In evidenza sui maggiori quotidiani:
– L’Italia cresce di più. Calano i disoccupati. Renzi: ripartiamo;
– Budapest, capitale assediata dai migranti;
– Giubileo di Bergoglio, assoluzione per l’aborto;
– Borse, è ancora effetto-Cina.
– L’Italia cresce di più. Calano i disoccupati. Renzi: ripartiamo;
– Budapest, capitale assediata dai migranti;
– Giubileo di Bergoglio, assoluzione per l’aborto;
– Borse, è ancora effetto-Cina.
Politica interna
Riforma: ad una settimana dalla ripresa della discussione sulla riforma della Camera alta la presidente della Commissione Affari costituzionali è di nuovo al lavoro, sapendo che occhi e speranze dei renziani saranno puntati su di lei. Sarà infatti proprio Anna Finocchiaro a dare la sua opinione sulla possibilità di riaprire il conteso articolo 2 della legge, cuore di tutta la riforma, prima che sia il presidente del Senato Grasso a prendere la decisione. Si sa già che i due sono orientati in modo opposto, con Finocchiaro convinta che l’articolo non sia più modificabile e Grasso ben più possibilista sulla sua riapertura. Per la minoranza Pd rimane l’orientamento ad esprimersi contro l’articolo 2, ma di non partecipare al voto finale, abbassando così il quorum, un segnale di non belligeranza che potrebbe essere raccolto anche da FI. Ma se Renzi rifiutasse il dialogo ed andasse alla prova di forza in Senato, ai voti di contrarietà alla riforma potrebbero sommarsi quelli di protesta contro il governo, insomma un boomerang per il premier.
Politica estera
Caso Clinton: dalla valanga di e-mail pubblicata tra lunedì e ieri, 7121 pagine di corrispondenza, il più voluminoso faldone divulgato dalle autorità statunitensi dall’inizio dello scandalo, spunta anche il nome di Silvio Berlusconi. Hillary Clinton durante la sua reggenza del dipartimento di Stato temeva che l’allora premier italiano strumentalizzasse l’aggressione subita in Piazza del Duomo nel 2009; in particolare in una lettera inviatale da un suo consigliere e confidente si legge che la solidarietà espressa dal presidente Obama a Berlusconi avrebbe potuto essere usata in contrapposizione alla perdita di consensi e per oscurare inchieste a suo carico. Più opportuna sarebbe stata una nota diffusa dal dipartimento di Stato o da parte dello stesso Presidente americano, per ribadire come l’episodio non dovesse essere sfruttato “per creare tensioni sociali”. Tra le mail diffuse 125 sono state preventivamente censurate perché coperte da segreto di Stato.
Obama: il viaggio che il presidente americano sta compiendo in Alaska si è aperto con un intervento ad una conferenza sull’Artico, alla quale hanno partecipato anche l’Unione Europea ed altre nazioni. Il New York Times ha definito “apocalittiche” le parole usate da Obama, che ha parlato di Paesi che sprofondano negli oceani, di città abbandonate, di siccità e inondazioni, di masse di profughi e di conflitti continui. Volontà del Presidente quella di dare un vero e proprio “pugno nello stomaco” alla nazione, per far sì che il Congresso si muova per proteggere l’ambiente, accelerando i tagli sulle emissioni di anidride carbonica. La conferenza si è conclusa con un impegno a combattere per la difesa dell’ Artico, ma la vera battaglia è attesa per la conferenza sui temi ambientali in programma a Parigi all’inizio di dicembre.
Cina: in programma per domani la grande parata per i 70 anni dalla “Vittoria della resistenza del popolo cinese contro l’aggressione giapponese e nella guerra antifascista”. Prevista la sfilata di 12 mila soldati, centinaia di carri armati, 200 aerei; perché il messaggio di potenza bellica sia forte e chiaro gli organizzatori hanno annunciato che l’84 per cento degli armamenti portati in Piazza Tienanmen non sono mai stati visti in pubblico. Pechino è praticamente chiusa al pubblico, gli alberghi non accettano turisti fino a venerdì, tutto lo spazio è dedicato ai veterani ed agli ospiti ufficiali, saranno chiuse le banche e le piazze finanziarie di Shanghai e Shenzhen, onde evitare nuovi imbarazzanti crolli, ovviamente chiuse anche le scuole, mobilitati 850mila cittadini volontari per evitare tentativi di sfida all’ordine marziale.
Economia e Finanza
Dati Istat: a sorpresa i numeri diffusi dall’Istituto di statistica sono migliori rispetto alle precedenti previsioni. La stima finale per il Pil del secondo trimestre del 2015 è dello 0,3%, contro lo 0,2% della stima flash iniziale, una conferma del fatto che il passo della ripresa italiana è allineato a quello medio dell’eurozona; l’Istat ha ritoccato al rialzo anche il valore del primo trimestre 2015, che passa da 0,3% a 0,4% e tocca il +0,7% su base annua. Notizie rasserenanti sembrano arrivare anche dal fronte del lavoro, con un tasso di disoccupazione che a luglio è sceso dello 0,5% riportandosi al 12%, ai livelli dello stesso mese del 2013; i valori italiani vanno inseriti in un contesto di miglioramento che riguarda tutta l’eurozona. Il calo della disoccupazione riguarda in particolare i giovani, al di sotto dei 25 anni è arrivato al 40,5% con riduzione di 2,5 punti rispetto a giugno, dato più basso sempre dal luglio 2013. Commenti positivi arrivano da Palazzo Chigi, Matteo Renzi parla di paese rientrato nel gruppo di testa europeo, anche se ancora non basta: “Voglio che l’Italia torni ad essere il punto di riferimento dell’economia europea” ha detto il premier. Più cauto il presidente di Confindustria Squinzi, secondo cui la crescita è dovuta soprattutto a petrolio, dollaro e Qe; meglio attendere il consolidamento dei dati quindi, prima di esultare. Dal fronte sindacale commento analogo arriva dalla segretaria della Cisl Furlan che però definisce incoraggianti i numeri, mentre Susanna Camusso della Cgil lamenta l’eccesso “di propaganda” da parte del presidente del Consiglio.
Tasi – Imu: l’incontro di ieri fra il ministro dell’Economia ed il premier è stato dedicato ad imbastire la legge di stabilità, manovra che dovrebbe portare alla cancellazione di Tasi ed Imu per tutti il prossimo anno. Da Bruxelles è arrivato però un primo stop all’ipotesi; proprio nel corso dell’incontro fra Renzi e Padoan fonti anonime della Commissione hanno fatto sapere che la cancellazione delle tasse sulla casa sarebbe contraria alle raccomandazioni elaborate dall’Unione. Questo informale altolà non ha comunque impressionato il presidente del Consiglio ed il ministro; Renzi da tempo sostiene che la politica economica europea deve cambiare e che serve più il coraggio per la crescita che non l’ossessivo rispetto dei parametri. Un consigliere di Palazzo Chigi ha aggiunto che “in Italia decidiamo noi e non Bruxelles” mentre il sottosegretario all’Europa Gozi ha invitato le fonti anonime della Commissione ad affrontare “il dramma delle morti nel Mediterraneo” perché il governo italiano “ha tutta l’autorevolezza e la credibilità per proseguire in piena autonomia il percorso riformatore e quindi anche il taglio delle tasse”