Politica interna
Italia-Ue – Continua lo scontro tra Italia e Ue (almeno quella parte di Europa che sposa posizioni filotedesche). Ieri il leader bavarese degli eurodeputati del Ppe Manfred Weber ha contestato a Renzi il blocco dei tre miliardi Ue promessi alla Turchia per frenare l’esodo di migranti siriani e iracheni, mentre Jean-Claude Juncker ha pungolato l’Italia invitando “i governi che attaccano Bruxelles” a “guardarsi allo specchio”. Renzi rimane però sulle sue posizioni: “Se ne facciano una ragione, l’Italia è tornata, più solida e ambiziosa”. L’Italia chiede di usare solo fondi Ue per la Turchia e di chiarire come verranno spesi. Richiesta che secondo Weber è un modo per ottenere delle “contropartite” e sottolinea che “Renzi sta mettendo a rischio la credibilità dell’Europa a vantaggio del populismo”.
Unioni civili – Il Pd rischia la frattura sul voto (segreto) alla legge sulle unioni civili. Si teme che il testo, che arriverà nell’aula del Senato il 28 gennaio, possa essere snaturato con lo stralcio delle adozioni. Per questo si sta provando a renderlo più digeribile ai cattolici meno intransigenti, limando i punti più spinosi come l’equiparazione ai matrimoni e le adozioni.
M5S – Il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo ha parlato di fronte ai parlamentari della commissione antimafia. Ora la questione è squisitamente politica, e Capuozzo ha la possibilità di fare chiarezza. Le domande rivoltele sono le stesse degli inquirenti, e in particolare: perché non denunciò il ricatto di De Robbio? Il direttorio del Movimento sapeva delle minacce? Lei replica che informava “i vertici del Movimento, anche di quanto De Robbio insistesse per essere coinvolto nelle decisioni”, e che ne chiese l’espulsione già lo scorso luglio, ma precisa che non ravvisò nel suo atteggiamento “la figura giuridica della denuncia”. Mancata denuncia che, secondo la Capuozzo, sarebbe all’origine della sua espulsione.
Politica estera
Libia – Anche se in Libia la situazione è ancora “fragile”, come ammette il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, è stato fatto un passo avanti. L’altra notte a Tunisi il premier incaricato Fayez al Sarraj, è riuscito ad annunciare la lista dei ministri del suo governo di concordia nazionale, frutto degli accordi stretti a Roma in dicembre, ratificati in Marocco e riconosciuti da una risoluzione dell’Onu. Un accordo difficile, dimostrato dal ritardo di 48 ore sulla tabella di marcia e la moltiplicazione dei ministeri (da 12 a 32) per accontentare tutte le anime del frammentato territorio libico. L’inviato speciale Onu Martin Kobler ha dichiarato che è stato fatto “un importante balzo sul sentiero verso la pace”, anche se “abbiamo davanti un nuovo lavoro”.
Iraq – Secondo un rapporto dell’Onu reso noto ieri sono almeno 19mila i civili uccisi in Iraq, migliaia le donne ridotte in schiavitù e oltre 3 milioni gli sfollati. Questi i dati di due anni di guerra contro l’Isis. Una ricostruzione basata sui racconti di vittime e testimoni. Ma il numero di vittime potrebbe essere sottostimato, perché molti “sono morti per il mancato accesso al cibo, all’acqua e alle cure mediche”, precisa l’Alto commissario per i diritti umani, Zeid Raad al-Hussein. Anche oggi, nonostante le sconfitte subite, lo Stato Islamico continua a commettere “violenze sistematiche e diffuse”. Atti che “in alcuni casi costituiscono crimini di guerra, crimini contro l’umanità e forse genocidio”.
Economia e finanza
Fmi – Il Fondo monetario taglia per la terza volta in meno di un anno le previsioni di crescita dell’economia mondiale. Il rallentamento della Cina, il calo del prezzo del petrolio e la stretta della Fed sono i principali attori del possibile deragliamento della ripresa. Gli economisti del Fmi hanno ritoccato al ribasso le previsioni per gli Stati Uniti e per i Paesi emergenti nel loro complesso.
Bce – Il faro acceso dalla Bce sugli istituti bancari italiani è solo una “pratica standard”. Questo il messaggio diffuso ieri dall’Abi, dal ministero del Tesoro e dalla stessa Banca centrale europea, che ha inviato a un campione di banche europee, tra cui alcune banche italiane, una richiesta d’informazioni aggiuntive sui crediti in sofferenza. Si tratta di richieste periodiche fatte senza un “motivo concreto”, precisa il presidente della Consob, Giuseppe Vegas.