Politica interna
Referendum: a pochi giorni dal voto Matteo Renzi prende apertamente posizione, definendo “una bufala” la consultazione popolare, che dovrebbe decidere sul proseguimento delle perforazioni in corso entro le dodici miglia dalla costa solo fino alla scadenza della concessione. Renzi cita le parole dell’ex presidente Napolitano per affermare che la scelta astensionista è legittima, visto che il referendum prevede il raggiungimento del quorum per essere valido. Arriva subito la replica del bersaniano Roberto Speranza che definisce “inaccettabile” il fatto che il presidente del Consiglio faccia il capo del partito dell’astensionismo. La consultazione di domenica prossima assume sempre più un significato politico, gli stessi promotori del referendum sanno che difficilmente il 50% di votanti sarà raggiunto, ma sperano in una partecipazione almeno del 40%, da far vedere come schieramento anti-Renzi per dimostrare che la leadership del premier non è forte come appare. Una battaglia trasversale che accomuna personalità di spicco del Pd come Emiliano a falchi del centro destra come Brunetta, che dice esplicitamente “Dobbiamo mandare a casa Renzi con questo referendum”.
Roma: per buona parte del pomeriggio è circolata con insistenza la voce che Berlusconi e Marchini avessero concluso un accordo, in seguito al quale Bertolaso si sarebbe ritirato lasciando il posto di candidato sindaco all’Ingegnere. Nulla però sarebbe ancora stato deciso, lo stato maggiore dei forzisti giura che fino a domenica, quando saranno disponibili i sondaggi definitivi, non si muoverà nulla. L’ex capo della Protezione civile prosegue la sua campagna elettorale ed a ritirarsi non ci pensa proprio, anche se i sondaggi gli danno poche chance e lo vedono al quinto posto, dietro Virginia Raggi, Roberto Giachetti, Giorgia Meloni e Alfio Marchini. Lo scenario potrebbe mutare se Forza Italia e Storace convergessero su Marchini, che in tale caso potrebbe andare al ballottaggio contro la Raggi del M5s. Berlusconi appare in difficoltà, sa di non potersi permettere una Caporetto, mezzo partito gli chiede di andare sulla Meloni ma il Cavaliere è molto adirato con la leader di Fratelli d’Italia, per il come ha gestito tutta questa partita.
Politica estera
Immigrazione: mentre le ruspe preparano la frontiera del Brennero all’eventuale ripristino dei controlli il ministro della Difesa austriaco avvvisa l’Italia, dicendo che se il nostro Paese si comporterà come l’Austria si aspetta, cioè lasciando passare i migranti ed i profughi, e se la Germania li respinge al confine austriaco, allora il suo Paese rischia di diventare “una sala d’attesa”. In questa situazione estrema “Il Brennero sarà chiuso” ed all’Italia verrà chiesto di poter fare controlli anche sul suo lato di frontiera. Gli austriaci continuano dunque ad usare molti “se” e “ma”, al di là dei toni roboanti, ma la reazione del nostro ministro degli Esteri è stata comprensibilmente dura; Gentiloni ha detto che l’ipotesi di bloccare la frontiera sarebbe grave, perché significherebbe “dimenticare che i problemi vanno risolti insieme” ed ha aggiunto che sarebbe “un brutto segnale per l’Europa”.
Sanders: il rivale di Hillary Clinton nella corsa per la candidatura democratica a Presidente degli Stati Uniti è in Italia, e dice che, se sarà possibile, sarà felice di incontrare il Papa e discutere con lui di temi sociali, economici e ambientali, che lui stesso propone da decenni. L’uomo nuovo della politica americana non ha paura di definirsi “un socialista” che vuole rovesciare il sistema economico e politico, risanandolo. Oggi pomeriggio parlerà, in Vaticano, ad un convegno per i 25 anni dell’Enciclica sociale di Giovanni Paolo II, invitato dal Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Secondo Sanders l’invito ricevuto rispecchia il fatto che molti degli argomenti che il Papa affronta sono simili ai suoi; “sono un grande sostenitore del Pontefice, anche se ho opinioni diverse dalle sue su alcuni temi” dice Sanders aggiungendo poi che il Papa è una figura carismatica che sta aiutando l’opinione pubblica a prendere coscienza delle diseguaglianze di reddito e ricchezza che vediamo in tutto il mondo.
Economia e Finanza
Fmi: il direttore del Fmi Christine Lagarde è intervenuta ieri a forte sostegno della politica monetaria della Bce, oggetto nei giorni scorsi di pesanti critiche da parte del ministro delle finanze tedesco Schauble. Previsto per questa sera a Washington un incontro fra il presidente della Banca Centrale europea Draghi e lo stesso Schauble per discutere la questione; anche se difficilmente le divergenze potranno essere appianate, il faccia a faccia risponde alla necessità di abbassare i toni, che hanno assunto connotati virulenti da parte dell’establishment e dei media tedeschi. Lagarde ha detto che la politica monetaria accomodante adottata da Francoforte ha avuto un ruolo cruciale nella ripresa, ed anche i tassi negativi sono un fatto che può aiutare. “Sosteniamo con forza le decisioni prese dalla Bce, l’inflazione è molto bassa, la crescita inferiore al potenziale, crediamo che una politica monetaria innovativa sia legittima” ha concluso il direttore generale del Fondo monetario internazionale.
Fondo Atlante: secondo il ministro Padoan l’iniziativa produrrà un effetto–leva da 50 miliardi, funzionando come rete di sicurezza per le banche italiane. Il ministro dell’Economia ieri a New York, prima di approdare oggi a Washington per il G20, ha risposto alle domande di un’emittente televisiva, specificando che le risorse del fondo serviranno ad attivare le sofferenze cartolarizzate, che allo stato attuale non paiono appetibili. Quanto ai timori che l’Europa possa avere a che dire sull’operazione Padoan ha assicurato che “il veicolo è privato, ed opera in base a criteri privatistici, non ci sono dunque aiuti di Stato quindi nessun problema da risolvere con la Commissione europea”. Sul prezzo dei crediti deteriorati il ministro si è detto ottimista, anche perché il governo si appresta a varare alcune misure per accelerare il recupero dei crediti che saranno di utile complemento per determinare un rialzo dei prezzi delle sofferenze cartolarizzate.