinascita» e al «rinnovamento». Una nuova “grande coalizione” che miri quindi a un’ Europa più forte che serve anche a rafforzare la Germania e politiche di governo più aggressive nell’affrontare i problemi dei cittadini, dalle pensioni alle scuole, dalla formazione al digitale, investendo di più nelle infrastrutture e accogliendo la buona immigrazione ma con tetti. Ventotto pagine fitte di impegni e una promessa che al momento è ancora poco più di una speranza: chiudere le consultazioni per il futuro governo di Grosse Koalition entro Carnevale, a metà febbraio, anche se gli alleati già avvertono che Il nuovo esecutivo non potrà essere varato prima di Pasqua.
Le affermazioni razziste di Trump. Le volgarità di Donald Trump hanno suscitato un altro marasma politico-diplomatico. L’altra sera il senatore democratico Dick Corbin si trovava nello Studio Ovale per discutere con il presidente del pacchetto immigrazione. Con lui altri parlamentari repubblicani, come i senatori Lindsay Graham e Tom Cotton. Il Washington Post ha attribuito al presidente questa frase: «Perché dobbiamo continuare a far venire qui tutta questa gente da quei Paesi di m…?» . Il senatore Durbin conferma: «Nessun presidente era mai ricorso a certe espressioni. Ha usato parole di disprezzo, abiette e razziste. E le ha ripetute più volte». La verità che affiora nelle oscene parole del presidente rivela come l’America che lo ha eletto quest’ uomo è paralizzata nello stesso odio e nella stessa paura che costarono la vita al reverendo Luther King assassinato a Memphis.
Economia Finanza
Investimenti Fca in Michigan. Fca investirà un miliardo di dollari nell’impianto di Warren, in Michigan, per produrre la prossima generazione del Ram Heavy Duty. E distribuirà un bonus di 2.000 dollari a circa 60.000 dipendenti di Fca negli Stati Uniti. E tutto ciò, come peraltro sottolineato dalla stessa Fca, sarà possibile grazie al via libera alla riforma fiscale e al conseguente piano di taglio delle tasse di Donald Trump. A guadagnarci, grazie agli investimenti, sono la produzione industriale e gli stessi lavoratori.
Alitalia. Il governo italiano conferma che sono tre i pretendenti di Alitalia: Lufthansa, Cerberus e la costituenda cordata easyJet-AirFrance-Klm. Sullo sfondo anche la compagnia americana Delta Air Lines che si è fatta avanti nel manifestare interesse al dossier, senza escludere di aggregarsi in un secondo tempo a una delle cordate. Intanto, il Mise è pronto ad inviare a Bruxelles la notifica del prestito ponte per Alitalia, prima della scadenza del 20 gennaio. Il sequel 2018, finora, è la fotocopia dell’originale. E affida in questi giorni al governo Gentiloni un compito delicatissimo: riscrivere il finale tutt’altro che lieto di dieci anni fa quando il pirotecnico ingresso della questione Alitalia in campagna elettorale – complice il fiuto populista di Silvio Berlusconi – ha fatto saltare tutti i tavoli e scappare i francesi, lasciando un conto salatissimo da pagare (più di due miliardi) ai contribuenti tricolori.