Politica interna
Il Pd dopo le Regionali – Nel Partito democratico è resa dei conti dopo le ultime consultazioni e le polemiche tra Matteo Renzi e le minoranze. Il premier avverte i dissidenti: nel partito e nei gruppi è ora di rispettare le regole. E assicura ai suoi: l’agenda di governo non cambia, anzi viaggerà più veloce. Intanto, Vincenzo De Luca ha querelato la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi per aver inserito il suo nome nella black list dei cosiddetti “impresentabili”. Diffamazione, abuso d’ufficio e attentato ai diritti politici sono le accuse del neogovernatore campano. In un’intervista a Repubblica, il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, definisce sbagliato il comportamento della Bindi, mentre sul Corriere il ministro della Giustizia Orlando parla della necessità di ricostruire il Pd.
Forza Italia dopo le Regionali – La vittoria di Toti in Liguria e l’evitato tracollo di FI sotto la soglia del 10%, danno a Silvio Berlusconi nuovo vigore per riprendere le redini del suo partito. Il leader sa che il compito è arduo: riportare gli elettori forzisti alle urne e riconquistare quelli che si sono spostati verso il Carroccio. Berlusconi comincerà con visite mirate nei Comuni interessati dai ballottaggi e, parallelamente, penserà alla ricostruzione del centrodestra confrontandosi con i suoi. Ma tra le sfide che intende vincere c’è anche il confronto-scontro con Renzi, approfittando del momento di difficoltà del premier. Intanto, il segretario della Lega Matteo Salvini ribadisce che il Carroccio non intende allearsi di nuovo con gli azzurri.
Politica estera
Parigi – Riunione nella capitale francese della coalizione contro lo Stato islamico, in un clima tutt’altro che entusiastico. Dopo 10 mesi di guerra e 4.000 raid aerei degli alleati, l’Isis controlla circa un terzo dell’Iraq e due terzi della Siria, e i miliziani continuano la loro avanzata. Molte nazioni hanno chiesto una svolta nella strategia per combattere il Califfato nero e il premier iracheno Haidar al Abadi ha lanciato una nuova richiesta di aiuto alla comunità internazionale. Gli Stati Uniti accusano il governo di Bagdad di aver combattuto con scarsa efficacia e promettono l’invio di armi e addestratori per liberare le città occupate. Dell’ipotesi di invio di truppe di terra invece non si è nemmeno parlato, ha dichiarato il ministro degli Esteri Gentiloni.
New York – Le gang si riprendono la città di de Blasio: dall’inizio dell’anno si registra un aumento degli omicidi pari al 13%. È vero che a partire dai disordini di Ferguson c’è stato un incremento generale della violenza in tutto il Paese, ma la Grande Mela è sotto osservazione anche perché il liberal de Blasio è accusato di essere troppo morbido. Il sindaco sostiene che si tratti di un fenomeno transitorio ma, nel frattempo, il Dipartimento di Polizia ha deciso di aggiungere 330 agenti a quelli che già pattugliavano le strade, per restituire ai cittadini un senso di maggiore sicurezza.
Economia e Finanza
Grecia – Ancora in stallo i colloqui di Atene con i creditori. Il governo di Alexis Tsipras invia a Bruxelles il suo piano, su cui ora sono i politici europei a doversi pronunciare. Il commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, è ottimista e dice che la bozza di Atene contiene le prime proposte sulla riforma delle pensioni. Di tutt’altro parere il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem, secondo il quale il piano non è sufficiente e l’accordo è ancora lontano. Dal canto suo, l’ex Troika mette a punto una contro-proposta e chiede alla Grecia di esprimersi in tempi brevi. Si parla di un accordo quadro per venerdì, termine entro il quale il governo ellenico dovrà pagare 301 milioni al Fondo monetario internazionale.
Dati Bankitalia – La fotografia scattata da Via Nazionale mostra un’Italia nella situazione più drammatica dal 1977, anno in cui sono iniziate le rilevazioni. Tra il 2008 e il 2014, il nostro Paese è stato travolto da una valanga che ha investito lavoratori di tutte le età. Risultato: in sei anni il numero di disoccupati è raddoppiato, passando da poco meno di 1,7 milioni a 3,2 milioni. Dietro questi numeri, ha detto il governatore Ignazio Visco, c’è un Paese che non cresce da vent’anni e che ha fatto un uso sbagliato del concetto di flessibilità, ma anche un’incapacità delle aziende di svincolarsi dal proprio imprinting familiare e dalla dipendenza dalle banche.