Politica interna
Exit poll Regionali – Secondo le prime proiezioni, delle sette Regioni ieri al voto quattro sarebbero andate al centrosinistra, che esce penalizzato soprattutto al Nord, forse a causa della riforma della scuola e della lista degli impresentabili. La Campania è stata strappata al centrodestra, mentre Marche e soprattutto Puglia e Toscana, con percentuali superiori al 40%, si confermano “rosse”. Nuovo mandato in Veneto per il leghista Luca Zaia. Le Regioni in bilico restano l’Umbria, dove Claudio Ricci del centrodestra supera di poco la governatrice dem uscente Catiuscia Marini, e la Liguria. È questa la Regione che riserva la sorpresa più grande: la candidata Pd Raffaella Paita, rimasta dietro (anche se di poco) al forzista Giovanni Toti, ha pagato le divisioni interne al suo partito. Nel complesso, si rafforza la Lega Nord, mentre il M5S si afferma come secondo partito, con il risultato più brillante in Liguria, dove la candidata Alice Salvatore è stata scelta da quasi il 24% dei votanti. In Puglia, dove si gioca la partita tra Silvio Berlusconi e l’ex fedelissimo Raffaele Fitto, Francesco Schittulli prende più voti di Adriana Poli Bortone, sostenuta da Fi. Cresce infine l’astensionismo: +10% rispetto alle precedenti Regionali, con un’affluenza di circa un italiano su due.
Comunali – Il voto di ieri ha riguardato anche 742 Comuni, di cui 17 capoluoghi di Provincia. Le sfide più sentite sono concentrate al Nord. A Venezia, dopo lo scandalo Mose, è grande l’attesa per il risultato del dem Felice Casson. Poi c’è Mantova: se qui vincerà il centrosinistra, dei capoluoghi lombardi al centrodestra resterà solo Varese. Il primo sindaco eletto essendo anche l’unico candidato, l’uscente Tommaso Pellegrino, è a Sassano, nel Salernitano. L’affluenza è stata più alta di quella delle Regionali (64% circa), ma comunque in calo di oltre sette punti rispetto alle ultime Comunali.
Politica estera
Isis – Nel raid di ieri nella provincia irachena di Anbar sono rimasti uccisi almeno 28 terroristi, oltre ad Abu Samra e al suo documentarista di nazionalità Usa. Ai due si devono i video-choc dello Stato islamico apparsi negli ultimi mesi sul Web. È ancora in stallo invece, sempre in Iraq, la situazione sui fronti di Ramadi e Mosul. E in Libia, zona strategica per far dilagare il califfato in Nord Africa, i jihadisti hanno costretto alla ritirata i soldati di Misurata. Così il Parlamento libico ha chiesto alle Nazioni Unite un sostegno urgente nella lotta al terrorismo: armi e revoca dell’embargo sulle forniture militari. Intanto a Palmira, la città siriana patrimonio dell’Unesco presa qualche settimana fa, i seguaci del Califfato avrebbero cominciato la distruzione delle rovine. L’Onu ha così approvato una risoluzione sulle minacce al patrimonio culturale iracheno, senza però menzionare i danni ai monumenti siriani.
Usa – Nella notte è scaduto il “Patriot Act” voluto, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, dall’allora presidente George W. Bush e prorogato in parte da Barack Obama. In particolare, non è più in vigore il permesso di intercettare e raccogliere dati sulle comunicazioni degli americani. Dopo il caso Snowden, il Congresso aveva lavorato a una nuova legge, il “Freedom Act”, che aiuta l’intelligence ma garantisce più privacy ai cittadini. Il testo è già stato approvato alla Camera, mentre è in stallo in Senato. Ora a mettersi di traverso è la fronda del repubblicano Rand Paul, candidato alle Presidenziali dell’anno prossimo, che con questa opposizione intende distinguersi rispetto agli altri colleghi del Grand Old Party che puntano alla Casa Bianca. Si apre così un vuoto legislativo in attesa del nuovo “Freedom Act”.
Economia e Finanza
Grecia – Secondo fonti locali, la bozza greca di compromesso ai creditori conterrebbe impegni precisi sulle privatizzazioni e sulla lotta all’evasione. Passi avanti sarebbero stati fatti sull’avanzo primario e sulla riforma della pubblica amministrazione, mentre su contratti collettivi e aumento delle pensioni minime Atene tiene duro. Il documento è stato al centro ieri sera di un colloquio telefonico tra Alexis Tsipras, Angela Merkel e François Hollande, che oggi potrebbero incontrarsi di persona a Berlino insieme a Jean Claude Juncker. Ai falchi del rigore la proposta della Grecia potrebbe non bastare, aprendo così la strada a un’offerta “prendere o lasciare” da parte dei creditori.
Pensioni – Da oggi scattano i pagamenti al primo del mese per tutti i tipi di trattamenti previdenziali. La novità è contenuta nel decreto varato dal governo dopo la bocciatura della mancata indicizzazione degli assegni nel 2012-2013 da parte della Consulta. Nel frattempo, allo studio dei tecnici del Tesoro ci sarebbe l’impatto sui conti pubblici dell’ipotesi di anticipare l’età pensionabile a 62 anni con 35 di contributi. In questo caso l’assegno verrebbe ridotto da un minimo del 2 a un massimo dell’8%, pari a una mensilità all’anno.