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Politica interna

Renzi: in diretta su Facebook a poche ore dalla trasformazione in legge del ddl Boschi, la riforma costituzionale, il premier respinge le critiche sul “metodo” di cambiamento, parlando di “procedura democratica prevista dai costituenti”. “Perché definire violenta una riforma approvata seguendo le regole? Sono i parlamentari che cambiano la Costituzione, io non faccio parte della categoria” scrive il premier. Sul referendum che dovrà avallare il nuovo assetto costituzionale Renzi condivide che non debba diventare un plebiscito, ma si dice certo della vittoria, mentre a chi gli chiede della possibilità che possa cambiare anche la legge elettorale, come richiesto dalla minoranza dem del Pd, risponde con un secco “No”. Nel corso della diretta Facebook il presidente del Consiglio ha anche toccato altri argomenti, fra i quali le unioni civili, per le quali spera di arrivare alla firma della legge entro aprile, ed anche quello del suo stipendio, 5.500 euro al mese.

M5s: la prima conseguenza politica della scomparsa di Gianroberto Casaleggio è che si va verso uno “spoils system” nella comunicazione del Movimento, ora si faranno sotto i tanti nemici di Ilaria Loquenzi, forse anche a breve, e di Rocco Casalino. Seconda conseguenza è che Beppe Grillo garantirà la continuità tra padre e figlio, visto anche il rapporto affettuoso e quasi da zio che l’ex comico ha con Davide, figlio di Casaleggio. Ultima novità è che nasceranno, accanto al direttorio, tanti mini-direttori regionali; in sostanza i parlamentari decideranno candidature e sorti del Movimento nelle aree di loro competenza. Questa strutturazione da partito già contrasta con la volontà di Casaleggio, che era sempre stato contrario al fatto che i parlamentari si occupassero dei territori.    

Politica estera

Immigrazione: parlando a Torino dopo un incontro con il presidente tedesco Gauch, Sergio Mattarella critica il muro che l’Austria vorrebbe alzare al Brennero, dicendo che “I muri sono zavorra per tutti. Lasciare senza risposte migliaia di donne e uomini che fuggono dalle guerre non è possibile; non basteranno le barriere a proteggerci se l’Europa non farà passi avanti come progetto comune”. Il Capo dello Stato ha aggiunto che “tornare indietro da Schengen sarebbe un atto di autolesionismo per tutti”. Le parole di Mattarella si aggiungono a quelle del ministro degli Esteri Gentiloni e del presidente del Consiglio Renzi, entrambi molto critici sul “muro” che l’Austria vorrebbe alzare al Brennero; Renzi ha già anticipato che chiederà conto a Vienna del progetto, Gentiloni ha ribadito che “un paese non può scaricare problemi sugli altri”. Ma mentre la Commissione Ue, che deve valutare la vicenda, prende tempo, la Germania si schiera con l’Austria. 

Caso Regeni: “Non sono stati i servizi segreti egiziani ad uccidere questo giovane”; questo quanto dichiarato ieri dal presidente egiziano Al Sisi, che ha negato dunque qualsiasi responsabilità degli apparati di sicurezza del suo Paese nell’omicidio di Giulio Regeni. Al Sisi si è scagliato contro le informazioni, a suo dire false, diffuse dai media egiziani, ed ha affermato che dietro la morte del giovane ricercatore c’è “gente malvagia”, senza però specificare meglio né fornire alcun dettaglio. Nessuna risposta ufficiale è per ora giunta dal governo italiano, che pochi giorni fa ha richiamato l’ambasciatore al Cairo per avere maggiori informazioni sugli sviluppi della vicenda; il nostro Paese cerca il sostegno della Unione europea per fare chiarezza sulla morte di Regeni, l’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, Federica Mogherini, ha fatto sapere che “il caso è sollevato ad ogni livello” e che l’Unione “è pronta ad esplorare i modi migliori” per aiutare l’Italia.
   

Economia e Finanza

Visco-Atlante: il governatore della Banca d’Italia commenta, in un’intervista concessa al principale quotidiano economico italiano, le caratteristiche della rete di protezione privata volta ad aiutare il sistema bancario italiano a risolvere più rapidamente i suoi problemi. Primo obiettivo del fondo, dice Visco, è quello di garantire che condizioni sfavorevoli del mercato non impediscano l’attuazione di interventi di ricapitalizzazione, necessari e ben definiti. Inoltre l’iniziativa avrà un effetto positivo per il superamento del problema delle sofferenze bancarie, uno stock di circa 200 miliardi che in realtà diventano 80 al netto delle svalutazioni dei crediti, che sono ampiamente coperti da garanzie reali e personali che tuttavia richiedono tempo per essere escusse, mentre esiste la percezione infondata che le aziende di credito debbano realizzarle rapidamente. Visco si esprime comunque in termini positivi sull’iniziativa annunciata dal governo sul terreno delle procedure esecutive per abbreviare i tempi di recupero dei crediti, in Italia molto più lunghi che nel resto d’Europa.
Pensioni: uscire dal lavoro in modo soft, dimezzando o quasi le ore di presenza in azienda, guadagnando di meno ma senza subire penalizzazioni sull’assegno pensionistico che verrà. Arriva il “part time agevolato” già previsto dalla legge di stabilità ed ora messo nero su bianco nel decreto firmato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti; al via definitivo manca solo la registrazione alla Corte dei Conti. L’uscita “pilotata” riguarderà però solo una ristretta platea di lavoratori che potrà garantire i requisiti richiesti; si tratta secondo le prime stime di circa 400mila persone, ma c’è una forte preclusione sulle donne e, in ogni caso, gli stanziamenti previsti dal governo basterebbero per accontentare al massimo 20mila richieste. Possono accedere al part time agevolato i lavoratori del settore privato che raggiungeranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 2018, che hanno versato almeno venti anni di contributi e  che risultano titolari di un contratto a tempo pieno e indeterminato.