Politica interna
Pd – Matteo Renzi si presenta nel salone del centro congressi della Fiera di Milano come un delegato qualunque, ma la folla che lo attende lo acclama come un salvatore. L’uomo della Leopolda ora può dettare l’agenda al governo Letta, e imporre al premier un patto con date e scadenze e insieme sfidare il più insidioso degli sfidanti, Beppe Grillo. Ed è proprio al re dell’”antipolitica” che Renzi rivela i temi fondamentali della “sorpresina” annunciata nei giorni scorsi: “Caro Grillo” … “io sono disponibile a restituire i rimborsi elettorali a condizione che tu firmi le nostre proposte per abolire il Senato e per fare una legge elettorale in cui chi vince governa”. Per il sindaco di Firenze il cambiamento deve partire da una semplificazione della normativa del lavoro, ma anche da un meccanismo di “sussidio universale”. Riguardo alla famiglia Renzi auspica un aumento dei fondi dedicati. “È uno scandalo – spiega – che il fondo per le famiglie sia inferiore a quello riservato all’editoria”. E ancora: riforma della Bossi-Fini per introdurre lo ius soli e lecivil partnership.
M5S – Il Cinque stelle etichettano la “sorpresina” di Renzi come “chiacchiere e marketing”. “I 40 milioni di euro dei rimborsi elettorali deve restituirli agli italiani, non a noi. Lo dice il referendum del 1993 e lo ha ribadito recentemente il procuratore della Corte dei conti”, sostengono i Cinque Stelle in una nota. A stretto giro arriva anche la risposta di Grillo, che non ci sta ad essere etichettato come un “chiacchierone”, o peggio un “buffone”. E affronta tutte le questioni poste da Renzi, a partire dal finanziamento ai partiti: “Il M5S non ha bisogno di restituire i rimborsi, non li ha mai presi. È sufficiente rifiutarli”. Quanto alla riforma elettorale Grillo sostiene che chi è stato eletto grazie al Porcellum non ha “legittimità costituzionale, ma soprattutto morale, per fare una nuova legge elettorale”. La soluzione è quella di sciogliere il Parlamento e tornare al voto con il Mattarellum: “Sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale”.
Lega Nord – Matteo Salvini, il neo eletto segretario della Lega Nord parla ai suoi, che lo acclamano mentre dal palco del Lingotto di Torino prende di mira sia Roma che Bruxelles. “L’euro è un crimine contro la nostra umanità e prima salta e prima possiamo riprendere la battaglia per l’indipendenza”. L’attacco all’Europa non è un caso. La Lega Nord si gioca tutto alle elezioni europee di maggio ed è per questo che Salvini ha deciso di lanciare da Torino la grande alleanza di partiti e movimenti euro-scettici. In Italia questa battaglia sarà accompagnata rilanciando l’indipendentismo: “Appoggiamo il referendum per l’indipendenza del Veneto che potrebbe tenersi insieme a quello della Catalogna e della Scozia e anche la Lombardia potrebbe seguire a ruota”. Infine Salvini inneggia alla rivolta fiscale: “La Lega deve puntare al 10% e un ruolo fondamentale sarà quello dei suoi governatori, chiamati ad accelerare e a disobbedire. Proveremo a colpirli su quanto conta di più per loro: le tasse”.
Politica estera
Cile – Michelle Bachelet torna alla presidenza in Cile e diventa la terza donna al potere nel subcontinente latinoamericano. Bachelet ha sconfitto la candidata della destra Evelyn Matthei, ferma al 37%, dopo aver sfiorato la vittoria già al primo turno, il 17 novembre. Altissima l’astensione, oltre il 59%. Una nuova Costituzione e una riforma complessiva dell’istruzione sono stati i temi più importanti della campagna elettorale della Bachelet.
Siria – Passa dall’Italia lo smantellamento delle armi chimiche siriane: sarà un porto del nostro Paese, probabilmente una base militare, ad ospitare il trasbordo. I contenitori prelevati dalle navi da trasporto nel porto siriano di Latakia saranno trasferiti in acque italiane sull’unità americana Mc Cape Ray, che nei giorni scorsi è stata attrezzata per la distruzione delle sostanze chimiche nella base navale di Norfolk, in Virginia. Del passaggio in Italia ha parlato ieri anche il primo ministro croato Zoran Milanovic, sostenendo in tv che Zagabria “era pronta a fare la sua parte, ma è stata richiesta in ritardo”. La disponibilità a consentire il transito in un porto italiano era stata indicata giovedì scorso da Emma Bonino alle commissioni riunite di Camera e Senato.
Economia e Finanza
Stabilità – Notte di votazioni in commissione Bilancio della Camera. Al centro della sessione gli articoli della legge di Stabilità sulla casa e le sue imposte, vecchie e nuove. Un emendamento, depositato ieri dal relatore del provvedimento Maino Marchi (Pd), sposta al 24 gennaio la data per pagare la mini-Imu. Si prende tempo, in attesa di capire se sarà possibile detrarre questa coda dell’imposta dalla nuova Iuc, che invece dovrebbe partire il 16 gennaio. Di sicuro le aliquote della Tasi saliranno. Più probabile quelle sulla seconda casa. Meno probabile un aggravio per le prime abitazioni. Ieri il governo ha depositato i suoi 35 emendamenti e il relatore altri 20. Nel pacchetto dell’esecutivo finiscono alcune norme importanti sul cuneo fiscale, gli stadi, un fondo per i “nuovi nati”, la salvaguardia di altri 17mila esodati e l’Inps. Mentre il relatore firma la sanatoria dei canoni demaniali pregressi dovuti dai balneari.
Draghi – Dalle pagine del settimanale francese Le Journal du Dimanche il presidente della Bce Mario Draghi parla della situazione economica in Europa: “la crescita sta tornando ma non è certo galoppante”. E inserisce l’Italia tra i Paesi che “vanno meglio”, a metà strada in Europa tra la Germania che va bene e le aree ancora sotto pressione. Il numero uno della Bce richiama le banche alla responsabilità: sono state aiutate e ora devono fare la loro parte, “assumersi rischi utili all’economia, in particolare facendo prestiti alle piccole e medie imprese”. Draghi critica inoltre le posizioni politiche anti-euro: “la tesi populista che consiste nel pensare che uscendo dall’euro un’economia nazionale beneficerebbe all’istante di una svalutazione competitiva come ai vecchi tempi non sta in piedi”.