Politica interna
Referendum: Il tentativo di apertura di Renzi sembra non aver incontrato i favori della Sinistra del suo partito, complice l’attacco sferrato verso D’Alema da parte del segretario Pd. Lo conferma Bersani, affermando che “sono stati usati toni aggressivi contro una parte della nostra gente”. Lo stesso Bersani ha ammesso che “se votassi domani voterei no”, confermando quindi il muro eretto dalla corrente Pd. I fedeli a Renzi hanno cercato di cucire lo strappo, con Delrio che ha parlato di “apertura vera e sincera” da parte del premier e Guerini che ha sostenuto che dovrà “esserci la volontà di tutti” ma ha anche avvertito che “non saremo disponibili a una legge elettorale non chiara e che ci riporti alle larghe intese”. Sul fronte delle opposizioni sono cominciate le missioni da parte dei capigruppo di Camera e Senato, ma FI e M5S sembrerebbero inamovibili e sempre orientati al No.
M5S: Grillo scende nuovamente in campo per calmare le acque del Movimento. Mentre Luigi Di Maio paga ancora l’omissione sulle indagini di Muraro (un sondaggio di Euromedia Research lo dà al 26% della fiducia, con una perdita di 5 punti), il garante dei Cinque Stelle afferma tramite il suo blog che “il M5S continua a crescere”. Grillo ha promesso che in futuro ci sarà un’evoluzione e un potenziamento degli strumenti di democrazia diretta. Potrebbe trattarsi di un preludio all’allargamento di quel direttorio da lui voluto ma che ultimamente ha deluso. L’ampliamento prevedrebbe l’ingresso di nuovi membri, concedendo inoltre a Di Maio un po’ di respiro. Proprio lui avrebbe chiesto un alleggerimento delle mansioni, con il trasferimento ad altri delle responsabilità sugli enti locali, così da avere la possibilità di tornare in piazza (sarà a Catania venerdì) e recuperare il contatto con le persone.
Politica estera
Stati Uniti: Due giorni di stop per Hillary Clinton, dopo la diffusione della notizia di essere affetta da polmonite e la decisione di annullare i viaggi a San Francisco e Los Angeles previsti in questi giorni. La nazione americana ha reagito con fastidio alla rivelazione con tre giorni di ritardo della malattia, giunta solo domenica 12 alle 17.30 ma di cui si era a conoscenza già il 9 settembre. Jennifer Palmieri, responsabile della comunicazione di Clinton, ha ammesso che “avremmo potuto fare di meglio” ma il portavoce dello staff Brian Fallon ha comunque garantito “che non ci sono altri problemi di salute” e che in settimana verranno fornite altre informazioni sulla salute dell’ex segretario di Stato. Clinton ha ricevuto l’incoraggiamento del presidente Obama, convinto che “Hillary ha la forza di farcela”. Spiazzanti invece i commenti di Trump che ha affermato “spero che guarisca e torni presto in gara”, al contrario delle previsioni dei media su un attacco da parte del tycoon alla salute di Clinton. Il candidato repubblicano ha poi accusato di arroganza Clinton, facendo riferimento all’aggettivo “deplorables” attribuito agli elettori repubblicani dalla rappresentante dell’asinello. Trump ha garantito che nei prossimi giorni diffonderà esami clinici sulla sua salute.
Cameron: L’ex premier britannico David Cameron ha annunciato il ritiro dalla vita politica. Dopo la sconfitta subita con l’approvazione della Brexit (Cameron era contro e aveva garantito che non si sarebbe dimesso al di là del risultato), Cameron sarebbe rimasto impressionato dall’iniziativa dimostrata da Theresa May, sostenendo “il primo ministro ha esordito egregiamente” ma sottolineando che “ovviamente su alcuni temi ho le mie idee”. Inoltre l’ex inquilino di Downing Street ha confessato che per la sua particolare posizione era preoccupato di diventare fonte di distrazione dai temi importanti a cui il suo paese dovrà dedicarsi in futuro. Cameron ora continuerà ad aiutare la gente, combattendo per le cause umanitarie a cui tiene: trasparenza negli aiuti umanitari, lotta contro la corruzione, cura della demenza, la scuola e le pari opportunità.
Economia e Finanza
Legge di Bilancio: Il ministro Padoan ha confermato il rinvio del taglio Irpef, probabilmente al 2018. Durante un intervento a Porta a Porta, Padoan ha anche affermato che “il deficit continuerà a scendere” e che il governo comunque continuerà nell’opera di alleggerimento della pressione fiscale (“scesa di un punto dal 2013”) tramite il taglio dell’Ires (dal 27,5% al 24%). Tra i provvedimenti più importanti della legge di stabilità vi sono quelli legati alle pensioni che, per un costo di 2,1 miliardi, introdurranno l’Ape e l’accesso alla quattordicesima per le pensioni più basse. L’anticipo pensionistico (attivabile in via sperimentale per i prossimi due anni) è stato ampliato a tre anni e sette mesi e potrebbe avere un costo nullo per i redditi più bassi mentre arriverà a 200 euro mensili per quelli più alti. Padoan ha affermato che probabilmente saranno 4 i miliardi raccolti dal secondo atto dellavoluntary disclosure, mentre tra le altre misure si sta lavorando alla conferma del superammortamento al 140% per aziende che acquistano beni strumentali e a uno sblocco dei contratti a livello nazionale.
Lavoro: Secondo i dati diffusi da Istat l’andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre 2016 è leggermente cresciuto (+189mila occupati). Tra i dati più incoraggianti vi è lo sblocco della situazione tra i giovani, risvegliatasi dopo ben quattro anni, con 223mila posti creati su base annua per la fascia d’età 15-34 anni. Scendono i neet, giovani che né studiano né lavorano, merito secondo il ministro del Lavoro Poletti del programma Garanzia Giovani. Nel 2016 gli occupati totali salgono a 439mila e la disoccupazione scende, raggiungendo meno 109mila unità. Su base trimestrale i disoccupati sono -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Entusiasta Renzi che con un tweet afferma “da inizio nostro governo: più 585 mila, il Jobs Act ha funzionato” seguito dalle dichiarazioni del ministro Padoan e di Boccia (Confindustria). Critici invece i sindacati, rimasti delusi dalla costante crescita zero e comunque dubbiosi che il Jobs Act abbia funzionato. Anche Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro, frena gli entusiasmi affermando che “già a luglio c’è stata una battuta d’arresto”.