Politica interna
Governo – Il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi è pronto a presentare la lista dei ministri, ma i nodi da sciogliere sono ancora molti. Infatti il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano chiede un patto alla tedesca sul programma, l’intesa sulla squadra dei ministri e l’accordo sulla norma per legare la legge elettorale alla riforma del Senato. Intanto per il nome del nuovo titolare del ministero dell’Economia sono date in crescita le quotazioni del neopresidente dell’Istat Pier Carlo Padoan. Nel frattempo il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha evocato le elezioni tra un anno.
Partiti – Il decreto varato dal governo Letta sull’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti a partire dal 2017 è diventato legge con 312 sì, 142 no e 5 astenuti. Favorevoli Pd, Ncd, Forza Italia, Scelta civica e Per l’Italia, contrari Movimento 5 Stelle, Sel e Lega, mentre i deputati di Fratelli d’Italia si sono astenuti. Le novità della legge riguardano il passaggio graduale a un sistema basato sui finanziamenti indiretti dei partiti, incentivati grazie al meccanismo del 2 per mille e a quello delle detrazioni per le elargizioni liberali delle persone fisiche e delle società.
Politica estera
Ucraina – In Ucraina è ormai guerra civile. A Kiev, dopo una notte di crescente tensione in cui migliaia di manifestanti e poliziotti non hanno mai smesso di fronteggiarsi, è riesplosa la battaglia per le strade. I dimostranti armati hanno cercato di sfondare il cordone di polizia che circondava piazza Maidan, da tre mesi cuore della rivolta, e le forze di sicurezza hanno risposto sparando contro la folla. Il bilancio della giornata parla di decine di morti e di gruppi di poliziotti catturati. L’Unione europea ha annunciato sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze.
Economia e Finanza
Europa – Il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, ha ribadito la possibilità per gli Stati di godere di maggiore flessibilità sul fronte delle finanze pubbliche in cambio di nuove riforme economiche. Ma la posizione di Dijsselbloem non piace alla Germania, che preferirebbe accordi contrattuali, cioè riforme in cambio di aiuti economici.
Industria – I dati diffusi dall’Istat hanno cancellato i segnali positivi di novembre su fatturato e ordinativi delle imprese. Infatti il fatturato dell’industria italiana nel 2013 è sceso del 3,8% rispetto al 2012 e gli ordinativi sono calati dell’1,3%. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha affermato: “Il Paese è stremato, il rilancio diventi un tema centrale”.