Politica interna
Nuovo colpo alla giunta di Roma. Scoppia l’ira della sindaca Raggi per le accuse di Berdini sulla sua vita privata al quotidiano “La Stampa”. L’assessore all’Urbanistica dà le dimissioni, la sindaca le respinge «con riserva» ma in serata Berdini è in bilico. Beppe Grillo, nel primo pomeriggio, aveva provato a frenare la sindaca: «Ora Berdini ci serve lì. Mandiamolo pure via, ma prima troviamo il sostituto». In serata, però, Virginia Raggi, richiama per l’ennesima volta Grillo: «E’ una schifezza. Non lo voglio più tra i piedi». Il Messaggero parla di impossibilità ormai cronica della giunta Raggi di occuparsi dei problemi capitali presa com’è dalla straordinaria amministrazione del risolvere ordinarie beghe che per imperizia hanno assunto proporzioni fuori dal comune. Intanto l’ex capo della segreteria Romeo è interrogato in Procura su nomine, polizze e la spaccatura in giunta. Spunta una lettera di Minenna per contestare la nomina di Romeo: ma la sindaca la ignorò.
Crisi interna al Partito Democratico. Nel caos del Pd l’ultima mossa è quella di quarantuno senatori che chiedono a Renzi di smetterla di chiedere le elezioni anticipate, di sostenere invece il governo Gentiloni fino al 2018 e di fare il congresso del partito nel quale intendono saldamente restare, senza tentazioni di scissione. Il documento viene reso pubblico pochi minuti dopo la dichiarazione dell’ex segretario dem, Pierluigi Bersani: «Renzi dica cosa vuole fare, basta giochetti e indovinelli. Per me si vota nel 2018, entro giugno si fa la legge elettorale e a giugno si apre il congresso del Pd». Nell’intervista a Repubblica, seduto nello studio della sua Fondazione Italianieuropei nel cuore di Roma, e con il voto anticipato che appare una prospettiva sempre meno probabile, Massimo D’Alema parla di uno scenario nuovo: «Se prevalgono buon senso e responsabilità – dice – riprenderà il percorso ordinario che porta al congresso del Pd. Ma l’obiettivo resta la discontinuità con la stagione renziana. Serve un cambio di contenuti e di guida».
Politica estera
Intervista a Papa Francesco. «No, non prendo pastiglie tranquillanti! Gli « italiani danno un bel consiglio: per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo. A Buenos Aires ero più ansioso». Papa Francesco – nell’intrv ista rilasciata a Civiltà Cattolica che festeggia il numero 4000 – dice che ora si sente più in pace «anche se non so spiegare». Ad esempio «nelle Congregazioni Generali si parlava del problemi del Vaticano, si parlava di riforme. Tutti le volevano. Cè corruzione in Vaticano. Ma io sono in pace. Se c’è un problema, io salvo un biglietto a san Giuseppe e lo metto sotto una statuetta che ho in camera mia». E sugli abusi sessuali? «Se sono coinvolti religiosi, è chiaro che è In azione la presenza del diavolo che rovina l’opera di Gesù tramite colui che doveva annunciare Gesù. Ma parliamoci chiaro: questa è una malattia. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene problema».
In Russia condannato il blogger Navalny. Alexey Navalny, «ultimo eroe» dell’opposizione russa decimata da repressioni, intimidazioni, sospetti avvelenamenti e arresti, ha accolto la nuova condanna a cinque anni con pena sospesa, nel processo-bis per appropriazione indebita per 300 mila euro ai danni un’azienda statale di legname. Che in base alla legge sulle elezioni presidenziali lo taglia fuori dalla poltrona più alta di Russia nel 2018. Ma l’avvocato e blogger anti-corruzione non molla. «Non mi aspetto nulla di buono», aveva detto entrando in aula. E alla vigilia la moglie Yiulia gli aveva preparato la valigia, «nel caso in cui…». Il carcere gli è stato risparmiato, ma la sentenza rende pressoché impossibile la sua corsa alle presidenziali del 2018. Il blogger però promette battaglia: «La mia condanna è un telegramma dal Cremlino. Non riconosco questo verdetto. Per la Costituzione, ho tutto il diritto di prendere parte alle elezioni. E lo farò».
Economia e finanza
Sì al decreto Salva-risparmio. Via libera del Senato al decreto «salva-risparmio». Con 157 «sì» e 108 «no» il Governo Gentiloni incassa la sua prima fiducia e attende ora la ratifica di Montecitorio, che potrebbe arrivaregiànella prossima settimana. Prima della fiducia, il presidente Pietro Grasso ha disinnescato ogni possibile tensione sul voto dell’Aula dichiarando inammissibile per estraneità di materia l’emendamento con cui la Commissione Finanze aveva autorizzato la garanzia dello Stato da 97 milioni per la società chiamata a gestire la Ryder Cup di golf del 2022. Tra le novità principali la proroga dei termini per le domande di rimborso forfettario delle obbligazioni subordinate delle quattro banche in risoluzione, e i nuovi vincoli per il ristoro dei piccoli obbligazionisti delle banche nelle quali il governo dovesse entrare, come Mps.
Manovra-bis. L’intervento sulle accise e la misura del conto da presentare ai ministeri dominano le riunioni che in questi giorni stanno impegnando i tecnici dell’Economia in vista delle misure di aggiustamento dei conti chieste dall’Europa. A Bruxelles, intanto, nelle valutazioni della commissione sui conti italiani è entrata anche la lettera inviata martedii dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per chiedere il via libera all’estensione dello split payment e alla sua applicazione fmo al 2020. «La distanza si sta riducendo sempre di più». Ancora non si può parlare di semaforo verde, ma a Bruxelles si respira un certo ottimismo sull’esito della trattativa in corso con l’Italia per la correzione della manovra. II dossier tecnico è in via di limatura, ma sulla sua versione definitiva pesa ancora qualche variabile.