Politica interna
M5S: Mentre si fanno sempre più insistenti le voci di un’indagine sull’assessora all’Ambiente Muraro, Virginia Raggi fa sapere di non aver ricevuto nessuna notifica a riguardo. E per mostrare compattezza, annuncia il sostituto di Minenna al Bilancio: Raffaele De Dominicis, ex procuratore regionale della Corte dei conti, in passato criticato per alcune uscite particolari. Nel frattempo Di Maio ha fatto sapere che non ci sarà alcuno sconto in caso di indagini, concetto ribadito anche dalla sindaca di Roma in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha però chiarito che prima di prendere decisioni vorrà vedere le carte. Raggi ha confermato che, come da prassi politica, in passato vi sono state tensioni con il mini direttorio e ha confessato di aver ricevuto un sms di sostegno da Grillo. E su un eventuale crisi del M5S a Roma che potrebbe riflettersi a livello nazionale, l’avvocatessa ha risposto che gli oppositori hanno in realtà paura di un buon governo del Movimento nella Capitale.
Referendum: Ai sostenitori del No potrebbe presto unirsi la Cgil che voterà come schierarsi il 7 e 8 ottobre. Il sindacato guidato da Susanna Camusso aveva in precedenza diffuso un documento critico con lo scopo di mostrare “lo squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo” e “l’indebolimento degli organi di garanzia”, oltre ad una “eccessiva centralizzazione” che deriverebbe dalla riforma costituzionale. La decisione sembra propendere verso la bocciatura del referendum ma finora ci sono stati diversi momenti di confronto, con parti più moderate (Genovesi di Fillea e il segretario confederale Solari per il Sì) e altre più radicalizzate verso il No (Fiom). Nella giornata la ministra Boschi ha intanto annunciato un possibile slittamento della votazione, ora prevista per fine novembre o inizio dicembre. Oggi sarà il turno di D’Alema, che riunirà dieci parlamentari Pd schierati per il No, da cui si è escluso Cuperlo, convinto che è ancora necessario “non chiudere nel No il perimetro della sinistra”. Intanto dalla Festa dell’Unità di Torino Roberto Speranza ha continuato a spingere sulle modifiche all’Italicum, garantendo un’apertura al Sì solo se il governo accetterà un dialogo sul tema.
Politica estera
Germania: Pronostici rispettati per le votazioni regionali in Meclemburgo-Pomerania, con il crollo della Cdu di Angela Merkel che ha toccato i minimi storici (19,1%) proprio nel suo Land. E’ cresciuto invece il partito di ultradestra AfD, forte del 21,4% dei voti mentre è rimasto saldo al primo posto la Spd, che perde circa cinque punti ma ha raggiunto comunque il 30,4%. Si riapre così il dibattito sulle politiche di apertura agli immigrati di Merkel, oggetto di attacco dell’Afd timorosa dell’“immigrazione di massa” e della possibile “islamizzazione” del paese. La campagna del partito xenofobo ha attecchito, nonostante nella regione siano stati collocati solo 22.000 rifugiati, che hanno portato al 4% il totale degli abitanti di nazionalità straniera. Gongolano quindi i leader del partito Frauke Petry e Jörg Meuthen, che da oggi intensificheranno i lavori per crescere ulteriormente nelle imminenti votazioni nella città-Stato di Berlino.
Isis: Durante il G20 c’è stata la possibilità di un confronto sull’organizzazione terroristica, anticipato da una lettera sui profughi spedita da Juncker e Tusk ai leader del G20 qualche giorno prima, nella quale si richiamava l’attenzione di tutti i paesi alla situazione di emergenza a cui l’Ue sta cercando di trovare una soluzione. Il risultato è stato l’inclusione di un paragrafo nel comunicato ufficiale del G20, finalizzato ad invitare tutti i Paesi ad aumentare l’assistenza. Si avrà occasione di discutere ulteriormente dell’argomento nella prossima Assemblea Generale dell’Onu, come ha fatto sapere Obama, che ritiene fondamentale eliminare il problema all’origine, aiutando i paesi in difficoltà e risolvendo le guerre in corso. Si è discusso così anche della Libia, la cui offensiva finale sarebbe partita da poco e dovrebbe, secondo Obama, risolvere il problema Sirte e proseguire nei territori confinanti per eliminare le ultime resistenze dell’Isis. Il presidente Usa ha dialogato inoltre con Putin per la questione siriana, giungendo vicino a un accordo di tregua, slittato però a oggi. Obama ha infine incontrato Erdogan, che ha ringraziato gli Usa per l’appoggio del golpe ma ha insistito sulla estradizione del sospettato organizzatore del colpo di stato Gulen.
Economia e Finanza
G20: Tra i molti temi discussi durante l’incontro dei principali leader mondiali, centrale è stato quello della crescita. Tema che ha confermato i timori diffusi sulla crescita stagnante e sui sentimenti protezionisti in molti Paesi che hanno contribuito a infliggere una dura lezione al mercato globale. Juncker (Ue) ha chiesto alla Cina di accettare il monitoraggio dell’eccessiva produzione di acciaio, che ha abbattuto i prezzi e spiazzato il mercato europeo. Nonostante le critiche da parte di Pechino, il G20 dovrebbe inserire nel comunicato finale il riconoscimento delle esagerazioni produttive cinesi, spingendo verso la costituzione di “un forum di osservazione globale” sotto l’ala dell’Ocse.
Crescita Italia: Il Forum Ambrosetti è stato l’occasione per l’annuncio da parte del ministro dello Sviluppo Calenda del piano “Industria 4.0”, frutto della collaborazione con Poletti e Padoan e che verrà inserito nella manovra. Tra i tre punti fondamentali, il primo si concentra sugli incentivi, con il rinnovo del superammortamento al 140% e l’introduzione dell’”iperammortamento”, probabilmente al 160% e dedicato a particolari categorie come ricerca, alte tecnologie, digitale. Inoltre è in programma il rilancio del Fondo centrale di garanzia del Mise, aumentato a 900 milioni e non più limitato alle aziende tripla A ma anche alle Pmi meritevoli. Con il secondo punto si incentiverà la trasformazione di 4-5 università in centri d’eccellenza, che avranno il duplice scopo di formare personale altamente qualificato in sinergia con le imprese e offrire consulenze a quest’ultime. L’ultimo punto verterà sugli standard di software, con una spinta verso il passaggio a sistemi open source.