Politica interna
Riforme – Sulla riforma costituzionale «si va avanti con un confronto nel merito ma nessuno scambio con i ribelli Pd»: è la smentita ufficiosa che arriva da Palazzo Chigi alla presunta apertura di Matteo Renzi al Senato elettivo in cambio del sì all’Italicum. Qualche spiraglio di trattativa comunque si profila, anche se la minoranza dem teme che le aperture, vere o presunte, del premier servano a garantire un facile passaggio della nuova legge elettorale e a spaccare ulteriormente il partito. I bersaniani chiedono a Renzi di scoprire le sue carte e torna a farsi sentire anche Roberto Speranza che all’inizio della prossima settimana sarà ricevuto dal premier. Un solo punto è ormai scontato: qualsiasi mediazione esclude ritocchi all’Italicum.
Le Regionali – Dopo il primo maggio, Silvio Berlusconi sarà impegnato in un mini tour elettorale che mira a evitare il tracollo di FI sotto la soglia del 10%. Tappe fondamentali saranno la Campania e la Liguria, dove l’ex Cavaliere sosterrà le candidature rispettivamente di Stefano Caldoro e del suo consigliere politico, Giovanni Toti. Nella regione dei fiori gli azzurri hanno ricucito lo strappo con Fratelli d’Italia e oggi verrà formalizzato l’ingresso del partito della Meloni nelle liste del centrodestra. Intanto, in Toscana è confermata la candidatura dell’ex verdiniano Stefano Mugnai. Sul fronte giudiziario, un’inchiesta del quotidiano Libero sulla Cassazione riaccende le polemiche tra forzisti e magistratura, e alimenta le speranze per Berlusconi di vedersi riconoscere dalla Corte europea dei diritti dell’uomo quelle ragioni che, a suo dire, i tribunali italiani gli hanno negato.
Politica estera
Incontro Renzi-Obama – Tra bottiglie di vino toscano e battute in italiano del presidente Usa, il premier incassa la fiducia di Washington. Dietro ai sorrisi, nell’incontro di ieri alla Casa Bianca c’è anche la sostanza, che va da una forte convergenza sui temi economici fino all’investitura di un ruolo di leadership per l’Italia sulla questione libica. Dove però l’America non farà più di quanto stia facendo al momento. Ovvero: nessuna operazione militare in agenda. La fiducia tra Renzi e Obama è visibile, ma qualche distanza si percepisce oltre che sul dossier Libia anche sulla questione Russia: il presidente Usa teme cedimenti europei che potrebbero portare a un allentamento delle sanzioni. Entrambi i leader sono preoccupati per la crisi greca, che per gli americani potrebbe rappresentare un pericolo anche dal punto di vista geopolitico: lo scivolamento del governo Tsipras nell’orbita di Vladimir Putin creerebbe squilibrio nell’area mediterranea.
Iraq – Mistero sulla sorte di Izzat Ibrahim al-Douri, ex braccio destro di Saddam Hussein e leader della formazione ribelle sunnita Naqshbandi, sostenitrice del Califfato Islamico. L’ex gerarca, l’unico che nel 2003 era riuscito a fuggire alla cattura degli americani, sarebbe stato ucciso in un’operazione delle forze di sicurezza irachene nella provincia nord-orientale di Diyala. La notizia, diffusa da fonti militari, è stata poco dopo smentita dal portavoce del partito Baath. Bagdad ha risposto che il cadavere sarà sottoposto al test del Dna per accertarne l’identità.
Economia e Finanza
Grecia – Altra giornata difficile sulle piazze finanziarie a causa del nodo greco: Atene nega di avere solo due miliardi in cassa, ma lo stallo dei negoziati con l’ex Troika di Bruxelles affossa le Borse europee, che ieri hanno chiuso tutte in rosso (Milano -2,4%). Vola lo spread: il differenziale tra Btp italiani e bund tedeschi ha toccato quota 150 punti per poi chiudere a 139. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha incontrato a Washington il presidente della Bce Mario Draghi, che ha definito l’incontro «costruttivo». Ma il commissario Ue Moscovici avverte Atene che è giunto il momento di fare dei passi avanti. Intanto, a Berlino si studiano formule per una maggiore flessibilità europea.
Tlc e media – Ei Towers getta la spugna e rinuncia all’Opas su Rai Way. La controllata Mediaset ritira l’offerta e punta alla trattativa. Mercoledì prossimo si riunirà il cda di Ei Towers per vagliare le possibili alternative: la strada che potrà essere percorsa è quella dell’apertura di un dialogo per cercare un accordo tra le parti. Intanto, chi si prepara a un ulteriore accordo commerciale con il Biscione è Telecom, come ha assicurato Marco Patuano, amministratore delegato della principale azienda italiana di telecomunicazioni.