Politica interna
Renzi: alla vigilia del referendum sulle perforazioni petrolifere e delle elezioni amministrative il premier annuncia l’aumento di 80 euro per le pensioni minime, una mossa decisa forse allo scopo di distogliere l’attenzione dai due argomenti all’ordine del giorno. Da indiscrezioni e rumor pare che l’idea del ritocco all’insù degli assegni minimi delle pensioni sia da attribuire all’Ncd, il cui leader Alfano ne avrebbe parlato ieri con il premier, consigliandogli di lanciare un grande tema economico “che tocchi la gente”. Profittando di una seguitissima diretta sui social media Renzi ha dato notizia nel pomeriggio dell’idea di “allargare gli 80 euro a chi prende la pensione minima”. Per saperne di più occorrerà attendere qualche settimana in quanto, come spiega Maria Elena Boschi, l’operazione ha dei costi, e lo stesso premier ha ammesso “vedremo se saremo in grado”; ma l’intenzione c’è, insieme a quella di abbassare il canone della Rai a partire dal 2017.
Renzi 2: il premier vorrebbe chiudere, con le dimissioni della ministra Guidi, il caso Tempa Rossa, ma restano sul terreno le polemiche con la magistratura e due mozioni di sfiducia al Senato, presentate da 5 Stelle, Forza Italia e Lega. Renzi punta alla pace con le toghe, e spiega che “noi stiamo incoraggiando i magistrati, non li stiamo attaccando, vogliamo che parlino con le loro sentenze; accuso semmai un sistema lento dove le sentenze non arrivano”. L’Anm della Basilicata però non recede e rilancia, parlando di dichiarazioni del presidente del Consiglio “inopportune nei tempi e inconsistenti nei fatti”. Dall’interno del Pd D’Alema critica Renzi a tutto campo, definendolo “un uomo che divide e lacera la sinistra” e dopo le dichiarazioni in segreteria di Cuperlo e Speranza lo scontro con la minoranza non è certo chiuso.
Politica estera
Caso Regeni: il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha annunciato ieri in Parlamento “misure immediate” se non ci sarà un cambio di marcia da parte dell’Egitto nello svolgimento delle indagini sull’omicidio del ricercatore italiano. “Non permetteremo che venga calpestata la dignità dell’Italia, è per ragioni di Stato che pretendiamo la verità, il governo è pronto a reagire adottando misure proporzionate” ha detto il capo della Farnesina, le cui dichiarazioni hanno provocato l’immediata reazione del Cairo. Il ministro degli Esteri egiziano ha infatti replicato dicendo che le accuse degli italiani complicano la situazione; si infiamma quindi la vigilia, già tesa, della missione degli inquirenti egiziani a Roma, che tra domani e venerdì dovranno incontrare il procuratore Pignatone. A fine giornata è arrivata la rettifica del presidente Al Sisi che ha ribadito “la determinazione dell’Egitto a continuare la sua piena cooperazione con la parte italiana”.
Papa Francesco: già tre anni fa a Lampedusa, avamposto dell’immigrazione clandestina proveniente da Libia e Tunisia, il Pontefice aveva denunciato con forza la globalizzazione dell’indifferenza, l’egoismo strisciante e l’assuefazione al dolore. A tutt’oggi però ben poco sembra cambiato, anzi addirittura la situazione è peggiorata; osservando i chilometri di filo spinato che sono stati dispiegati lungo i confini macedoni, bulgari e serbi per arginare il passaggio dei siriani in fuga, Francesco ha scelto di tornare in prima linea andando in visita a Lesbo, l’isola greca dove è sorto uno dei campi profughi in assoluto più disastrati e dove la situazione resta esplosiva, con aree strapiene e strutture inadeguate che non sono in grado di assicurare un’esistenza dignitosa ai migranti. In Vaticano spiegano che l’invito è arrivato dal governo greco; si tratta di una visita senza precedenti, altamente simbolica e dal significato profondamente politico, un’azione diplomatica che varca i confini della mera azione spirituale, quasi uno schiaffo all’egoismo degli europei.
Economia e Finanza
Panama papers: è il premier islandese il primo a crollare per lo scandalo degli elenchi di beneficiari di conti all’estero trafugati da uno studio legale panamense. Sigmundur Gunnlaugsson, dopo aver tentato la carta dello scioglimento del Parlamento, respinta dal Presidente, e sotto la pressione dell’opinione pubblica, è stato costretto a dimettersi. Il suo nome e quello della moglie figurano come intestatari di un fondo da milioni di dollari alle Isole Vergini. Ma il lungo elenco delle fortune esiliate in paradisi offshore, di nomi di governanti, imprenditori, oligarchi e prestanome sta facendo sentire il suo effetto in tutto il mondo. Cameron in Inghilterra ed i Le Pen in Francia hanno smentito di avere azioni, conti o fondi offshore, ma i nomi contenuti nelle liste sono molti e tutti altolocati.
Banche: il vertice tenuto ieri mattina a Palazzo Chigi va visto come il primo di una serie di incontri tecnici fra presidenza del consiglio, ministero dell’Economia, Cassa depositi e prestiti e grandi banchieri allo scopo di identificare le migliori soluzioni per risolvere i problemi ancora aperti per gli istituti italiani, derivanti dai lunghi anni di crisi alle spalle e ben visibili nei bilanci sotto forma di sofferenze. Le parti torneranno ad incontrarsi in futuro, essendo la finalità di questi meeting di tipo operativo, e le iniziative intraprese avranno un carattere “di sistema”, per evitare che problemi circoscritti possano indurre effetti di contagio. Padoan avrebbe comunque ribadito che il sistema creditizio italiano è solido, anche se sui mercati il comparto non brilla e ancora ieri ha segnato un ribasso medio del 4%, forse in seguito a voci su una presunta intenzione della Bce di forzare i termini temporali per le dismissioni dei crediti deteriorati da parte delle banche italiane.