Regionali – Si chiude la campagna elettorale, si aprono i seggi: oggi si vota in sette Regioni e 742 Comuni. Sono quasi 22 milioni gli italiani chiamati alle urne. La partita principale si gioca in Liguria, con un presidente uscente del centrosinistra, e in Campania, finora governata dal centrodestra. Quanto ai numeri, se il confronto del Pd è con il 41% delle Europee, per la Lega Nord la sfida è sorpassare Forza Italia per imporre la leadership di Matteo Salvini. Per tutti i partiti la principale incognita resta comunque l’astensionismo.
Lista Antimafia – Il tour elettorale si è chiuso con una nota di colore e due controversie politiche. Da una parte il leader Fi Silvio Berlusconi, che a Segrate sbaglia comizio e invita a votare i rivali. Dall’altra, il premier Matteo Renzi che allontana l’idea di un referendum sul suo governo. Le Regionali, ha detto, non sono un voto sul suo operato. Insorgono Fi e M5S, che accusano Renzi di aver violato il silenzio elettorale. Si apre così un altro fronte della polemica pre-elettorale dopo quello, ancora caldo, sulla lista dei 16 candidati “impresentabili” presentata dalla presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi. Una lista che aveva scatenato molte reazioni interne al Pd, ma su cui alla fine arriva un messaggio di unità da parte di Roberto Speranza. Il candidato Pd alla Regione Campania, Vincenzo De Luca, non c’entra niente con l’Antimafia, ha assicurato l’ex capogruppo dem alla Camera.
Politica estera
Russia – Ottantanove politici e leader militari europei non possono più entrare in Russia. Nella “lista nera” del Cremlino c’è un solo nome italiano, quello di Anna Maria Corazza Bildt, che spiega la mossa di Mosca come un attacco agli eurodeputati che si sono schierati in favore della pace. Insieme a lei, oltre ad altri 15 eurodeputati, ci sono anche l’ex vicepremier britannico Nick Clegg e il segretario generale del Consiglio dell’Ue, il tedesco Uwe Corsepius. Il caso è scoppiato dopo i recenti rifiuti d’ingresso ad alcuni esponenti politici occidentali ed è la risposta alle sanzioni imposte dall’Europa alla Russia dopo l’annessione della Crimea e le tensioni con l’Ucraina. Dura reazione a catena delle capitali europee, riassumibile nelle parole dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini: la lista è “totalmente arbitraria e ingiustificata”.
Fifa – “Io perdono ma non dimentico”: è questa la frase con cui Joseph Blatter, confermato presidente della Fifa nonostante lo scandalo da 150 milioni di tangenti, sembra preparare la vendetta contro chi l’ha attaccato e ha messo in forse il suo incarico. Anche se al momento i posti dell’Europa ai Mondiali sono salvi, lo scontro diretto tra Fifa e Uefa sembra solo rinviato. Specie ora che l’inchiesta sembra sul punto di allargarsi ancora. Dopo l’iniziale minaccia di lasciare la Fifa, l’Uefa discuterà la sua strategia il 6 giugno, in occasione della riunione dell’esecutivo. Intanto l’Italia, che in sintonia con l’Uefa ha votato per Ali Al Hussein, teme che adesso Blatter possa ritirare il suo sostegno alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024.
Economia e Finanza
Tfr – Secondo l’Osservatorio dei consulenti del lavoro, solo 567 lavoratori sul milione degli aventi diritto nelle grandi imprese (0,05%) hanno scelto di ricevere il Tfr in busta paga. Una misura che al governo era sembrata una buona idea per rilanciare i consumi interni senza pesare sui conti pubblici. L’anticipo della liquidazione però non convince per l’aggravio di tasse, le detrazioni messe a rischio dal conseguente aumento dell’Isee e, forse, per l’irreversibilità della decisione fino al 2018, quando finirà la sperimentazione.
Grecia – In attesa dell’11 giugno, quando i creditori internazionali vogliono chiudere l’accordo con Atene, si preparano due possibili soluzioni: un’intesa con i greci, la stessa fallita in mesi di trattative, e il default controllato. Quest’ultimo consiste nell’introduzione temporanea di una valuta parallela, nel blocco della circolazione dei capitali per due anni e nel controllo diretto delle banche elleniche da parte della Bce. Tutto questo per evitare lo scenario più preoccupante, il default e l’uscita dall’euro. Dal punto di vista finanziario, negli ultimi mesi le oscillazioni della Borsa di Atene sono diventate bersaglio degli speculatori statunitensi. Intanto il premier Renzi ha annunciato per settembre un’offensiva contro il fiscal compact, perché “il modello della sola austerità non ha funzionato”.