renzi fiducia al senato
Politica interna
 
Governo – Matteo Renzi, intervistato dal Tg1, replica in modo deciso alle accuse sulle misure annunciate dal suo governo. Accuse mosse da Susanna Camusso, leader Cgil, secondo la quale il governo è partito malissimo sul contratto di lavoro, e da Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, secondo il quale Renzi poteva calibrare in modo diverso i tagli del cuneo fiscale. L’unica risposta che meritano, per il presidente del Consiglio, è distaccata quanto liquidatoria: “Sono 20 anni che guardando la tv si arrabbiano, ecco perché li chiamo la strana coppia, una volta tanto che abbiamo cambiato e abbiamo abbassato l’Irap speravo che fossero d’accordo, invece si arrabbiano anche stavolta, ce ne faremo una ragione, potranno fare le polemiche che vogliono, l’importante è che l’Italia cambi e si rimetta a posto…”.
 
Moretti – Se la spending review governativa dovesse tagliargli lo stipendio l’ad delle Ferrovie Mauro Moretti sarebbe pronto a dimettersi. Una dichiarazione subito ripresa da Diego Della Valle, che con la solita franca durezza replica: “Se Mauro Moretti avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni d’italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti quei passeggeri costretti a viaggiare su treni vecchi e ad usare stazioni decrepite e poco sicure”. Più conciliante Matteo Renzi, che invita Moretti a più miti consigli e ad abbassare le pretese. E ribadisce che su questo punto non si schioda: “Noi non molliamo”, ha spiega il premier al Tg1. “Non è possibile che l’ad di una società guadagni mille volte più dell’ultimo operaio, torniamo ad un principio di giustizia sociale”.
 
Forza Italia – Sono sempre di più le voci che, all’interno di Forza Italia, si levano per chiedere che Berlusconi torni saldamente alla guida del suo partito e che prenda decisioni, soprattutto riguardo alla nomina di organismi politici decisionali. La richiesta della pancia del partito è che Forza Italia “passi” nelle mani di chi del partito fa parte, e non in quelle del cerchio magico berlusconiano, dalla fidanzata Francesca Pascale per arrivare al fedelissimo Toti. Quest’ultimo è stato ieri ad Arcore per incontrare Berlusconi e definire strategie e prossime mosse che entro la settimana potrebbero essere messe nero su bianco. Tra i nodi da sciogliere la candidatura di uno dei figli dell’ex premier, ipotesi esclusa dal Cavaliere, ma che ancora aleggia nell’aria.
 
Expo – Oggi è il giorno del vertice “Salva Expo”. Il primo dopo le manette scattate per l’inchiesta su Infrastrutture Lombarde e che hanno sfiorato la manifestazione universale. Al vertice saranno presenti il commissario unico per Expo, Giuseppe Sala, il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il governatore regionale, Roberto Maroni, e il prefetto Francesco Paolo Tronca. Al momento è gelo tra Roberto Maroni e Giuliano Pisapia per le frasi del governatore lombardo, che in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “Ho contestato al Comune che le opere che doveva fare non le sta facendo”. Dichiarazione che secondo alcuni avrebbe ipotecato la presenza del sindaco di Milano al vertice. L’interessato però smentisce: “Non capisco perché si dica che non vado all’incontro”. Di certo c’è stato un cambio di location imprevisto. L’appuntamento è stato, infatti, spostato nella sede della società Expo. Nel frattempo, però, a difesa del sindaco si è schierato tutto il Pd.
 
 
Politica estera
 
Russia – Nel quartier generale della Nato a Bruxelles l’allerta è alta. Dopo la Crimea, la Russia minaccia anche la Trasnistria, repubblica in maggioranza russofona staccatasi dalla Moldavia, e confinante con l’Ucraina. I russi starebbero, infatti, ammassando truppe alle sue porte. E dietro la Trasnistria c’è subito la Moldavia. Si teme un risiko di Putin con i pezzi dell’ex impero sovietico. Il generale Philip Breedlove, comandante supremo della Nato, parla di truppe russe pronte ad agire e di scenario “assai inquietante”. Sulla stessa linea il Pentagono, che si dichiara “molto preoccupato”.
 
Francia – Alle elezioni municipali francesi il Front National avanza senza precedenti. Il partito di Marine Le Pen è in testa ad Avignone, Perpignan e in altre importanti città. Il voto sanzione contro François Hollande all’Eliseo e il partito socialista al governo, tante volte invocato dall’opposizione di centrodestra, è arrivato. Marine Le Pen ha proclamato che questa “avanzata eccezionale” segna “la fine del bipolarismo della vita politica francese”. Il premier Jean-Marc Ayrault ha lanciato un appello al “fronte repubblicano” contro il Front National, chiedendo di appoggiare il candidato socialista o di centrodestra meglio piazzato per sbarrare la strada a quello lepenista, ma il centrodestra conferma invece la linea inaugurata alle cantonali del 2011, ovvero non appoggiare né il Front National né il Partito socialista.
 
 
Economia e Finanza
 
Fisco – L’Italia è al top delle classifiche (Ue, Ocse e G7) sul peso di fisco e contributi sul costo del lavoro. Per un dipendente con coniuge e due figli a carico è pari al 38,3%, mentre la media dei colleghi Ocse arriva al 26,1%. Confrontando la situazione dei lavoratori italiani con quelli dell’area euro la differenza si riduce a 6,9 punti, mentre escludendo l’Italia dalla media Ue la differenza cresce di quasi un punto arrivando a 7,4. È quanto emerge dalle tabelle di Bankitalia, che ha elaborato i dati forniti dall’Ocse aggiornati al 2012.
 
Fisco/2 – A pochi giorni dalla scadenza definitiva, sembra andare a gonfie vele la sanatoria sulle cartelle fiscali, con la quale è possibile definire vecchie pendenze risparmiando il pagamento degli interessi. Finora sono 90.000 gli italiani che hanno aderito con un incasso a quota 335 milioni di euro. La possibilità di aderire è stata prorogata dal governo con il decreto Salva-Roma bis l’ultimo giorno utile, e ora il termine è fissato al 31 marzo.