Politica interna
Referendum/Renzi: Sabato a Bergamo è iniziata ufficialmente la campagna per il referendum costituzionale di ottobre. Protagonista atteso il premier Matteo Renzi che, dopo la visita presso la fabbrica Brembo e l’incontro con Alberto Bombasssei al Kilometro Rosso, si è recato in piazza Vecchia per firmare ufficialmente la sua adesione al sì per il referendum. La tappa successiva lo ha visto protagonista al Teatro Sociale di Bergamo, dove ha lanciato i comitati per il sì a livello nazionale. Punto centrale della riforma per Renzi è abolire la possibilità di inciuci, creando le basi per una maggioranza forte in Parlamento. Il discorso di Renzi ha coinvolto la figura di Enrico Berlinguer, a suo avviso favorevole al monocameralismo e quindi in allineamento con l’abolizione delle due Camere. Non sono mancati attacchi agli oppositori, tra cui M5S, Lega Nord e Forza Italia. I favorevoli al no sono per Renzi “attaccati alla poltrona” e impauriti davanti allo scenario di una riduzione del numero dei parlamentari. L’Associazione Nazionale Magistrati ha nel frattempo dichiarato che non si schiererà nel dibattito referendario ma che concederà ai magistrati di partecipare alla discussione.
Funerale Pannella: Nella giornata di sabato 21 maggio a Roma in Piazza Navona si è celebrato il funerale di Marco Pannella. Presenti all’evento diverse personalità della politica tra cui i ministri del governo Andrea Orlando e Marianna Madia, la compagna di Pannella Mirella Parachini, l’ex compagno di partito Francesco Rutelli e la collega di tante battaglie Emma Bonino. Il discorso della Bonino ha sottolineato l’ipocrisia di alcuni messaggi di commiato nei confronti di Pannella da parte del mondo politico e ha ricordato come le battaglie di Pannella non siano state solo quelle su divorzio e aborto, ma anche su Sarajevo e l’esplosione del debito pubblico ai tempi della Milano da Bere. L’intervento di Emma Bonino si è chiuso con la speranza che il sogno di Pannella degli Stati Uniti di Europa, basato sul manifesto di Ventotene, si possa compiere nel prossimo futuro. Presenti ai funerali anche alcuni gruppi protagonisti delle tante battaglie sociali di Pannella: i detenuti di Rebibbia, i malati di Sla, i Rom.
Politica estera
Ballottaggio Austria/Problema migranti: L’Austria si schiera contro l’arrivo dei migranti, annunciando per bocca del governatore del Tirolo Günther Platter che martedì verranno schierati 80 agenti di polizia al confine italiano sul Brennero. Il governatore sembra essersi apparentemente accordato con il ministro dell’Interno austriaco Wolfgang Sobotka. L’Italia risponde con le parole del sottosegretario al ministero dell’Interno, Domenico Manzione, che sostiene che lo stato italiano ha già schierato numerose pattuglie miste per i controlli ai treni e che ha recentemente ampliato l’organico con 50 uomini aggiuntivi per potenziare i controlli. L’Austria nel frattempo si prepara al ballottaggio per decidere il nuovo presidente. Nella giornata di oggi si sfideranno il candidato del Partito della Libertà (Fpö) Norbert Hofer, uscito dal primo turno con il 31% dei voti, e lo sfidante Alexander Van der Bellen, leader dei Verdi e che ha conquistato il 21% dei voti al primo turno. I sondaggi danno per favorito Hofer, che rappresenta un partito considerato di estrema destra, euro-scettico e contro l’immigrazione.
Afghanistan: Gli Stati Uniti d’America hanno dichiarato di aver ucciso il capo dei Talebani, Mullah Akhtar Mansour, con un missile lanciato da un drone militare in una zona al confine tra Afghanistan e Pakistan. Mansour era stato eletto come successore del Mullah Omar nel luglio del 2015. La sua nomina a leader aveva creato divisioni all’interno dei Talebani, con i dissidenti che avrebbero preferito il figlio di Omar come nuovo capo. Notizie sull’uccisione di Mansour erano già state diffuse nel dicembre del 2015, per poi essere smentite.
Africa: Le autorità europee discutono il piano per contrastare i grandi flussi di emigranti provenienti dal continente africano. L’operazione, denominata in precedenza da Matteo Renzi “Migration Compact”, consiste in una serie di aiuti economici verso i paesi africani, con maggiore concentrazione verso le regioni del Sahel e del Corno d’Africa. I dubbi maggiori riguardano le iniziative per raccogliere i fondi da utilizzare nell’operazione. Tra le proposte, l’Italia sostiene l’emissione di Eurobond, mentre la Germania opta per una tassa sulla benzina. Bruxelles non sembra però propendere per nessuna delle soluzioni, rimandando la decisione. Le cifre iniziali dovrebbe attestarsi su 4,5 miliardi, che in seguito dovrebbero moltiplicarsi fino a raggiungere la quota di 60 miliardi. I fondi saranno sfruttati unicamente per lo sviluppo e la creazione di infrastrutture presso i paesi africani, in modo da creare nuovi posti di lavoro e stabilità sociale, arginando così le tendenze migratorie. Gli investimenti non dovrebbero essere conteggiati nei deficit di nazioni e privati che parteciperanno. Il testo che prevede le modalità degli aiuti ha la firma di Frans Timmermans e Federica Mogherini e dovrà essere approvato il 7 giugno dai commissari Ue e in seguito valutato nelle giornate del 28 e 29 giugno dai capi di stato degli stati membri dell’Ue.
Economia
Brexit / G7: Il referendum sull’uscita dal blocco europeo che si terrà tra un mese in Regno Unito rischia di avere forti ripercussioni non solo sull’economia nazionale ma anche su quella di tutti gli stati dell’Europa. Le stime parlano di un costo che varia tra le 2200 e le 5000 sterline all’anno per famiglia. La sterlina potrebbe di conseguenza svalutarsi del 15-20%, secondo Goldman Sachs, e portare a un aumento dei costi delle importazioni nonché alla crescita della deflazione. Le previsioni parlano anche di un impatto negativo sul Pil, stimato nell’ordine di 2,7 punti entro il 2030 ma che potrebbe arrivare alla cifra di 7,5 punti. Le conseguenze si farebbero sentire anche nella zona euro, con una perdita del Pil stimata tra lo 0,1% e lo 0,4%, legata all’aumento degli Spread dei paesi membri. Nello specifico l’Italia rischierebbe di dover versare 1 miliardo e 400 milioni in più ogni anno per sopperire alla mancata quota britannica. Da considerare anche un prevedibile crollo delle esportazioni verso Londra e il rischio per tutti i dipendenti, 86mila al momento, assunti da aziende che fanno capo al Regno Unito.
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