Politica interna
Riforma della scuola – Svolta nel braccio di ferro sulla riorganizzazione dell’istruzione, uno dei temi più cari a Matteo Renzi: domani il provvedimento sarà votato al Senato con la fiducia. Se va in porto, ha detto il premier, si avranno più soldi per gli insegnanti e l’assunzione dei 100.000 precari, altrimenti le cose resteranno così come sono. Il nuovo testo cambia la composizione del comitato di valutazione in ogni scuola, posticipa la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi, assume subito gli idonei al concorso 2012 e mette un tetto di 100 mila euro alle donazioni private sui singoli istituti scolastici. In polemica con la richiesta di fiducia, ieri l’ex viceministro Stefano Fassina ha annunciato il suo addio al Pd.
Il caso De Luca – Il premier Renzi si dice pronto a firmare la sospensione per il neo eletto governatore della Campania. Intanto, sta lavorando a una disposizione che consenta a De Luca di nominare la giunta e il vicepresidente prima che entri in vigore la cessazione forzata per effetto della legge Severino. La norma lascia spazio interpretativo sulla tempistica della sospensione perché deve essere applicata a una figura non ancora in carica. Per questo, il premier ha chiesto i pareri non solo del ministro dell’Interno e del titolare degli Affari regionali ma anche dell’Avvocatura di Stato. Per dirimere la questione ci vorrà quindi qualche giorno.
Politica estera
Emergenza immigrazione – Dopo il muro, continua il pugno di ferro dell’Ungheria sulla questione migranti: sospese le regole europee e no all’asilo. La nostra barca è piena, ha detto il Primo ministro Viktor Orban lanciando una sfida aperta a Bruxelles. Intanto, a Calais è caos: i clandestini si nascondo sui tir in Francia per attraversare la Manica e raggiungere il Regno Unito. Sono 3.000 i migranti sudanesi, eritrei e afghani che a ondate lasciano le tende del campo provvisorio di Calais per riversarsi in autostrada: a contrastarli, 300 poliziotti d’Oltralpe.
Usa – Svolta decisiva dell’amministrazione Obama sulla politica di gestione dei rapimenti di cittadini americani all’estero: il governo degli Stati Uniti non procederà più all’incriminazione dei familiari di ostaggi che tentano di negoziare per la liberazione dei loro cari con gruppi terroristici come lo Stato islamico. Con l’inizio delle esecuzioni, i tentativi di salvare i prigionieri americani con la forza si sono rivelati vani. Per questo il presidente Barack Obama ha voluto imprimere personalmente il cambiamento forse più significativo della sua strategia antiterrorismo.
Economia e Finanza
Grecia – Borse e mercati sembrano credere all’accordo più degli stessi negoziatori. Mentre i listini europei continuano a dare segnali di ottimismo, a spegnere parte degli entusiasmi ci pensa l’Fmi insoddisfatto della proposta greca. Secondo la numero uno del Fondo, Christine Lagarde, la manovra conterrebbe troppe tasse con pochi tagli su spesa e pensioni. A Bruxelles sono convinti che lo scontento rientrerà in tempo per il vertice di domani, ma non nascondono le difficoltà. Quelle politiche di Alexis Tsipras, che potrebbe non avere la maggioranza sull’accordo, e quelle logistiche, legate ai tempi molto stretti per evitare il default greco. Intanto, un’ancora di salvezza arriva dalla Bce che ha alzato ulteriormente il tetto della liquidità di emergenza per le banche elleniche, portandolo a quota 89 miliardi.
Riforma fiscale – Il Consiglio dei ministri ha rinviato a venerdì l’ok ai decreti fiscali, pronti ma bisognosi ancora di qualche limatura. Matteo Renzi, riferendosi alle polemiche sulla depenalizzazione dei reati fiscali, ha assicurato che non ci sarà la norma del 3%, la cosiddetta “salva-Silvio”. La riforma del catasto sarà varata invece dopo la local tax, la tassa unica sulla casa, dunque in autunno, per evitare che ci sia l’impressione di un aumento delle imposte sugli immobili.