Politica interna
Pd – Oggi il segretario Renzi incontrerà il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nella sede romana del partito democratico, al Nazareno. Renzi è alla ricerca di un ampio accordo sulla legge elettorale, ma l’apertura al Cavaliere ha provocato levate di scudi su più fronti; dai partiti che sostengono il governo Ncd, Scelta Civica e Per l’Italia, fino alla minoranza bersaniana, che ha anche bocciato il “modello spagnolo” alla base di un possibile accordo coi forzisti. Nonostante gli scossoni al governo, Renzi, ospite de Le Invasioni barbariche, ha difeso la sua linea: “Forza Italia è il secondo partito d’Italia, per fare davvero le riforme bisogna farle con l’opposizione”; inoltre ha rassicurato ancora una volta sulla tenuta di Letta: “Enrico vai avanti, nessuno ti vuole fregare”, speranzoso che alla fine se “se ci sarà un’intesa vera, anche Alfano potrebbe starci”; tuttavia è necessaria un’accelerazione, poiché “in questi nove mesi non si sono fatti passi avanti sulle riforme”. Intanto filtra la soddisfazione di Berlusconi, sia per l’intesa di massima sulla legge elettorale, con piccoli collegi circoscrizionali e premio di maggioranza che spingerebbero verso un sistema bipartitico, sia per l’approccio del segretario democratico: “Matteo è stato coraggioso, ha sfidato il suo partito per incontrarmi”.
Nunzia De Girolamo – Ha preso la parola in un Aula semideserta per difendersi dalle accuse piovutele addosso per la gestione di alcuni appalti all’Asl di Benevento. Il Ministro ha parlato di “complotto” ai suoi danni, invitando “chi sa a parlare”: “Mai e poi mai ho abusato del mio ruolo di deputato e mai, mai e poi mai ho la violato le legge e la Costituzione”. De Girolamo ha quindi escluso di dare seguito a qualsiasi richiesta di dimissioni, citando anche Letta, ieri assente, che l’avrebbe invitata ad andare avanti. E in molti ieri, a partire dal presidente del Pd Cuperlo, hanno invocato un intervento del Premier: “Sia Letta a valutare il da farsi, ma penso che un gesto del ministro le consentirebbe di difendere la sua onorabilità”.
Politica estera
Afghanistan – I talebani hanno rivendicato l’attacco in un ristorante nel cuore di Kabul, che ha portato alla morte di 17 civili. Un kamizake si è fatto esplodere all’esterno del locale, poi due assalitori hanno sparato all’interno del ristorante, prima che le forze di sicurezza riuscissero ad avere la meglio.
India – La situazione di stallo in cui si trovano i due Marò in attesa di processo potrebbe essere vicina a una svolta; la Corte Suprema potrebbe finalmente formulare i capi d’imputazione e si saprà se i militari rischiano di essere processati da un tribunale speciale antiterrorismo, col rischio di pena capitale, o da un semplice tribunale secondo il codice di proceduta penale. Intanto il Governo italiano, per bocca dell’inviato speciale De Mistura, si è mosso e ha chiesto che “in attesa di sviluppi, Roma chiederà alla Corte Suprema indiana di fare rientrare in Italia i due fucilieri”.
America – Barack Obama avvierà una stretta al programma di sorveglianza globale Nsa, che non monitorerà più leader di Paesi amici e alleati. Obama ha difeso le potenzialità delle attività di spionaggio e ha ricordato che gli Stati Uniti “non possono rinunciare unilateralmente a quello che fanno tutti”. Il Presidente ha parlato dell’introduzione di una Corte segreta, la cui autorizzazione preventiva sarà necessaria per l’attivazione di controlli telefonici.
Economia e Finanza
Macro Italia – Il Bollettino previsionale di Banca d’Italia stima che nel 2014 il Pil italiano crescerà dello 0,7% (contro l’1,1% del Tesoro) e dell’1% nel 2015. Il rapporto deficit/pil dovrebbe invece mantenersi entro il 3% per l’anno appena trascorso. Questi dati sono stati giudicati “credibili” dal Commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, ieri a Roma per incontrare Fabrizio Saccomanni. Rehn ha aperto alla possibilità per Roma di aumentare il proprio deficit per finanziare investimenti produttivi, a patto che la spesa venga contenuta e si proceda ad accelerare le privatizzazioni.
Panama – La Commissione europea si sta muovendo per risolvere le difficoltà sorte tra il Governo panamense e il consorzio guidato dalla spagnola Sacyr e dall’italiana Salini Impregilo, che dovrebbero realizzare il raddoppio del canale che collega i due Oceani. Con il supporto della Bei, le autorità europee potrebbero garantire la copertura di una parte degli extracosti del maxi appalto, che da una cifra iniziale di 3,2 mld di dollari è ora lievitato a circa 5 mld. Panama ha infatti manifestato la propria indisponibilità ha stanziare l’intera somma, causando la minaccia di uno stop ai lavori da parte del consorzio.