Politica interna

 

Centrodestra Roma: a sorpresa Guido Bertolaso apre alla possibilità di fare un passo indietro nella competizione elettorale se “nel corso delle settimane si dimostrasse l’impossibilità di arrivare al ballottaggio”. Per la prima volta il candidato sostenuto da Berlusconi ventila l’opportunità di lasciare la corsa per il Campidoglio, ma non a favore di Giorgia Meloni bensì di Alfio Marchini, definito da Bertolaso stesso “l’unico candidato che mi somiglia” perché “al di fuori delle logiche della politica e dei partiti”. Una convergenza che l’ex direttore della Protezione civile promette di verificare nelle prossime settimane, assicurando che in caso affermativo non si aprirà per lui il paracadute dell’incarico di city manager. L’eventuale appoggio di Bertolaso a Marchini è destinato ad allargare ancora di più il solco tra Forza Italia e l’asse Fratelli d’Italia-Lega che sostiene Giorgia Meloni.

 

Pd Milano: c’è un problema Cl sulla strada di Giuseppe Sala. Il sindaco uscente Pisapia ha manifestato il suo disappunto per l’ipotesi che venga candidato, in una lista vicina allo stesso ex ad di Expo, un imprenditore legato alla Compagnia delle Opere, associazione di aziende fondata dai ciellini ma ovviamente aperta anche a chi non lo è. E Massimo Ferlini, il candidato in questione, tecnicamente ciellino non è, ma Pisapia teme che la sua presenza in lista si possa trasformare in un argomento polemico della sinistra radicale, nel caso nascesse la candidatura di Curzio Maltese con una lista simil-Tsipras.

 

 

Politica estera

 

Bruxelles: una sconcertante lista di errori e falle all’interno di un apparato di sicurezza già inadeguato a fronteggiare la minaccia terroristica. Sono molti i peccati imputabili alla polizia belga e molte le carenze attribuibili alle sue istituzioni, che hanno permesso al supericercato Abdeslam Salah di restare latitante per quattro mesi, organizzando la struttura responsabile degli attentati di martedì nella capitale belga. Uno dei due fratelli kamikaze autori della strage all’aeroporto era stato fermato a giugno in Turchia, estradato in Olanda e poi consegnato alle autorità belghe, che lo avevano rilasciato sostenendo di “non ravvisare legami con il terrorismo”.  Anche l’altro fratello aveva a più riprese violato i termini della libertà condizionale, non presentandosi per quattro volte all’appuntamento con il suo supervisore giudiziario.

 

Karadzic: quarant’anni di carcere per crimini di guerra e contro l’umanità. L’ex leader dei serbi di Bosnia è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale penale internazionale dell’Aja di dieci capi d’imputazione tra cui, oltre al massacro di Srebrenica dove morirono ottomila musulmani, anche l’assedio di Sarajevo, durato 44 mesi con un bilancio di diecimila morti. Inoltre Karadzic è accusato anche per le condizioni disumane in cui deteneva i prigionieri nel campo di concentramento di Prjiedor e per altri massacri. Il giudice lo ha ritenuto “penalmente responsabile” per omicidio, sostenendo che suo scopo era eliminare i maschi musulmani di Srebrenica.

 

 

Economia e Finanza

 

Flessibilità: i Paesi europei ad alto debito pubblico, quindi in primo luogo l’Italia, hanno rallentato gli sforzi di risanamento e sono a rischio. A sostenerlo è la stessa Bce che, nel suo bollettino uscito ieri, prende di mira i Paesi con alto livello di indebitamento, osservando come siano particolarmente vulnerabili ad un rialzo dell’instabilità nei mercati finanziari, perché la loro capacità di adattamento a possibili shock avversi è piuttosto limitata. Parlando dell’Italia il bollettino sottolinea che quest’anno vi sarebbe il rischio di un significativo scostamento dai requisiti delle stime preventive, anche nel caso la Bce decidesse in primavera di accordare una maggiore flessibilità al Paese. In pratica il via libera alla flessibilità non metterebbe l’Italia al riparo da una manovra correttiva o una procedura di infrazione.

 

Fisco: se ne parlava da almeno sei mesi, ed alla fine sulle sigarette sono piombate altre tasse. La direttiva è firmata dal ministero dell’Economia e della Finanza guidato da Pier Carlo Padoan, e prevede un prelievo aggiuntivo di 0,54 euro per ogni chilo di tabacco commercializzato. Stimando che in Italia si vendono tra i 30 ed i 33 milioni di chilogrammi di tabacco ogni anno, il gettito aggiuntivo previsto si aggira tra i 16 ed i 18 milioni di euro, che possono sembrare poca cosa se paragonate ad un extragettito previsto anche di 250 milioni di euro, ma che in tempi di crisi non sono del tutto trascurabili. La fascia più colpita sarà quella delle sigarette low coast, quelle da 4 euro al pacchetto, per le quali sarà chiesto al consumatore di sborsare fra uno e dieci centesimi in più.