Politica interna
Italicum – Domani sera si riunisce l’assemblea Pd che dovrà decidere e poi votare la linea da tenere sulla nuova legge elettorale. Salvo sorprese, Matteo Renzi ribadirà la sua intenzione di non modificare il testo, convinto di avere i numeri per approvare la legge il prossimo 27 aprile. Restano però da considerare gli 80 deputati che con una lettera hanno chiesto modifiche, soprattutto perché l’Italicum deve ancora passare il vaglio della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, dove la minoranza dem conta ben 10 membri. Ieri era circolata l’ipotesi di un’intesa, detta “lodo Ginefra”, per rimandare le modifiche, ma si è conclusa con un nulla di fatto. Alcuni membri della minoranza sono decisi ad andare fino in fondo, creando non pochi problemi al capogruppo e leader di Area Riformista Roberto Speranza. Senza contare che sul testo aleggia ancora lo spettro del voto di fiducia.
Le Regionali – La decisione di Berlusconi di puntare su Adriana Poli Bortone in Puglia per contrastare l’ormai fittiano Schittulli fa infuriare Fratelli d’Italia. Secondo il partito della Meloni, la candidatura è «tardiva» e «divisiva». Per questo, la leader di FdI lancia il suo ultimatum: o in Puglia si arriva a una candidatura unitaria o il suo partito sosterrà Schittulli. Ma la spaccatura con Fratelli d’Italia potrebbe avere conseguenze anche in altre Regioni, prima fra tutte le Liguria, dove Giovanni Toti potrebbe non essere candidato unico. All’interno di Forza Italia intanto, si consuma l’ira del ribelle Fitto, pronto a una battaglia legale senza precedenti. Il leader dei Ricostruttori si prepara a impugnare le liste di FI in Puglia perché l’uso del simbolo sarebbe illegittimo.
Politica estera
Turchia/Vaticano – Ankara va all’attacco del Papa dopo le affermazioni di Francesco sul genocidio del popolo armeno, e si scatena la prima crisi diplomatica del pontificato di Bergoglio. Il ministro degli Esteri turco ha accusato il Papa di «posizione contraddittoria e discriminatoria» nell’uso della frase «genocidio degli armeni». Ancora più dura la reazione del ministro degli Affari europei, Volkan Bozkir: «Francesco è argentino, il Paese che accolse i nazisti responsabili dell’Olocausto, ecco perché ha usato le parole “genocidio armeno”». Paolo Gentiloni, titolare della Farnesina, ha definito i toni turchi ingiustificati. Dal canto suo, Papa Bergoglio, durante la Messa del mattino in Santa Marta, ha parlato di «franchezza» nel «coraggio cristiano».
Usa – A meno di 24 ore dall’annuncio di Hillary Clinton, anche Marco Rubio, il 43enne figlio di esuli cubani, presenta la sua candidatura alla Casa Bianca tra le fila dei Repubblicani. Entra così nel vivo la campagna elettorale per le presidenziali Usa del prossimo anno. In corsa per la nomination repubblicana sono in cinque: Rubio, che gode della simpatia della componente ispanica, ha dalla sua la giovane età e il fatto di rappresentare il sogno americano in piena regola. Nelle prossime settimane è attesa la discesa in campo anche di Jeb Bush che, da ex governatore della Florida, è stato un mentore dello stesso Rubio.
Economia e Finanza
Def – Da Bruxelles arriva il primo sì al Documento di economia e finanza dopo l’incontro tra il vicepresidente della Ue Valdis Dombrovskis e il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan. Per una valutazione da parte della Commissione bisognerà aspettare ancora qualche settimana, ma tra Roma e Bruxelles c’è identità di vedute sulla strategia del governo per aggiustare il bilancio. Intanto, si inseguono le ipotesi sulla destinazione del tesoretto da 1,6 miliardi ricavato dal migliore andamento del Pil. Il bonus potrebbe andare non solo in aiuto delle categorie meno abbienti ma in parte potrebbe anche servire a finanziare il disegno di legge del governo “La buona scuola” e la manutenzione delle strade.
Grecia – Secondo fonti vicine al governo greco, citate dal Financial Times, il Paese guidato dal premier Alexis Tsipras starebbe preparando il default. La fonte citata dal quotidiano inglese specifica che se non si raggiungesse entro fine mese un accordo con i creditori internazionali, a rischio sarebbero circa 2,5 miliardi di rimborsi destinati al Fmi. Immediata è arrivata la smentita di Atene, affidata a Bloomberg. Quest’ultima vicenda segue altre indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi che facevano sempre riferimento alla possibile insolvenza greca. La diffusione di questi rumors potrebbe essere un tentativo di fare pressione sulla trattativa Grecia-Ue, soprattutto dopo che Atene ha consolidato il suo rapporto con la Russia di Vladimir Putin.