Politica interna
Silvio Berlusconi: Il giudizio del leader di Forza Italia è ora netto: alla riforma Boschi-Renzi si dovrà rispondere “con un forte, deciso e responsabile No”. Con un intervista al Tg5, Berlusconi ha bocciato una “riforma mal scritta e pericolosa” che, oltre a favorire “una deriva autoritaria”, avrebbe bloccato il Paese negli ultimi mesi sotto il profilo dell’economia, dell’immigrazione e della credibilità internazionale. I problemi aumentano con l’incrocio con una legge elettorale che, con pochi voti, rischierebbe di “consegnare a un solo uomo e a un solo partito l’Italia e gli italiani”. L’ex premier non si ferma qui ma propone l’agenda post-referendum: “approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa” che favorisca l’elezione diretta del presidente della Repubblica, un taglio dei parlamentari di oltre la metà, il vincolo di mandato per gli eletti e un limite costituzionale alle imposte e alla pressione fiscale.
M5S: In seguito alle polemiche sui 108mila euro spesi per eventi sul territorio da Di Maio, l’aspirante leader pentastellato ha pubblicato sul blog di Beppe Grillo un post per difendersi dalle accuse. In questo si legge che Di Maio ha “restituito ai cittadini italiani in tre anni e mezzo 204.582,62 euro” e che ha rinunciato a molti privilegi da parlamentare. A riguardo il suo compagno di Movimento Nicola Morra ha commentato che “tutti abbiamo spese per sostenere sul territorio eventi” ma queste devono essere utilizzate “con la dovuta sobrietà”. Morra ha continuato attaccando i giornali a cui “fa comodo parlare di divisioni interne”. Si allarga sempre più nel frattempo il caso delle firme false alle comunali del 2012 a Palermo: secondo un’inchiesta del programma tv Le Iene, i vertici del M5S erano a conoscenza del fatto.
Politica estera
Obama/Renzi: L’incontro alla Casa Bianca tra premier italiano e presidente statunitense si è rivelato molto positivo per il politico di Firenze. Obama ha infatti offerto numerosi apprezzamenti a Renzi, sostenendo che “incarna una nuova generazione per la leadership non solo in Italia ma anche in Europa”. Il passaggio sicuramente più apprezzato da Renzi è quello sul referendum, in cui Obama afferma di tifare “per Matteo” e che voterebbe Sì perché “l’ammodernamento delle istituzioni aiuta l’Italia”. Il presidente Usa ha continuato affermando che Renzi dovrebbe rimanere al timone anche in caso di sconfitta. Il discorso di Obama ha toccato anche l’Ue, che sta vivendo una crescita lenta e che per risollevarsi dovrà puntare su “investimenti e occupazione”. L’Europa si trova inoltre di fronte alla difficile sfida dei migranti in cui “Italia, Grecia e Germania sono lasciati soli contro questo fenomeno” e a cui tutta l’Ue dovrà far fronte. Obama infine ha appoggiato lo schieramento degli italiani in Lettonia con la Nato e Renzi ne ha approfittato per sottolineare che “l’agenda internazionale dell’Italia coincide totalmente con quella degli Stati Uniti”.
Mosul: L’esercito dell’alleanza prosegue lentamente verso Mosul ma i jihadisti stanno attuando tattiche per rendere più difficile l’avanzata ai nemici. Tra queste vi sono imboscate improvvise e mine piazzate con l’aiuto del fumo nero alzatosi per i fuochi accesi dagli uomini del Califfato. Il fumo rende infatti più difficile la visione da parte dei droni e degli elicotteri dell’alleanza. Il clima tra le truppe resta comunque ottimista riguardo a un’imminente vittoria e riconquista di Mosul. Restano invece meno certi gli scenari futuri, con l’incertezza che regnerà sovrana sulla popolazione sunnita della città e su quanti di loro erano collaboratori convinti dell’Isis. E’ anche per questo che nel cuore della città è probabile che entreranno solo milizie irachene, così da “risparmiare la popolazione ed evitare scontri settari”, come spiega un sergente che aggiunge che “una volta dentro Mosul città la sfida sarà più politica che militare”.
Economia e Finanza
Lavoro: I numeri aggiornati al 2016 da parte dell’Inps raccontano di un calo dei contratti di lavoro stabili (-32,9%), con il periodo gennaio-agosto che ha offerto dati ancora più bassi del 2014. A contribuire al fenomeno sono stati principalmente i mancati incentivi per il 2016 per le aziende che assumevano a tempo indeterminato, osservazione confermata dall’aumento dei contratti a termine con un +2,5% rispetto al 2015. Continuano inesorabilmente a crescere anche i voucher, raggiungendo +35% rispetto a quelli dell’anno passato. Infine sono cresciuti i licenziamenti, con un aumento del 4,7% soprattutto per quelli per giusta causa e giustificato motivo soggettivo. Poletti ha offerto una lettura diversa dei dati, sottolineando che “a fronte del meno 32% di oggi bisogna considerare che l’anno scorso è stato registrato un più 100%”. Susanna Camusso (Cgil) non ha invece risparmiato quello che è stato definito da qualcuno “Flops Act”, sostenendo che “in assenza di investimenti, diritti e ammortizzatori si sta verificando un picco di licenziamenti”.
Legge di Bilancio/Fisco: Lo scontro politico interno al Pd si manifesta anche nell’ambito della manovra 2017. Tra i punti più dibattuti vi è finora il pacchetto di misure sul fisco, con il giudizio negativo di Bersani che ha parlato di “norma Corona” e l’attacco di Speranza che reputa “la norma sui contanti un’ingiustizia inaccettabile”. Il governo è quindi intervenuto per ribattere alle numerose polemiche, con Padoan in prima linea che ha negato l’esistenza di un condono poiché sia per voluntary disclosure sia per la rottamazione delle cartelle “si paga tutto il dovuto e questo esclude che sia un condono”. A difesa della manovra si è espresso anche Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sostenendo “infondata” l’idea del binomio evasione-voluntary disclosure.