Politica interna
Intervista a Matteo Renzi: In un’intervista a Repubblica Matteo Renzi torna sulle dichiarazioni del neo presidente dell’Anm Piercamillo Davigo sottolineando che “i politici che rubano fanno schifo, vanno trovati, giudicati e condannati. Ma dire che tutti sono colpevoli significa dire che nessuno è colpevole”. “Una politica forte non ha paura di una magistratura forte. È finito il tempo della subalternità. Il politico onesto rispetta il magistrato e aspetta la sentenza”, dice il premier, che invita tutti “a fare il proprio lavoro nel rispetto della carta costituzionale; noi facciamo le leggi, loro fanno i processi”, ma riconosce anche la necessità “che si velocizzino i tempi della giustizia”. Renzi parla anche di economia chiarendo che non ci sarà una manovra fiscale prima delle amministrative ma che la “prossima riduzione fiscale sarà con la Stabilità 2017” e conferma che la musica in Europa è cambiata: “Non siamo più il problema, non siamo più nell’occhio del ciclone, siamo passati dalla fase delle sole critiche alle proposte”. In merito alla questione migranti il Presidente del Consiglio riconosce che “la cosa veramente necessaria è cambiare approccio a livello europeo, impostando una diversa relazione con l’Africa” e sottolinea che l’Italia interverrà in Libia “solo se il Governo Serraj chiederà un sostegno alla comunità internazionale”. Sul voto amministrativo, infine, Renzi risponde che “si vota per il primo cittadino, non per il primo ministro”.
Centrodestra: Continua la “guerra civile” nel centrodestra, romano e non solo, dalla quale al momento paiono uscire un po’ tutti quanti con le ossa rotte. Da una parte c’è il “blocco lepenista” con Giorgia Meloni candidato sindaco appoggiata da Matteo Salvini; poi Guido Bertolaso “blindato” da Berlusconi; quindi Alfio Marchini, sceso in campo con il suo movimento; e infine Francesco Storace. Quattro candidati che si muovono ognuno per sé. Non c’è più spazio al momento per trattative, riunioni e incontri. Ad oggi solo la Meloni, sondaggi alla mano, ha qualche chance di andare al ballottaggio contro Virginia Raggi di M5S e Roberto Giacchetti del Pd. Sembra sempre più avversarsi la profezia di Storace: “Le primarie del centrodestra? Le facciamo il 5 giugno, al primo turno delle elezioni comunali”.
Politica estera
Austria: Il risultato del primo turno alle presidenziali in Austria è destinato a cambiare gli equilibri politici del paese: Nobert Hofer del Fpö, partito di estrema destra, nelle proiezioni supera il 36% dei voti e va al ballottaggio con l’ex leader dei Verdi Alexander Van der Bellen, che si ferma al 21%. Spariscono dal secondo turno i due candidati delle formazioni di governo Andreas Khol (Övp, fermo all’11%) e Rudolf Hundstorfern (Spö, poco oltre il 10%). Hofer, convinto antieuropeista, ha affermato più volte di voler impedire che l’Austria diventi una “terra di immigrazione” entrando a gamba tesa sulla questione della chiusura delle frontiere per impedire l’accesso ai profughi e la costruzione della barriera anti-immigrati sul Brennero. La vittoria di Hofer è destinata a influenzare la politica estera austriaca e a destabilizzare e a mettere in difficoltà il governo del cancelliere Werner Feyman. È anche la dimostrazione che molti austriaci vogliono una stretta sui migranti.
Obama-Merkel: Durante l’inaugurazione della Fiera tecnologica di Hannover si è svolto l’incontro tra il presidente americano Barack Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il centro della discussione è stata la crisi che attraversa l’Europa, dai problemi economici a quelli della sicurezza. Obama ha anzitutto rilanciato la promozione del trattato commerciale transatlantico (Ttip), che rappresenta un’opportunità per l’economia europea, invitando gli europei a mettere da parte il loro scetticismo: “Dobbiamo promuovere gli scambi in modo da alzare gli standard di vita. Il Ttip porterà molti benefici strategici, aiutando la crescita, il lavoro, l’integrazione, i valori della società occidentale, il rispetto dei diritti umani”. Il presidente statunitense ha quindi sostenuto il cancelliere tedesco sulla questione migranti dicendo che “su questo tema sta dalla parte giusta della Storia” e ha confermato il mantenimento delle sanzioni contro la Russia, fino a quando Putin non rispetterà gli accordi di Minsk. Sulla Siria la signora Merkel ha chiarito quanto proposto sabato in Turchia, cioè la creazione di zone di sicurezza per i rifugiati in territorio siriano, idea su cui la Casa Bianca nutre molte riserve. Entrambi i leader, infine, sono concordi sulla necessità di sostenere il nuovo governo libico di Serraj.
Economia e Finanza
Decreto Salvabanche: Mercoledì dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri il nuovo decreto banche, anche se è possibile uno slittamento a fine settimana. La struttura del provvedimento è ormai definitiva ed è formata da due capitoli: il meccanismo che regolerà l’indennizzo per gli obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, e le misure per imprimere una forte accelerazione al recupero crediti, necessarie per far ripartire il mercato italiano dei crediti deteriorati e per sostenere l’attività del nuovo Fondo Atlante. Il rimborso per gli obbligazionisti delle quattro banche non sarà tuttavia integrale, ma peseranno alcuni criteri legati al reddito dell’investitore e al valore dell’investimento, con una particolare attenzione ai risparmiatori più deboli.
Voucher: La minoranza Pd ha presentato delle proposte di legge per modificare il decreto attuativo del Jobs Act che regola la materia dei ticket lavoro per tornare alla loro versione originale, prima che venissero estesi a tutti i settori produttivi e venissero innalzati i tetti produttivi. Si tratta di una posizione più radicale rispetto a quella annunciata dall’esecutivo, che intende invece “stringere i bulloni” con l’introduzione della tracciabilità (il datore di lavoro dovrà comunicare all’ispettore che in tal giorno e in quelle ore precise farà ricorso alla prestazione di quel determinato lavoratore). Questo dovrebbe essere sufficiente secondo il governo a colpire il lavoro nero che si nasconde dietro all’utilizzo dei voucher, senza quindi dover modificare le ultime normative. La minoranza Pd, di contro, teme che in questo modo possa allargarsi ulteriormente l’area del precariato, tesi sostenuta anche dalla Cgil, che per parte sua sta raccogliendo le firme per un referendum abrogativo.