Politica interna

 

Napoli – Le recenti primarie del centrosinistra fanno ancora discutere. Dopo le polemiche sui voti comprati a Napoli ora un nuovo video mostra esponenti del centrodestra che invitano a votare per Valeria Valente. Lo sconfitto Bassolino si dice “disgustato”, e annuncia “di aver presentato ricorso: rispettare la libertà e la dignità delle persone è requisito irrinunciabile della democrazia”. La Procura apre un fascicolo: per ora si tratta di un’indagine conoscitiva senza ipotesi di reato. Per il sindaco de Magistris non ci sono dubbi: “è profondamente squallido quello che è successo”. Anche Beppe Grillo attacca: “dopo la Gomorra Pd di Casavatore, ora brogli e compravendita di voti: invitiamo i cittadini a denunciare il Pd”. La vincitrice Valeria Valente parla di filmato “poco chiaro” e precisa: “se ci sono state irregolarità dal punto di vista etico, anche se non penale, io sarò la prima a chiedere che si agisca con trasparenza e determinazione”.

 

Pd – Se Massimo Bray si dovesse candidare a sindaco di Roma la scissione del Pd inizierebbe ad assumere contorni più definiti. La corsa dell’ex ministro della Cultura è, infatti, guidata dall’anti-Renzi della sinistra per eccellenza: Massimo D’Alema. I dalemiani lo dicono apertamente: “Se corre Bray D’Alema voterà per lui”. Un voto che, statuto Pd alla mano, sancirebbe la sua uscita dal partito. D’Alema potrebbe però sostenere Bray solo dietro le quinte, come avvenne quando durante la segreteria di Walter Veltroni fondò Red, un’associazione parallela che faceva anche il tesseramento. La corsa di Bray verso la poltrona di sindaco è stata annunciata ma non ancora confermata, e avverrebbe tramite una lista civica, fuori dai partiti. La speranza è di riuscire a raccogliere il voto degli elettori delusi dal Pd e il voto di opinione di un’area moderata.

 

Politica estera

 

Italia-Francia – Ieri Matteo Renzi e François Hollande si sono incontrati a Venezia per fare il punto della situazione sulla Libia. Il premier italiano ha ribadito che non ci sarà un’invasione militare della Libia e che “priorità” resta la formazione di un governo di unità nazionale. Renzi ha sottolineato anche che “il tempo a disposizione non è infinito” e che i raid mirati contro l’Is “sono già realtà”. Il presidente francese ha dichiarato che “in Libia deve agire l’Europa” … “per contrastare il caos che alimenta il terrorismo”. L’obiettivo del vertice è anche quello di avvicinare i due leader, divisi negli scorsi mesi da alcune polemiche in Europa: un modo per creare un’alleanza Italia-Francia anche sui temi economici. “Sui temi della crescita tra Italia e Francia si deve creare un’alleanza, una lega, perché su questo abbiamo una visione comune”, spiega Hollande.

 

Slovenia – Da mezzanotte la Slovenia è inaccessibile per chiunque non abbia un visto, o un regolare titolo di viaggio europeo. Il governo del premier liberalcentrista Miro Cerar ha deciso la chiusura della rotta balcanica battuta da un milione di profughi solo nel 2015. Saranno respinti anche i siriani in cerca di protezione internazionale. A Bruxelles si parla già di violazione dei diritti umani e si teme l’effetto domino visto che la Serbia ha già deciso di piombare le sue frontiere con Bulgaria e Macedonia. È stato dunque inutile il vertice Ue di lunedì, dove i leader hanno invocato soluzioni collettive.

 

Economia e finanza

 

Ue – Arriverà oggi dall’Europa una lettera indirizzata al ministero dell’Economia. Nel testo della missiva la Commissione Ue spiega che l’Italia rischia di non rispettare la regola del debito per l’anno 2015 e quella per la sua riduzione nel 2016. Se in aprile Eurostat confermerà i numeri, Bruxelles stilerà un rapporto sul bilancio, esaminando le variabili economiche che lo circondano. L’analisi servirà a decidere se aprire una procedura o meno. Il debito italiano, che ha toccato il massimo a dicembre (132,6% del Pil), dovrebbe calare nei prossimi due anni, ma il ritmo di correzione del passivo è più lento del previsto.

 

Bce – Le Casse di risparmio e le banche pubbliche regionali tedesche dicono basta alla politica espansiva del numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi. In vista della riunione di domani del board Bce, gli istituti tedeschi mettono in guardia da un nuovo allentamento della politica monetaria: ulteriori misure espansive non avrebbero quasi nessun effetto positivo sull’economia, ma creerebbero “nuovi problemi nel lungo periodo”. Una politica di “breve respiro” favorirebbe un clima di crisi e di sfiducia nell’Eurozona. L’ulteriore taglio dei tassi d’interesse, che secondo gli analisti sarà deciso domani dalla Bce, è finalizzato ad aumentare il tasso d’inflazione, ma per le banche tedesche si tratta di un non problema: secondo le stesse previsioni della Bce, infatti, il livello dei prezzi dovrebbe aumentare all’1,4% nel 2017 e continuare a salire fino all’1,8% nel 2021, anche senza ulteriori misure.