Politica interna
Emergenza immigrazione – Anche la Liguria si unisce a Lombardia e Veneto e ingrossa il fronte del “no” all’accoglienza di nuovi migranti. La Lega è sulle barricate: il leader del Carroccio Matteo Salvini dice che i suoi sono pronti a occupare le prefetture contro i clandestini e il governatore lombardo Roberto Maroni, in lite con il ministro dell’Interno Alfano, minaccia di togliere fondi ai Comuni che opteranno per l’accoglienza. Dal canto suo Matteo Renzi risponde che, al contrario, i Comuni virtuosi andranno premiati, e così si pensa a un allentamento del patto di Stabilità per gli enti locali “ospitali”. Intanto, dal Sud sono partiti i bus con i primi 1500 migranti da trasferire.
Direzione Pd – Mentre fuori dal Nazareno alcuni insegnanti protestano, Matteo Renzi si presenta davanti al suo partito per l’atteso confronto con l’opposizione interna. Il premier avvisa i ribelli: ora basta diktat, d’ora in poi – è il suo messaggio – le decisioni prese a maggioranza vincolano tutto il Pd. Sulle riforme, Renzi apre una trattativa e si dice disponibile a modifiche sia sul Senato sia sul ddl scuola. Su quest’ultimo tema, il segretario dem concede altri 15 giorni di discussione. Ma con un avvertimento: chi intende bloccare le riforme, dice, può anche togliermi la fiducia in Parlamento e direzione.
Politica estera
G7 – Sono tanti i temi che i grandi della Terra hanno affrontato durante il vertice di Schloss Elmau, in Baviera. Tra questi, la questione ucraina, il problema del cambiamento climatico e la situazione della crisi greca. È forse in tema ambientale l’impegno più importante preso dal G7: riduzione del 70% (sui livelli del 2010) delle emissioni di gas-serra entro il 2050. Con l’intento di limitare entro i 2 gradi centigradi l’aumento della temperatura del Pianeta. Sulla crisi ucraina l’affondo più duro è di Barack Obama che ha attaccato il grande escluso del summit, Vladimir Putin. Nel documento conclusivo del vertice, la comunità internazionale si dice pronta a nuove sanzioni contro la Russia se Mosca non rispetterà alla lettera gli accordi di Minsk.
Turchia – All’indomani delle storiche elezioni che hanno visto entrare in Parlamento anche il partito filocurdo, laico e di sinistra, si apre la questione della governabilità del Paese, ora che l’Akp di Erdogan ha perso la maggioranza assoluta dei consensi. Il presidente della Repubblica ha invitato tutti i partiti alla responsabilità mentre all’orizzonte si affaccia l’ipotesi di un nuovo voto. Intanto, il terremoto politico si riflette in ambito finanziario e monetario: in queste ore la lira turca ha perso pesantemente terreno, così come la Borsa (-6%), tanto da costringere la Banca centrale a intervenire abbassando i tassi sui depositi in dollari ed euro.
Economia e Finanza
Grecia – È ancora stallo nelle trattative sulla questione greca, affrontata ieri anche dai capi di governo del G7. Il presidente Barack Obama ha parlato della necessità di flessibilità in vista di decisioni difficili da prendere, mentre per Angela Merkel il tempo è quasi scaduto. Intanto, in un’intervista al Corriere della Sera, il premier greco Alexis Tsipras, che domani vedrà proprio la cancelliera tedesca e il presidente Hollande, spiega le condizioni della Grecia per arrivare a un’intesa con l’Europa: «Siamo molto vicini a un accordo sull’avanzo primario per i prossimi anni», ha detto il leader di Syriza, «basta che ci sia un atteggiamento positivo sulle proposte alternative al taglio delle pensioni o alle misure reccessive».
Eurolandia – I quattro presidenti dell’Unione, Mario Draghi, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk e Jeroem Dijsselbloem, hanno messo a punto il piano per rilanciare la governace dell’Eurozona, piano che presenteranno ai capi di Stato e di governo che si riuniranno a Bruxelles il 25 e il 26 giugno. Il testo, molto atteso dalle Cancellerie europee, mette nero su bianco il proposito dei quattro sottoscrittori: più controlli sulle riforme e sui conti pubblici da subito per poi arrivare, nel 2019, a un’eurozona che si prende carico della dimensione sociale dei suoi cittadini tramite un bilancio proprio e che potrà contare anche su un Fondo monetario europeo per potersi rafforzare rispetto ai mercati e alle crisi finanziarie.