[nextpage title=”Politica interna” ]Politica interna
Referendum autonomia Lombardia e Veneto. “Non partiamo con il freno a mano tirato. Non cerchiamo la rissa e siamo pronti a trattare: ma chiediamo a Roma tutte le 23 competenze e i nove decimi delle nostre tasse. E il cambio della Costituzione per trasformare anche il Veneto in una Regione autonoma a statuto speciale». Queste le richieste del governatore del Veneto Zaia alla luce del successo ottenuto nel referendum sull’autonomia nel quale cittadini veneti hanno espresso la volontà di aumentare le competenze governative della Regione. Intanto Berlusconi rinsalda l’alleanza con la Lega alla luce di questo risultato sostenendo che anche Forza Italia ha lavorato per garantire maggiore autonomia alle due regioni. Il segretario del Pd, Matteo Renzi invita il partito a non sottovalutare l’esito referendario in vista delle prossime elezioni e delle prossime strategie dell’esecutivo.
Legge elettorale. Da una settimana, da quando la nuova legge elettorale dalla Camera è approdata al Senato per il via libera definitivo, Pietro Grasso ha usato ogni argomento per evitare una fiducia bis. Ha messo in campo la sua moral suasion per convincere i gruppi parlamentari a emendamenti di merito e non ostruzionistici. Fin qui il presidente del Senato in parte l’aveva spuntata: 200 proposte di modifica non sono molte, i tempi dovrebbero essere veloci tanto che domani entro le 17 ci sarà il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità. Tutto questo mentre il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento Luciano Pinzetti (Pd) afferma che forse sarà messa la fiducia al testo: “”È impensabile che affrontiamo l’aula senza ricorrere alla fiducia quando ci sono decine di voti segreti. Sono state presentate decine di emendamenti sulle minoranze linguistiche, che in Senato si trasformano in decine di voti segreti. Se fossero ritirati non penseremmo alla fiducia”.[/nextpage]
[nextpage title=”Politica estera” ]Politica estera
Trump allarma i bombardieri nucleari. Gli Stati Uniti si preparano a rimettere i bombardieri nucleari B-52 in stato di allerta continuo, come all’epoca della Guerra Fredda. Pronti a intervenire in qualunque angolo del mondo, 24 ore al giorno, a cominciare dalla Corea del Nord. A rivelarlo è stato il generale David Goldfein, Chief of Staff della Air Force, durante una visita alla base di Barksdale, in Louisiana. Dall’Asia al Medio Oriente, dalla crisi atomica con la Corea del Nord, al duello con la Russia, questi i fronti aperti che avrebbero indotto il Pentagono alla decisione. Il Pentagono non conferma, ma Ira le opzioni di Trump ci sarebbe un attacco preventivo alla Nord Corea.
Perquisizione su nave Save Children. La perquisizione scattata ieri mattina aveva un obiettivo preciso: «Accertare le modalità di acquisizione delle notizie relative alle partenze dalle coste libiche delle imbarcazioni che effettuano il trasporto di cittadini stranieri allo scopo di consentire l’immigrazione clandestina e individuare gli apparecchi utilizzati per le comunicazioni con soggetti appartenenti a soggetti che gestiscono il traffico di migranti dal territorio libico». Accuse pesanti rivolte all’equipaggio della «Vos Hestia», la nave dell’organizzazione «Save the Children». L’ordine di perquisizione, emesso dalla Procura di Trapani è stato eseguito dai poliziotti della squadra mobile di Trapani e del Servizio centrale operativo, con gli agenti della Guardia costiera.”[/nextpage]
[nextpage title=”Economia e finanza” ]Economia e finanza
Tensioni su eventuale riconferma Visco a Bankitalia. La dead line per la scelta su Bankitalia resta quella del Consiglio dei ministri di venerdì 27. Il premier Paolo Gentiloni lavora al dossier nel più assoluto riserbo e in accordo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il quale è in costante contatto. La partita, insomma, è ancora aperta e riguarda le conseguenze politiche che implica la successione in Banca d’Italia. E chiaro infatti che con questa scelta il premier deve sciogliere una serie di complicati nodi politici i suoi rapporti con il Pd di Renzi ma anche con la maggioranza e con tutte le forze parlamentari che in modo ampio, alla Camera,si sono espresse contro la riconferma del governatore. Maria Elena Boschi parteciperà «al 100 per cento» al consiglio dei ministri dal quale uscirà il nome per la Banca d’Italia. Nessuno le chiederà di assentarsi e lei non ha intenzione di farlo. II conflitto d’interessi non c’è. E il governo, in questo momento, deve evitare l’apertura di altri casi. Luigi Di Maio ha accusato la sottosegretaria alla presidenza, insieme con Renzi, di essere «l’aguzzina dei correntisti, altro che difesa dei risparmiatori». Al leader dei 5 Stelle la Boschi ha risposto sfidandolo a un confronto in tv.
Impatto economico referendum autonomia Lombardia e Veneto. Quella aperta dai referendum lombardo-veneti di domenica scorsa è una trattativa potenzialmente enorme, che nelle due regioni può ricollocare competenze (e fondi per finanziarle) per 28 miliardi di euro. Ma i tempi non saranno brevi, ed è probabile che l’indicatore dei trasferimenti effettivi, se si muoverà, si fermerà sotto quel livello. I 28 miliardi all’anno calcolati nel grafico a fianco sono la traduzione in euro della spesa che lo Stato effettua nei territori delle due regioni perle funzioni che secondo l’articolo 116 della Costituzione potrebbero essere assegnate alle amministrazioni territoriali. Si tratta di 23 settori di attività, che spaziano dall’istruzione ai beni culturali, dai trasporti fino alla giustizia di pace: il Veneto ha già preparato un disegno di legge per chiederli tutti e 23, e la Lombardia sembra intenzionata a imboccare una strada simile. Intanto il ministro della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti chiude a qualsiasi ipotesi di diversa ripartizione delle entrate fiscali.[/nextpage]