Politica interna

 

Verdini: Non è ancora sazio il leader di Ala. Denis Verdini avrebbe infatti dichiarato, durante un summit con Maurizio Lupi ed Enrico Zanetti, che “se entrerà il Sì noi di Ala entreremo nell’esecutivo”. Il progetto di Verdini sarebbe quello di creare un legame forte tra Ala, Ncd e Scelta Civica per poi attirare i delusi dal centrodestra e infine presentare una riforma elettorale che preveda premio di maggioranza alla coalizione, piccoli collegi uninominali e una quota proporzionale. L’influente politico ha inoltre invitato mercoledì Berlusconi ad analizzare nuovamente la scelta del No al referendum, poiché potrebbe portare al trionfo i cinquestelle. Sul referendum intanto gli schieramenti politici sono pronti a intensificare gli sforzi, anche in ambito estero. Sono previste infatti nuove missioni per Maria Elena Boschi in Svizzera e Germania, mentre Di Maio si recherà nel cuore della finanza europea con tappe a Londra, Francoforte e Berlino. Il Pse ha intanto approvato all’unanimità una dichiarazione a sostegno del Sì al referendum.

 

M5S: Dopo aver presenziato alla camera ardente di Dario Fo, il “tridente” pentastellato composto da Davide Casaleggio, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista si è riunito a Milano per discutere sullo stato del Movimento. Tra le questioni discusse, la più pressante è stata quella del raggiungimento del quorum per votare le modifiche al regolamento interno, per cui è stato attivato un sistema di avvisi via sms. Sarebbe comunque pronta una exit strategy in caso di mancato obiettivo, tenendo a mente che la struttura del Movimento non cambierà prima del referendum. Durante i funerali di oggi di Fo saranno presenti tutti i protagonisti del M5S: Grillo e Casaleggio, i membri del direttorio e le sindache Appendino e Raggi.

 

Graziano Delrio: In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro di Infrastrutture e trasporti tende una mano alla minoranza Pd, aprendo alla “proposta della minoranza Chiti-Fornaro” per l’elezione diretta dei senatori, da rafforzare con un accordo vincolante prima del referendum. Delrio pensa inoltre sia necessario “abbassare i toni” altrimenti “un No al referendum può mettere a rischio l’unità del partito.

 

Politica estera

 

Nato/Italia: E’ arrivata la conferma dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg riguardo allo schieramento nel 2017 di un contingente italiano di 140 soldati in Lettonia. La decisione non riguarda fini militari ma avrà semplicemente un valore solidale ed è stata descritta dal segretario come “una presenza a rotazione in un paese Nato”. Quest’ultima avrebbe quindi chiesto all’Italia l’operazione, scelta che era già stata presa durante il vertice del 7/8 luglio a Varsavia e confermata da Renzi nella conferenza stampa finale. Nonostante questo il ministro degli esteri russo non ha esitato ad attaccare l’Alleanza, accusando che “la politica della Nato è distruttiva”, mentre il ministro degli Esteri Gentiloni ha negato l’aggressività della scelta, parlando di “rassicurazione e difesa dei nostri confini”. La notizia ha comunque scatenato le ire delle opposizioni, con Beppe Grillo che accusato il governo di “trascinare l’Italia verso la guerra e il disastro economico”, mentre Giorgia Meloni (FdI) l’ha definita “un’idiozia degna della fallimentare politica estera di Barack Obama”.

 

Clinton/Wikileaks: Le nuove rivelazioni di email riservate puntano nuovamente a destabilizzare la credibilità politica di Hillary Clinton, questa volta in ambito estero. La candidata democratica avrebbe infatti manifestato il desiderio di “circondare la Cina con le difese missilistiche” nel caso in cui la superpotenza asiatica non risolva la crisi della Corea del Nord. Inoltre Clinton avrebbe contestato le pretese cinesi sul Mar Cinese Meridionale, confutandole a livello storico e logico e considerandole “basate sui cocci di qualche nave, finita insabbiata sopra un atollo”. Le affermazioni presenti nelle mail sarebbero state avanzate da Clinton nel giugno 2013 durante una conferenza organizzata da Goldman Sachs. L’invito da parte di una delle maggiori banca di investimenti confermerebbe così la teoria di Donald Trump secondo cui Clinton sarebbe coinvolta in un complotto organizzato da finanzieri, imprenditori e media per abbatterlo.

 

Economia e Finanza

 

Legge di Bilancio: Alle 15 di oggi si terrà il Consiglio dei ministri per dare il via libera alla manovra da 24,5 mld per il 2017. Il tema più caldo sarà quello del deficit programmatico che secondo le ultime notizie dovrebbe assestarsi sul 2,3% e richiederebbe quindi di individuare 1,7 mld di risorse aggiuntive. Queste potrebbero arrivare da uno sforzo maggiore sulla spending review (attualmente a 2,6 mld) e dalla concessione alla Sanità di un solo miliardo rispetto ai due promessi. Più difficile immaginare di alzare le entrate in ambito fiscale, previste a 8,5 mld. Tra le ultime decisioni potrebbe esserci quella di spacchettare la legge di Bilancio, relegando le riforme fiscali (abolizione di Equitalia, stop agli studi di settore, semplificazione degli obblighi tributari) a un decreto legge ad hoc. Secondo Boccia (Pd), presidente della Commissione bilancio della Camera, l’ideale sarebbe infatti rimandare “tutte le misure localistiche e microsettoriali in decreti collegati”.    

 

Pensioni: Cambiano i requisiti per l’Ape sociale, il prestito pensionistico agevolato, con un innalzamento degli anni di contributi necessari, passando da 20 a 30 anni per disoccupati, disabili e persone con disabili a carico fino ad arrivare ai 36 anni richiesti a chi svolge professioni gravose. Le modifiche non sono piaciute ai sindacati, con la Cgil che ha accusato il governo di essersi rimangiato la parola. La risposta dal sottosegretario Nannicini è stata che “l’Ape è una prestazione assistenziale, non previdenziale, di cui noi definiamo il perimetro”. Ulteriori novità riguardano il tetto sotto al quale l’Ape è gratuita, fissato definitivamente a 1100 euro netti e considerato troppo basso per i sindacati, e la data in cui si potrà chiedere l’anticipo: non più 1 gennaio 2017, ma 1 maggio. Vengono invece confermate la quattordicesima rafforzata ed estesa, la ricongiunzione gratuita, l’innalzamento della no tax area, le agevolazioni per lavori usuranti e lavoratori precoci. Totale dell’intervento: 1,6-1,7 miliardi nel 2017, che cresceranno a 2 nel 2018 e 2019.