Politica interna         

 

Verdini: il leader di Ala si schiera al fianco del Pd per le prossime elezioni amministrative di Roma e Milano, assicurando il suo appoggio a Giuseppe Sala nel capoluogo lombardo ed a Roberto Giachetti nella Capitale. Una strategia anticipata ai suoi parlamentari e che prevede anche la presentazione, dove possibile, di liste civiche alleate al Partito Democratico, ad esempio a Roma in caso di vittoria di Giachetti. Ma se fosse Morassut ad aggiudicarsi le primarie, non avrebbe il sostegno dei verdiniani che non si dicono disposti ad appoggiare candidati “di sinistra”. Anche a Milano gli ex berlusconiani si schiereranno con Sala, che Verdini giudica un ottimo manager; a Napoli invece la decisione è per ora quella di lasciare libertà di scelta nella sfida ai gazebo tra Bassolino e la Valente.

 

Omicidio stradale: un tweet del presidente del consiglio, dedicato alle vittime della strada, archivia in serata il via libera al ddl che istituisce il reato di omicidio stradale, con pene fino a 18 anni di reclusione. Dopo 4 anni di accesi conflitti e di roventi polemiche è arrivata la decisione dell’esecutivo di porre ancora una volta la questione di fiducia, approvata al Senato con 149 voti a favore e con l’astensione del gruppo Ala, che ha cambiato idea dopo aver annunciato la non partecipazione al voto, ma che ha assicurato il raggiungimento del numero legale. Molto duro lo scontro tra maggioranza ed opposizione, il M5S ha parlato di “pericolosissima cancellazione della democrazia parlamentare”, Sel di “patologia delle fiducie del governo”, mentre il capogruppo di Forza Italia Romani ha definito “al limite del regolamento” il comportamento dei verdiniani.

 

 

Politica estera

 

Libia: sarà l’Aise, il nostro servizio segreto, a dirigere le operazioni di unità speciali militari italiane nel Paese nordafricano. La nuova linea di comando è stata decisa con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, adottato il 10 febbraio scorso e subito secretato, che definisce le modalità operative e la linea di comando di quanto già definito, a livello legislativo, nel decreto missioni dello scorso anno; i militari avranno licenza di uccidere ed impunità per eventuali reati commessi. Sono circa 50 gli incursori del Col Moschin che dovrebbero partire nelle prossime ore per aggiungersi alle unità speciali di Francia, Inghilterra e Stati Uniti già sul terreno da alcune settimane.

 

Primarie Usa: l’avanzata di Donald Trump verso la candidatura a novembre  preoccupa gran parte dei vertici repubblicani, che temono una sconfitta di proporzioni storiche che affosserebbe le speranze parlamentari del  partito. All’indomani del Super Martedì la presa popolare dell’outsider non può più essere ridimensionata, la vittoria in sette stati su undici ha quasi scritto la parola fine sulla corsa alla nomination. Restano le ipotesi di un eventuale ritorno in grande stile di Rubio, o di un endorsement del partito a Cruz, o addirittura quella di un rifiuto pubblico collettivo di Donald Trump come candidato. Le divisioni interne dei repubblicani fanno di Trump l’uomo da battere nella prossima tornata del 15 marzo, quando voteranno 5 stati fra cui la Florida.

 

 

Economia e Finanza

 

Mutui: si infiamma il dibattito sul decreto che recepisce la direttiva Ue in materia. I deputati del M5S hanno bloccato la commissione Finanza della Camera chiedendo il ritiro del testo, disordini si sono verificati in Aula durante il question time, la seduta è stata sospesa più volte, sono stati espulsi tre deputati grillini ed anche Emanuele Fiano del Pd. Infine la commissione Finanza ha deciso di votare, ad inizio della prossima settimana, un parere nel quale si chiederà al Governo di mitigare la norma oggetto delle polemiche, che regola tempi e condizioni che possono determinare una vendita libera dell’immobile nel casi di inadempienza. Si tratta di segnare una netta linea di demarcazione con la regola delle sette rate del mutuo non pagate, che rappresentano secondo la norma Ue il presupposto del ritardato versamento. L’esecutivo si è detto disponibilissimo ad apportare correzioni al decreto, ragionando su archi temporali e non rigidamente sul numero di rate che portano all’inadempienza.

 

Regioni: cresce pericolosamente il debito delle Regioni italiane, in particolare quello sanitario, provocato dalla mancanza di liquidità, dai ritardi dell’assegnazione dei fondi e dai progressivi tagli al settore. L’allarme arriva dalla Corte dei Conti che nella relazione, appena sfornata e relativa al 2014, sulla gestione finanziaria, calcola in 63,4 miliardi l’indebitamento delle Regioni, al netto degli impegni i cui oneri sono a carico dello Stato, con un aumento del 34% rispetto al 2011. La relazione della Corte non rappresenta un semplice esercizio statistico, infatti l’introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione, con una legge del 2012, prevede l’obbligo dell’equilibrio fra entrate ed uscite non solo per lo Stato centrale ma anche per tutte le pubbliche amministrazioni, Regioni comprese.