– Marino rinvia a lunedì le dimissioni. Renzi: ora deve andarsene
– Draghi, monito ai Paesi ad alto debito
– Medio Oriente, continua la terza Intifada
– Nobel per la pace ai protagonisti della “primavera araba”
Politica interna
Roma – Marino resiste e rinvia le dimissioni ufficiali a lunedì, quando scatterà il conto alla rovescia dei 20 giorni utili per ritirarle. Sostenuto dalle persone scese in Campidoglio e da altre sui social network, il sindaco dimissionario potrebbe usare queste settimane per formare una nuova giunta. Sel apre alla verifica con Marino, mentre il premier Renzi, che ha definito le dimissioni come l’unica alternativa possibile, starebbe pensando di affidare a nove commissari tecnici la preparazione del Giubileo e a definire una moratoria sulle primarie. Il quadro generale è già pre-elettorale, con Salvini e Berlusconi divisi sul nome del candidato, Meloni di FdI in dubbio se accettare la corsa e Alfio Marchini che, da Forza Italia, si starebbe avvicinando ai renziani. Come per la Rai, i grillini starebbero cercando un volto della società civile.
Senato – Ieri la riforma del Senato ha visto approvare l’ultimo articolo, il 41, con 165 sì. Il passaggio decisivo con il voto su tutta la riforma è in calendario martedì. Con un po’ di preavviso, il presidente del Consiglio si prende la sua rivincita dalle pagine dell’“Unità”, dove scrive che la maggioranza ha fatto un capolavoro al Senato. Più cauto il ministro per le Riforme Boschi, che aspetta martedì per brindare. Dietro la sua prudenza potrebbero esserci i numeri di ieri, quando, all’ultimo voto segreto, la maggioranza è scesa a quota 142. Diciannove sì in meno di quelli che serviranno per il via libero definitivo alla riforma.
Politica estera
Israele – Dopo una settimana di violenze con alcuni israeliani accoltellati, ieri si è riaperto il conflitto con i palestinesi. Hamas ha lanciato i civili, armati di pietre e bottiglie incendiarie, contro i soldati israeliani, con l’obiettivo di liberare Gerusalemme. Il bilancio degli scontri lungo il confine con la Striscia di Gaza è al momento di sette palestinesi uccisi e decine di feriti. Il premier israeliano Netanyahu riconosce che Abu Mazen sta cercando di calmare la situazione, ma l’episodio di ieri non lascia dubbi: è entrata nel vivo la terza Intifada.
Libia – È stato raggiunto il primo accordo per la creazione di un governo di unità nazionale in Libia: è la premessa per una risoluzione Onu che consenta la creazione di una forza di stabilizzazione a guida italiana. Dopo quasi un anno di negoziati, l’inviato delle Nazioni Unite Leon ha consegnato una lista di nomi con ripartizione delle poltrone su base territoriale, che dovrà essere ratificata dai due parlamenti rivali di Tripoli e Tobruk entro il 20 ottobre. La partita resta comunque aperta, come dimostrano le prime proteste dei gruppi estremisti, che puntano a sabotare l’accordo.
Economia e Finanza
Ripresa – Attenzione ai rischi di un’inversione di tendenza dai bassi tassi di interesse: è questo il monito lanciato dal presidente della Bce ai Paesi ad alto debito dell’Eurozona, il maggiore dei quali è l’Italia. Nel suo intervento al G20, Draghi ha anche sottolineato che, di fronte agli sviluppi dell’economia, l’Eurotower potrà estendere il Qe. Il governatore di Bankitalia ha assicurato che per il nostro Paese i rischi di deflazione sono ridotti. In più, la Bce è pronta ad agire. Un ottimismo condiviso dal ministro dell’Economia Padoan, che ha parlato di una ripresa nazionale più forte del previsto.
Fisco – In vista della prossima legge di Stabilità, allo studio del governo c’è anche il progetto del “Tax day”, una giornata in cui concentrare il pagamento di tutte le principali tasse. Il 16 maggio si dovrebbero quindi versare l’Irpef, l’Iva, la Tari e le tasse sulla casa che sopravvivranno all’abolizione della Tasi sull’abitazione principale. Se oggi le scadenze fiscali coprono praticamente l’intero anno, con il “Tax day” si passerebbe da sette versamenti a uno solo e da sette dichiarazioni due. Per i contribuenti sarebbe comunque possibile dilazionare i pagamenti in sette rate costanti.