Politica Interna
Mattarella: rivolgendosi alla stampa parlamentare nel corso della tradizionale cerimonia del “Ventaglio”, dopo aver affrontato gli argomenti di maggiore attualità, fra cui il terrorismo, il Presidente della Repubblica ha voluto lasciare alle ultime righe del suo discorso il richiamo ai partiti sul rispetto delle regole sul referendum costituzionale del prossimo autunno. ”In queste settimane a proposito della data e del cosiddetto spacchettamento mi è parso di assistere a discussioni un po’ surreali, quasi sulla scia della caccia ai Pokemon…” Il capo dello Stato ha citato il gioco digitale per rimarcare che certe polemiche appartengono a un mondo virtuale, perché “la data del referendum non è ancora stabilita per il semplice fatto che non è ancora possibile farlo” ed ancora perché, in tema di spacchettamento “solo la Corte di Cassazione può decidere sulla formulazione di quesiti, e rigorosamente in base a valutazioni giuridiche, non politiche”.
Renzi – May: due i temi predominanti nel corso dell’incontro fra il primo ministro italiano e quello britannico, la Brexit ed il terrorismo. Sul primo argomento l’intesa appare essere lontana, Renzi ha precisato che è “vitale” trasmettere un messaggio chiaro sulla tempistica dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, mentre la May ha ribattuto, con apparente noncuranza, che “ci vuole tempo” aggiungendo “se anche lasceremo la Ue, continueremo ad essere parte dell’Europa”. La May ha comunque garantito che i diritti dei seicentomila italiani che lavorano e vivono Oltremanica non saranno toccati, sempre che i cittadini britannici vengano garantiti nello stesso modo. Sul tema terrorismo Renzi ha sottolineato che “potranno cambiare governi, appartenenze, stagioni politiche ma continueremo a lavorare insieme” mentre la May ha ricordato l’importanza del gioco di squadra nell’azione delle intelligence, “i rapporti di sicurezza con tutti gli Stati membri Ue sono fondamentali”.
Politica Estera
Papa Francesco: “Il mondo è in guerra”, ma quella che stiamo vivendo “non è una guerra di religione”, ma “il mondo è in guerra perché ha perso la pace” ha detto il Pontefice incontrando i giornalisti che hanno viaggiato con lui verso Cracovia, sede della Giornata mondiale della Gioventù. Francesco non si è limitato ad un saluto, ma ha voluto parlare del sacrificio dell’abbé Hamel, “santo sacerdote morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la pace”, ed ha poi ricordato tutte le vittime, cristiane e musulmane, del terrorismo fondamentalista di matrice islamica. Rivolgendosi poi ai giovani il Papa ha aggiunto “la gioventù sempre ci parla di speranza, speriamo che i giovani ci dicano qualcosa che dia un po’ più di speranza in questo momento”.
Trump: il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha lanciato un appello shock chiedendo alla Russia di “trovare le 30mila mail di Hillary che sono sparite”, cioè quelle mai divulgate al pubblico nell’ambito dell’inchiesta sull’uso improprio che la candidata democratica fece del suo indirizzo privato quando era segretario di Stato. Non era mai successo che un candidato alla presidenza invitasse all’azione le spie russe per combattere il proprio rivale alle elezioni, non c’è stata alcuna forzatura mediatica delle parole di Trump, pronunciate da lui davanti a decine di giornalisti nel corso di una conferenza stampa in Florida. Immediata la reazione del consigliere di politica estera della Clinton, Jake Sullivan, che ha parlato di “problema di sicurezza nazionale” che travalica l’ambito della politica o delle curiosità eccentriche. Già Barack Obama, in termini più diplomatici, aveva fatto un’allusione alla oggettiva complicità che si sta confermando tra Vladimir Putin e Donald Trump ma quest’ultimo invece di prendere le distanze dal leader russo, ha rincarato la dose.
Economia e Finanza
Borse: come ampiamente previsto la Fed non ha ritoccato i tassi, ma ha anzi compiuto un piccolo passo in avanti verso una nuova stretta a settembre. Ma gli investitori non si sono scomposti e già sono proiettati in avanti di un mese quando, nella consueta sede di Jackson Hole, la presidente Janet Yellen offrirà qualche spunto in più sulla politica monetaria. Nel frattempo il dollaro ha oscillato finendo per perdere terreno sull’euro, i rendimenti dei titoli di Stato americani sono scesi leggermente e Wall Street si è mantenuta poco sotto alla parità; niente di sensazionale dunque, anche se la stessa Fed segnala come siano diminuiti i rischi a breve termine sull’economia, cioè quelli che l’avevano apparentemente frenata negli ultimi appuntamenti. In precedenza le piazze finanziarie europee avevano chiuso in rialzo, influenzate positivamente dalle indiscrezioni provenienti dal Giappone e relative al lancio di un piano di stimoli fiscali da parte del governo di Shinzo Abe da 28 miliardi di yen.
Pensioni: una doppia opzione sarebbe sul tavolo dei tecnici del governo, sia per il capitolo dei lavoratori precoci che per le quattordicesime da riconoscere alle pensioni più povere. C’è però un’incognita, quella delle risorse realmente disponibili per il piano da inserire nella prossima manovra di bilancio autunnale. I sindacati sono in pressing e chiedono una dote congrua, secondo la Uil sarebbero necessari almeno 2,5 miliardi ma l’esecutivo non ha per ora fornito cifre, anche se secondo le stime non ufficiali circolate finora non si andrebbe oltre il tetto degli 1,5 miliardi. Il sottosegretario Nannicini si è comunque dichiarato ottimista sull’esito del confronto ed ha detto di voler arrivare a settembre con un quadro definitivo e qualcosa da firmare assieme ai sindacati. Il nodo delle risorse sarà al centro dell’ultimo round politico prima della pausa estiva, fissato per domani; ieri invece nel corso del confronto tecnico le parti si sono concentrate sulle misure a favore dei lavoratori precoci e sulla 14ma per gli assegni più poveri. Il ministro Poletti ha inoltre confermato che ci saranno misure di semplificazione per i lavori usuranti e la possibilità di ripensare il meccanismo del loro adeguamento automatico all’aspettativa di vita.