Politica interna
Risultati Ballottaggi: I Grillini trionfano in 19 ballottaggi su 20 e sono i veri vincitori delle amministrative 2016. Il Pd vede invece dimezzati i propri comuni, passando da 90 a 45, mentre il centrodestra regge sorprendentemente, iniziando le amministrative con 34 comuni e finendole con altrettanti. Si è votato in 134 comuni, con 24 capoluoghi. Il Pd passa da 20 capoluoghi a 8. Gli unici ballottaggi vinti dal Pd sono stati quelli in cui era contrapposto al centrodestra, mentre con il M5S ha perso in 3 comuni su 3 (Roma, Torino e Carbonia). Da considerare il boom delle liste civiche che hanno vinto nei comuni di Brindisi, Latina e Crotone.
Renzi: Matteo Renzi ammette la vittoria netta del M5S. Le considerazioni del premier seguono i risultati dei ballottaggi, dove il Pd ha ricevuto diverse sconfitte a vantaggio del M5S, salvando tra le grandi città solo Milano e Bologna. Secondo il segretario del Pd è necessario aprire un periodo di riflessione interno al partito. Si può leggere in questa chiave l’intenzione di anticipare la direzione Pd, che si terrà venerdì 24 e discuterà dei risultati elettorali. Il tema più caldo sarà il doppio ruolo di premier e segretario di partito ricoperto da Renzi. Tornando a commentare i risultati, Renzi ha definito il voto di ieri un voto di cambiamento, non di protesta, salvando quindi a suo avviso il governo. In chiusura i complimenti a tutti i sindaci eletti, citando Virginia Raggi come prima.
Bersani: Il Corriere della Sera pubblica una intervista all’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani, che commenta i recenti ballottaggi definendosi amareggiato per i risultati e citando il “tradimento dei 101” nel 2013. Bersani propone inoltre di modificare l’Italicum e rivedere il governo.
Politica estera
Usa: La campagna elettorale di Donald Trump davanti a un svolta dopo il licenziamento di Corey Lewandoski, direttore campagna elettorale per le primarie. La decisione è stata presa in seguito ai recenti sondaggi che, secondo una media realizzata da RealClearPolitics, vedono il candidato repubblicano staccato di 6 punti da Hillary Clinton. Il motto di Lewandoski era “Let Trump be Trump”, puntando quindi sulla spontaneità e aggressività comunicativa del magnate americano. Si intravede quindi un cambio di toni nella campagna elettorale di Trump verso un approccio più moderato, seguendo le richieste dell’establishment repubblicano. Il siluramento di Lewandoski sarebbe stato influenzato anche dai figli di Trump, più favorevoli a un abbassamento dei toni. Il cambio è una vittoria per Paul Manafort, presidente della campagna elettorale e favorevole al dialogo con lobby, finanziatori e notabili del partito repubblicano, soggetti finora tenuti a distanza da Trump.
Brexit: Si allontana sempre di più la vittoria dei Brexiters. Nella giornata di ieri si sono schierati a favore della permanenza in Ue anche la Premier League e l’industria dell’auto. Sui mercati si registra così aria di ottimismo e la Sterlina raggiunge i valori massimi dal 2009 (1,4691 sul dollaro e 0,7702 sull’euro) mentre le borse d’Europa festeggiano con crescite sopra il 3% (Milano un po’ più indietro sul 2,5%). Anche i bookmakers sono convinti che la Gran Bretagna voterà per il no, riducendo le vincite in caso di sconfitta della Brexit. Il presidente dell’Ue Donald Tusk afferma che la vittoria del leave potrebbe incoraggiare altri euroscettici e ammette che, qualunque sia il risultato, la Ue dovrà riflettere seriamente sul futuro. In una seduta straordinaria della Camera dei Comuni è stata ricordata Jo Cox, con messaggi di cordoglio dai vari leader tra cui Corbyn e Cameron.
Economia e Finanza
Europa: Il ministro dello Sviluppo Calenda ha incontrato il ministro dell’Economia francese Emmanuel Macron per discutere del dumping cinese sull’acciaio. Da tempo infatti la Cina esporta in Europa acciaio con prezzi stracciati, sbaragliando la concorrenza. Nel dialogo i due esponenti politici hanno concordato la necessità di una reazione, come ad esempio l’applicazione di dazi. Calenda e Macron si sono trovati d’accordo anche su altri temi, come la manifattura 4.0, le fabbriche digitali e il Ttip. Il ministro francese ha colto l’occasione per commentare il piano Juncker, definendolo insufficiente e proponendo la creazione di un budget dell’area euro, che preveda commissario responsabile.
Dieselgate: Non finiscono i guai per Volkswagen. L’ex ad Martin Winterkorn è stato accusato di aver manipolato i corsi dei titoli Volkswagen dopo lo scandalo Diselegate. Tutto nasce da un’indagine della Bafin (corrispettiva tedesca della Consob) che accusa la casa automobilistica tedesca di non aver avvisato in tempo gli azionisti delle conseguenze del Dieselgate. Si parla infatti di quattro giorni di ritardo tra le accuse ricevute da Volkswagen dall’America (il 18 settembre) e l’avviso della società verso gli azionisti (partito il 22 settembre).