Rai: ci sono i nomi dei sette nuovi consiglieri di amministrazione della Rai, oggi sarà la volta del presidente e dell’altro membro scelto dal Tesoro. Il Pd si è nuovamente spaccato, con la minoranza interna che ha votato per De Bortoli, che non ha ottenuto sufficienti consensi, mentre il resto del partito decideva di appoggiare altri tre nomi, risultati poi eletti. Come lascia chiaramente intuire Matteo Renzi, il nuovo direttore generale sarà Antonio Campo Dall’Orto; ma la battaglia per il presidente è una partita delicata, servono i due terzi della commissione di vigilanza per la ratifica e quindi il premier avrà bisogno dei voti di una parte di Forza Italia o dei grillini. Questi ultimi non si pronunciano, in attesa di conoscere il nome scelto, mentre Forza Italia si è detta disposta a votare per nomi di alto profilo che rappresentino il Paese. Ieri la candidatura più forte sembrava quella di Antonella Mansi, molto quotato Marcello Sorgi come anche Giulio Anselmi, ma sembra che Renzi abbia in serbo un nome a sorpresa che renderà noto appena dopo il rientro dal viaggio in Giappone.
Pa: via libera del Senato alla riforma della Pubblica amministrazione, molte le novità che dovrebbero modificare il volto dello Stato, dal libretto unico per le auto alla carta d’identità digitale, dai dirigenti in carica al massimo per sei anni fino alle multe e alle bollette pagabili con un sms, dal wifi obbligatorio nelle scuole e nelle biblioteche al commissariamento delle società partecipate di enti pubblici con i conti in rosso. Previsto un ampio uso del silenzio-assenso per sveltire la macchina burocratica, sbloccare le opere pubbliche e semplificare i rapporti con cittadini ed imprese. Verrà ridotto il numero delle prefetture e delle Camere di Commercio, la Guardia Forestale confluirà nell’arma di Carabinieri, saranno rafforzati i poteri di coordinamento della presidenza del Consiglio. Dal Giappone il presidente del Consiglio ha subito twittato un breve messaggio di soddisfazione per l’approvazione della riforma concludendo con “un abbraccio agli amici gufi”. Critiche le opposizioni, soprattutto nei confronti dell’eccessiva quantità di decreti attuativi prodotti.
Politica estera
Iran: la visita del ministro degli Esteri Gentiloni e della ministra dello sviluppo economico Guidi a Teheran sigla l’endorsement del rilanciato dialogo politico fra i due Paesi, ma punta anche al ritorno delle nostre aziende in Iran in vista della revoca progressiva dell’embargo. Gentiloni, incontrando il suo omologo Zarif, ha sottolineato che il nostro Paese vuole tornare ai livelli precedenti alle sanzioni, quando era il primo partner commerciale dell’Iran; ad accompagnarlo nel breve viaggio una trentina di realtà imprenditoriali italiane. Secondo il presidente iraniano Rohani l’accordo sul nucleare crea un clima nuovo e più disteso, che consente di aprire una fase di consolidamento sul piano politico ed economico.
Stati Uniti: Alla vigilia del confronto televisivo tra i candidati repubblicani si infiamma la campagna elettorale per le presidenziale del 2016, che occupa le prime pagine di tutti i giornali americani. Mai come in questa tornata sono tanti i candidati per un partito, davanti ai cinque democratici guidati da Hillary Clinton ci sono ben 17 nomi del Grand Old Party, fra i quali spicca l’imprenditore e uomo di spettacolo Donald Trump. Da quando è sceso in campo Trump ha inanellato una serie di dichiarazioni offensive, tuttavia i sondaggi lo danno in netto vantaggio su tutti i colleghi di partito con il 26%. Il primo dibattito sarà aperto solo ai migliori 10 nei sondaggi, i probabili esclusi hanno ovviamente attaccato duramente questa scelta; in compenso tutti e 17 i candidati sono stati invitati ad un incontro amichevole lunedì sera nel New Hampshire, ed hanno potuto rispondere alle domande di un giornalista che non nascondeva le sue simpatie repubblicane. Ma Trump non ha accettato l’invito e si è defilato insieme ad altri due partecipanti alla corsa per la candidatura repubblicana.
Economia e Finanza
Grecia: i negoziati tra la Grecia ed i suoi creditori internazionali su un nuovo prestito da oltre 80 miliardi sono entrati in una fase decisiva, mentre la Borsa di Atene continua a perdere terreno a causa dei timori per la situazione economica e la fragilità delle banche del paese. Il governo di Tsipras e la Commissione europea hanno voluto inviare segnali incoraggianti dopo che i titoli del settore bancario sono stati sospesi per eccesso di ribasso, subendo perdite vicine al 30% per la seconda giornata consecutiva. La portavoce dell’esecutivo ha detto che l’accordo sarà raggiunto entro il 18 di questo mese, mentre fonti vicine a Juncker hanno risposto che la Commissione è incoraggiata dai progressi fatti finora dalla Grecia. In realtà la fase più difficile della trattativa inizia solo ora, con la redazione del memorandum di intenti che fisserà le riforme e le misure di bilancio chieste ad Atene per i prossimi tre anni in cambio degli oltre 80 miliardi di aiuti.
Mezzogiorno: il ministro dell’Economia entra nel dibattito sul Mezzogiorno, concordando sul fatto che esista un problema Sud, ma escludendo che sia necessario adottare misure speciali. Padoan è andato sull’argomento parlando con la stampa estera, ed ha smussato l’ipotesi di piani di emergenza, auspicando invece un migliore utilizzo delle risorse già presenti attraverso riforme strutturali adeguate e con la valorizzazione di eccellenze che già esistono; possibile anche l’adozione di forme di agevolazione fiscale. Se non è un’indiretta ammissione che qualcosa si è inceppato nel meccanismo di gestione delle risorse destinate al Meridione, tra europee e nazionali, poco ci manca; risorse bloccate da incapacità, burocrazia e cattiva politica, in periferia come al centro, almeno 89 dei 104 miliardi di fondi Ue ed italiani fermi al palo. Non si ferma dunque la polemica sul Mezzogiorno.