Politica interna
Italicum – Dopo la sostituzione dei dieci deputati della minoranza Pd e la decisione delle opposizioni di lasciare i lavori, la commissione Affari costituzionali della Camera ha dato il via libera all’unanimità alla nuova legge elettorale. Ora la battaglia si sposta, il prossimo 27 aprile, in Aula, dove c’è l’incognita del voto segreto, già invocato dal forzista Brunetta e bocciato dal ministro Boschi, che si augura che i partiti scelgano la via della discussione. Intanto, non si fermano le critiche nei confronti del premier Matteo Renzi. Berlusconi definisce «autoritaria» la riforma elettorale, mentre l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta dice che Renzi è come il metadone.
Il centrodestra – Ieri Silvio Berlusconi ha incontrato i gruppi parlamentari di Camera e Senato, ufficializzando così il suo ritorno sulla scena politica. All’appuntamento però mancavano gli uomini vicini a Raffaele Fitto e anche qualche verdiniano, segno che la situazione nel partito è ancora difficile e la spaccatura profonda. A proposito della campagna elettorale per le prossime Regionali, Berlusconi ha anche fatto un annuncio a sorpresa: l’ex Cavaliere ha detto che non farà comizi in piazza perché è ritenuto in cima alla lista dei possibili obiettivi dell’Isis. Intanto, da Livorno arriva una nuova contestazione per Matteo Salvini: il leader della Lega è stato accolto da un gruppo di attivisti a colpi di uova e pomodori. Lui, come da copione, ha prontamente replicato definendo i contestatori degli «sfigati squadristi» e ha promesso che tornerà ancora nel capoluogo toscano.
Politica estera
Emergenza immigrazione – Oggi a Bruxelles ci sarà la riunione straordinaria del Consiglio Ue per fronteggiare il problema dei profughi. Nella bozza del piano si prevede, tra l’altro, la distruzione dei barconi usati dai trafficanti di esseri umani, il raddoppio dei fondi per le operazioni Triton e Poseidon, aiuti ai Paesi africani per il controllo delle frontiere e sostegno agli europei per l’espulsione dei clandestini. Nessuna guerra insomma, ma azioni mirate. Il premier Renzi dice che con i migranti non arrivano solo innocenti, preoccupazione condivisa dal presidente Mattarella, che teme infiltrazioni dell’Isis. Intanto, in Senato passa l’ipotesi del blocco navale.
Francia – A meno di quattro mesi dagli attentati a Charlie Hebdo e al supermercato kosher di Porte de Vincennes, è stato fermato praticamente per caso uno studente franco-algerino di 24 anni che si apprestava a colpire i fedeli cattolici di Sainte-Thérèse e Sainte Juliette-Saint-Cyr, due parrocchie di Villejuif, nella banlieue sud di Parigi. Sid Ahmed Ghlam è stato arrestato per aver ucciso domenica scorsa una donna, dopo aver tentato di rubarle l’auto. Durante la perquisizione dell’appartamento dell’uomo, le forze dell’ordine hanno trovato armi e documenti che testimoniano la progettazione e l’intenzione di compiere gli attentati.
Economia e Finanza
Grecia –Si allungano i tempi per il salvataggio di Atene. Oggi, a margine del summit sull’immigrazione, Angela Merkel e Alexis Tsipras si incontreranno per cercare di trovare un accordo in extremis, ma le distanze su alcuni punti restano ampie. Sul tavolo dell’Eurogruppo di Riga domani, a meno di improbabili colpi di scena, non ci sarà l’attesissimo piano di riforme del governo greco. Intanto, secondo varie fonti, Atene sarebbe in grado di racimolare i fondi per arrivare fino a giugno. Il blitz sulla liquidità degli enti locali potrebbe fruttare 2,5 miliardi di euro, dai 3 ai 5 miliardi potrebbero arrivare da un accordo con Gazprom come anticipo per il passaggio su suolo greco del gasdotto Turkish stream, mentre altri soldi scaturirebbero da accordi con imprese cinesi interessate a concessioni su petrolio e gas. Inoltre, la Bce di Mario Draghi sembra intenzionata a non far mancare la liquidità di emergenza alle banche greche.
Def – Il tesoretto da 1,7 miliardi di euro in gran parte se n’è già andato, se non tutto. Se, come largamente previsto, la Commissione Ue boccerà il nuovo regime dell’Iva nella grande distribuzione, incluso dalla legge di Stabilità 2015, nei conti di quest’anno si aprirà un buco da 730 milioni. Che potrebbero arrivare a 1,7 miliardi se la Commissione bocciasse anche lo split payment, dal quale doveva arrivare ancora un miliardo. Se l’Europa non dovesse dare il via libera, il governo ha già previsto un aumento delle accise sulla benzina e sul gasolio dal primo luglio, per lo stesso importo: 1,7 miliardi l’anno. Solo che, per recuperare quella cifra in soli 6 mesi, l’aumento delle imposte sui carburanti dovrebbe essere pesantissimo. Ecco perché per il governo si riaffaccia l’idea di conservare piuttosto che spendere.