In primo piano i bombardamenti che hanno colpito ieri ospedali e scuole in Siria, provocando diversi morti, e per i quali è stata accusata la Russia. L’altra notizia presente su quasi tutte le prime pagine è l’esame da parte del Senato della legge sulle unioni civili, sulla quale da oggi dovrebbero esserci i primi voti ma non si è ancora trovato un accordo nel Partito Democratico con la minoranza cattolica contraria al provvedimento sulla stepchild adoption.
Politica interna
Unioni civili – Oggi in Senato si voterà la legge sulle unioni civili, anche se non si sa ancora da quale voto si comincerà. Tra le fila del Pd regna la confusione, e nemmeno il ministro Maria Elena Boschi è riuscito a portare pace tra le diverse anime del partito. Il ministro è arrivato a Palazzo Madama per incontrare il capogruppo Luigi Zanda e il senatore Andrea Marcucci. Un incontro di oltre tre ore, anche con i senatori cattolici, per arrivare alla conclusione di far decidere Zanda. Il capogruppo alla fine della riunione ha dichiarato: “Il super canguro è in calendario, non vedo come si potrebbe non votarlo”. Il nodo è tutto intorno a questo super emendamento stralcia emendamenti, avversato dalle opposizioni ma anche da molti senatori cattolici del Pd, che chiedono di “spacchettare” il canguro oppure di riscriverlo completamente. Da qui il dilemma sulla votazione da cui si partirà oggi pomeriggio: si voterà il “super canguro” intero o si voterà per “spacchettarlo”?
M5S – Sono oltre duecento i candidati del Movimento 5 Stelle alle “comunali” romane, la selezione per scegliere i 48 aspiranti consiglieri e, tra loro, il candidato sindaco. Sul sito di Beppe Grillo i profili dei possibili “portavoce” sono stati caricati ieri, con un messaggio introduttivo di Roberta Lombardi: “Dopo giorni di spasmodica attesa, ecco i nomi”. E aggiunge: “Questo è un banco di prova per tutti”. Beppe Grillo punta sulla trasparenza: “Niente stanze segrete o nomine: democrazia diretta. Esplorare i profili per conoscere i nostri candidati”.
Milano – Il candidato sindaco del centrodestra a Milano, Stefano Parisi, ha dissolto in un sol colpo l’ostracismo della Lega Nord nei confronti del Nuovo centrodestra. Ora a Milano i centristi sosterranno Parisi fianco a fianco con la Lega di Salvini. Il leader del Carroccio precisa ai giornalisti che “il simbolo del Nuovo centrodestra, per quanto lei faccia, non lo troverà da nessuna parte. Ci sarà, anzi ci saranno, diverse liste civiche”. E se qualcuno, da una lista civica, “vuole sostenere il nostro progetto, non si capisce perché dovremmo dirgli di no”. Anche se quel qualcuno si chiama Ncd, visto fino a ieri dai leghisti come il partito che traghetta in Italia gli immigrati: “Non facciamo confusione. Un conto è sostenere candidati altrui con una certa fisionomia e dalle concrete posizioni per noi inaccettabili. Cosa diversa è un nostro candidato, con un nostro progetto o che comunque sposa le nostre battaglie”.
Politica estera
Siria – L’ultimo bilancio dei raid aerei russi in Siria è di 50 persone uccise, tutte civili. Ieri mattina le bombe hanno colpito cinque piccoli ospedali e un paio di scuole nel nord della Siria. E immediatamente è partito lo scambio di accuse. La Turchia per prima ha accusato la Russia, ma Mosca nega, e Damasco la difende con energia accusando gli Stati Uniti. L’ospedale “è stato distrutto dalle forze aeree americane. Le forze aeree russe non hanno nulla a che vedere con questo” sostiene da Mosca l’ambasciatore siriano in Russia, Riad Haddad. Una difesa di parte, atta a difendere il potente alleato che ha permesso al dittatore siriano Assad di riguadagnare terreno e portarsi così alle porte di Aleppo, ancora in mano ai ribelli. Secondo Medici senza frontiere l’attacco, deliberato, sarebbe o dei russi o dell’esercito di Assad.
Europa – Si allontana la prospettiva di una politica europea unitaria per gestire il fenomeno migratorio. A pochi giorni dal Consiglio Ue che giovedì e venerdì discuterà di rifugiati e di Brexit, i leader del Gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) si sono riuniti a Praga, allargando il tavolo a Bulgaria e Macedonia. Il fronte Est si sta compattando su posizioni di chiusura agli immigrati, in aperto contrasto con la linea tedesca. Il premier ungherese Viktor Orbán ha dichiarato: “La Grecia ha fallito nella difesa dei confini Schengen dall’immigrazione di massa, quindi dobbiamo attuare un piano B con la costruzione di un muro a Sud”, una barriera che dovrebbe sigillare le frontiere di Macedonia e Bulgaria nel caso in cui Atene non rispettasse l’ultimatum di tre mesi lanciato dalla Ue: rafforzamento dei confini esterni o sospensione dell’area di libera circolazione di Schengen.
Economia e finanza
Bce – Il presidente della Bce Mario Draghi, ieri davanti al Parlamento Ue, ha difeso le norme sul salvataggio bancario. La regola del bail-in, che fa cadere il peso di un fallimento bancario sugli azionisti e su alcuni obbligazionisti, è una regola “per il meglio”, in quanto evita di far ricadere sui cittadini il salvataggio degli istituti di credito. Certo, i rischi per chi investe sulle banche aumentano, ma per Draghi la chiave di tutto sta nel rendere più solido il capitale degli istituti, in modo da generare fiducia in chi vuole investire. Un altro tema trattato è stato la valutazione non più a rischio zero dei titoli di Stato detenuti dalle banche (uno scenario caldeggiato dalla Germania e dalla Commissione Ue), che renderebbe necessario un aumento significativo del capitale degli istituti di credito, con seri rischi di crisi (soprattutto in Italia). Draghi ha chiarito che la decisione su come trattarli non potrà essere presa solo nell’Eurozona ma a livello globale, cioè dalla Banca per i regolamenti internazionali di Basilea. Infine Draghi ha parlato della politica monetaria della Bce, l’unica politica espansiva nell’Eurozona “da quattro anni”. E ha aggiunto che se ce ne sarà bisogno in marzo la banca centrale “non esiterà ad agire”, cioè ad allentare ulteriormente il credito.
Bcc – Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ribadisce che il settore creditizio in Italia è solido, e sulla riforma del settore delle banche cooperative e delle casse rurali riassume l’intento del governo. Secondo il ministro la nuova cornice normativa “conferma il valore del modello cooperativo per il settore bancario, preservando il principio del voto capitario e allo stesso tempo il decreto mira a superare le debolezze strutturali del modello con una spinta all’aggregazione di gruppo”.