Politica Interna
Parisi: l’ex manager si prepara a dare un nuovo dispiacere ai colonnelli di Forza Italia che non lo amano. Parisi sta infatti mettendo insieme una squadra che lo affiancherà nel ruolo di nuovo federatore del centrodestra, con la benedizione di Berlusconi. Un “pool” dal quale verranno esclusi i veterani della politica, un team di portatori di idee, questa la definizione che circola nell’entourage di Parisi; in sostanza si punta a formare un governo-ombra del centrodestra, in grado di superare i veti dei singoli schieramenti presenti all’interno del partito. La struttura si materializzerà alla convention che il candidato sconfitto a Milano, con un margine ristrettissimo rispetto al vincitore, ha convocato per il 16 e 17 settembre nel capoluogo lombardo; alcuni nomi sono però già stati individuati, ma Antonio Pilati, uno dei più stretti collaboratori di Parisi, preferisce evitare indicazioni precise; la rotta è però chiara ed è quella indicata da Berlusconi, dare al centrodestra volti nuovi rottamando in maniera soft la vecchia guardia.
Politica Estera
Aleppo: Ban Ki-moon ha cercato ieri parole definitive per descrivere il destino della città martire siriana, dove da quattro anni di protrae lo scontro tra le truppe del dittatore Bashar al Assad, via via aiutate da milizie sciite iraniane e libanesi e dall’aviazione russa, contro i gruppi di insorti che a fasi alterne sono in bilico fra la capitolazione e la riscossa. “Una catastrofe umanitaria senza precedenti” ha detto il segretario dell’Onu parlando a New York, nella speranza di smuovere coscienze e ingegno di Stati Uniti e Russia, le due superpotenze, entrambe impegnate in Siria, che si stanno confrontando con l’obiettivo di ottenere un’intesa proprio per Aleppo. Ma su questo fronte Washington smentisce l’ottimismo manifestato da Mosca. Di volta in volta si annunciano tregue, corridoi umanitari, intese che falliscono poco dopo l’annuncio; la partita diplomatica e politica è complessa, sulle macerie della Siria si definisce un nuovo assetto mondiale e l’Onu ha un peso irrilevante.
Profughi: il governo ridisegna le procedure giudiziarie per il diritto di asilo, è stato il ministro Orlando a spiegarle al Comitato parlamentare che se ne occupa; cancellato l’appello, nessuna udienza per il richiedente asilo, giudici specializzati in tema di immigrazione, aumento dell’organico nei tribunali caldi. Tutti gli interventi normativi sono compresi in un decreto legge attualmente al vaglio del Governo. Oggi un richiedente asilo resta in attesa di una risposta non meno di 24 mesi, gli ultimi dati del Ministero dicono che nel 2016 circa il 60% delle domande di protezione sono state rigettate. Secondo Orlando “è necessaria un’ulteriore semplificazione pur nella salvaguardia delle garanzie”, le novità saranno la sospensione dell’appello contro la decisione del tribunale e la sostituzione dell’attuale rito sommario di cognizione con un procedimento camerale che sostituisce l’udienza, tranne in casi particolari.
Ventotene: rilanciare il progetto di costruzione ed integrazione europea, evitare il rischio di emulazione della Gran Bretagna da parte di altri stati, ricostruire uno spirito comune che possa valere già per i prossimi delicati appuntamenti, come il referendum olandese, ed infine cercare di coagulare un consenso a tre su alcune misure. L’agenda del vertice fra Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande, la settimana prossima a Ventotene, spazia su qualsiasi argomento o tema europeo, i singoli punti sono il seguito del documento di Berlino firmato dai tre leader a giugno, quindi lavoro e giovani, sicurezza e difesa, infine crescita e investimenti. Il vertice rievoca simbolicamente il confino di europeisti illustri che sull’isola concepirono il “manifesto” unanimemente considerato uno dei pilastri ideologici dell’Europa unita. Possibile che diventi occasione per un confronto fra Renzi e la Merkel sulla futura manovra finanziaria italiana, che comporterà la richiesta a Bruxelles di ulteriore flessibilità, richiesta che avrà bisogno del gradimento del partner più influente per essere solida.
Economia e Finanza
Manovra: si avvia verso i 30 miliardi la manovra che l’Italia varerà tra un paio di mesi. Un quadro organico ovviamente non c’è, visto che non si sa quale potrà essere la crescita effettiva del Paese quest’anno e di conseguenza pure quella dell’anno venturo, ed il treno della manovra è ancora tutto in formazione. Lievita l’entità dell’intervento che dai 20-25 miliardi ipotizzati nelle scorse settimane potrebbe, secondo stime dell’agenzia Ansa, toccare anche quota 30, cifra che rende ancora più urgente aprire un confronto con Bruxelles per cercare nuovi margini di flessibilità sul deficit. Di fronte a un Pil che stenta il governo punterà molto sugli investimenti, il ministro Delrio garantisce tempi rapidi per quelli immediatamente cantierabili attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione, che ha una dotazione di 15 miliardi. L’esecutivo punterà a proseguire con gli investimenti pubblici e ad attrarre sempre più quelli privati.
Mercati: l’incertezza sulle mosse di politica monetaria della Federal Reserve congela il “rally d’agosto” che nella prima metà del mese aveva portato gli indici azionari globali a nuovi massimi. In Europa i listini hanno chiuso ieri in calo la seconda seduta consecutiva, nuovamente penalizzati dalle prese di beneficio in una giornata vissuta nell’attesa dei verbali della riunione di fine luglio del braccio operativo della Fed, il Fomc; ma la diffusione di questi documenti non ha dissipato i dubbi del mercato, confermando l’impressione di una banca centrale divisa tra falchi e colombe e decisa ad attendere ulteriori indicazioni sul fronte macroeconomico prima di muoversi. A Milano Piazza Affari ha chiuso in calo dell’1,58%, lo spread fra i nostri BTp decennali ed il bund tedesco di pari durata è salito oltre i 116 punti