I giornali aprono con le frasi del Papa che durante il volo di ritorno a Roma dal Messico parlando con i giornalisti ha attaccato il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump, accusandolo di non essere un buon cristiano, e ha detto di non volersi immischiare sulla legge sulle unioni civili in discussione al Senato. Le altre notizie presenti su molte delle prime pagine sono la riunione del Consiglio Europeo, con le critiche all’Austria per le quote sulle richieste di asilo, la foto vincitrice del World Press Photo 2016, e i dubbi di Salvini sulla candidatura di Bertolaso a sindaco di Roma, mentre il Fatto apre con l’indagine sulla sanità in Lombardia, e il Manifesto titola sulla visita che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama farà a Cuba nel prossimo mese di marzo.
Politica interna
 
Renzi: lo stop sulle unioni civili, benché momentaneo, ha rappresentato per il presidente del Consiglio un’ulteriore conferma di qualcosa che già si sapeva ma negli ultimi giorni si è manifestata con evidenza, e cioè che il Partito Democratico si divide su qualsiasi votazione, esame di legge o decreto. Al di là delle dichiarazioni dello stato maggiore del Pd, che accusa il M5S di essere responsabile del rinvio della Cirinnà, i vertici del Nazareno sanno bene che il problema è interno al partito. Emerge così la tentazione, attribuibile direttamente al segretario, di accelerare i tempi del Congresso, a patto che il referendum sulla riforma costituzionale si riveli un successo per Renzi, e dopo il rinnovamento del partito anticipare anche la data delle elezioni politiche, portandola ad inizio 2017. Ovvio il fiorire di smentite a queste ipotesi, ma tra i fedelissimi di Renzi c’è qualcuno che non le esclude.   
 
Amministrative Roma: Guido Bertolaso ha varcato ieri la soglia di Palazzo Grazioli, per una cena con Silvio Berlusconi, portando sulle spalle l’ennesimo veto alla sua candidatura arrivato da Matteo Salvini, mentre sullo sfondo prende piede una guerriglia fra Lega e Fratelli d’Italia, i partiti che lo dovrebbero sostenere nella corsa per il Campidoglio e che si trovano ora ad un passo dalla rottura. La giornata è stata convulsa, il segretario della Lega è stato netto affermando che le decisioni saranno prese dopo aver ascoltato i cittadini della capitale; Salvini ha sempre preferito la candidatura di Marchini a quella dell’ex capo della Protezione Civile, considerato poco attrattivo per il centrodestra e troppo zavorrato dalle inchieste. Giorgia Meloni si è detta “allibita” per il fuoco amico aperto su Bertolaso, tanto da decidere di disertare il vertice del pomeriggio sulle amministrative a Palazzo Grazioli. Il clima a Roma è pesante, unico a divertirsi il candidato de La Destra Francesco Storace.    
 
 
Politica estera
 
Papa Francesco e Trump: sull’aereo che lo riporta a Roma dal Messico il pontefice, rispondendo alle domande dei giornalisti che lo hanno seguito nel viaggio, ha parlato del candidato repubblicano alle presidenziali americane, che lo ha definito “uomo politico” e che ha detto di voler costruire 2.500 chilometri di muro e deportare 11 milioni di immigrati illegali. Bergoglio ha replicato dicendo che “una persona che pensa soltanto a fare muri, e non ponti, non è cristiano; questo non è nel Vangelo”. Ha però lasciato a Trump il beneficio del dubbio, affermando “Bisogna vedere se ha detto così; se dice così, quest’uomo non è cristiano”. La replica del miliardario newyorkese non si è fatta attendere, con toni irridenti Trump ha detto che “se e quando il Vaticano venisse attaccato dall’Isis, vi posso garantire che il Papa si metterebbe a pregare perché Donald Trump fosse presidente”. Lo scontro Francesco – Trump ha monopolizzato l’attenzione di televisioni e siti di informazione, si vedrà con le prossime primarie se ci sarà un impatto anche sulla campagna elettorale.       
 
Caso Regeni: la seconda verità sul delitto del ricercatore potrebbe essere offerta a breve all’Italia. Dopo i due uomini fermati e rilasciati nei giorni scorsi, la polizia di Giza si prepara a fornire il “vero” colpevole, non si sa ancora se uno o due, comunque legato alla fratellanza musulmana. Regeni sarebbe stato ucciso da agenti segreti sotto copertura, probabilmente appartenenti alla confraternita terroristica dei Fratelli Musulmani, allo scopo di “imbarazzare il governo egiziano”. La notizia arriva da un sito governativo, lo stesso che aveva pubblicato l’intervista nella quale il titolare delle indagini aveva parlato di incidente stradale; l’articolo prosegue affermando che la procura di Giza sta lavorando a chiudere il caso. Nelle prossime ore si saprà se si tratta di un altro depistaggio o di qualcosa di concreto, al momento nulla è stato comunicato all’Italia sulla possibile svolta.     
 
 
Economia e Finanza
 
Ocse: grido d’allarme dell’Ocse sull’andamento dell’economia mondiale, ed appello ai Governi perché adottino, insieme e con urgenza, misure di politica fiscale e strutturale finalizzate a sostenere la crescita. Il rapporto presentato ieri dall’organizzazione parigina, che riunisce le economie avanzate, riduce sensibilmente le previsioni di crescita del 2016 praticamente di tutti i Paesi, con la sola eccezione della Cina e dell’India. Per quanto riguarda l’Italia il taglio, rispetto a tre mesi fa, è dello 0,4%, con un Pil previsto in aumento dell’1%, in linea con l’andamento della zona euro, dove il ribasso maggiore è quello della Germania. Mauro Pisu, l’economista del desk Italia dell’Ocse, ha spiegato all’agenzi Radiocor che la revisione relativa al nostro Paese è dovuta sia a stime preliminari sull’andamento del Pil nell’ultimo trimestre 2015 inferiore al previsto, che al calo di fiducia delle imprese.  
 
Banche italiane: è stata votata martedì a maggioranza dalla commissione Affari economici del Parlamento europeo la risoluzione Unione Bancaria, inoltrata al Consiglio e alla Commissione Europa nonché alla Bce; si articola in 41 punti, alcuni dei quali tengono conto anche dei punti di vista del mondo finanziario italiano, e si pronuncia anche sulla esposizione in titoli di Stato delle banche, argomento che rappresenta il “tema caldo” del momento per Matteo Renzi. La mozione porta la firma del presidente per gli affari economici e monetari Gualtieri, e traduce la posizione italiana in tema di bond nel linguaggio più diplomatico della politica creditizia europea; il messaggio è quello di affrontare il problema con estrema calma. Rimane il disaccordo con la Germania, che non sosterrà mai un sistema europeo di garanzie sui depositi bancari finché le banche saranno così esposte sui debiti dei rispettivi governi.