La maggior parte dei quotidiani di oggi segue in apertura la vicenda dei controlli sulle emissioni inquinanti delle Volkswagen, coinvolgendo anche il governo tedesco accusato di essere a conoscenza della storia. La Stampa e il Corriere della Sera aprono invece con un’intervista al Segretario di Stato americano Kerry, mentre il Fatto si occupa del voto alla Camera sulla legge sulle intercettazioni, e il Manifesto titola sull’uccisione a fucilate in un campo in provincia di Foggia di un immigrato accusato di aver rubato dei meloni.
Politica interna
Pd – In casa Pd c’è l’accordo sul disegno di riforma del Senato. La riunione tenutasi ieri a Palazzo Madama ha spazzato via dubbi e incertezze. I bersaniani sono fiduciosi perché sono stati fatti “grandi passi avanti”, sebbene il testo sia “ancora da scrivere”. Una svolta che prevede un’intesa a tutto campo, che va dall’elettività alle competenze dei senatori, passando per i giudici costituzionali. Ma la strada non è tutta in discesa: Calderoli minaccia 60 milioni di emendamenti, e non va scordata l’incognita del presidente del Senato. Se Pietro Grasso desse il via libera all’emendabilità dell’articolo 2 l’accordo tra maggioranza e minoranza del Pd potrebbe saltare, in quanto la minoranza voterebbe l’emendamento di Chiti al comma 2 dell’articolo 2, che prevede l’elezione diretta senza ratifica dei consiglieri regionali. Ma questo scenario non è probabile perché, secondo fonti governative, Grasso si sarebbe impegnato a “garantire” l’accordo tra Renzi e Bersani.
Forza Italia – L’uscita dei senatori Amoruso e Auricchio dalle fila di Forza Italia e la migrazione verso il gruppo di Denis Verdini, ha fatto perdere le staffe a Paolo Romani, che ha parlato di “mercato delle vacche”, accusando le formazioni neo costituite di portare avanti un’”oscura campagna acquisti”. Ad Arcore però la situazione pare tranquilla. Berlusconi si dice convinto che saranno in molti a rientrare nel partito. Una convinzione basata sul fatto che l’accordo interno al Pd sul Senato reggerà, marginalizzando la posizione di Verdini “che puntava a essere decisivo e invece rischia di essere ininfluente”. L’ex Cavaliere pensa che l’emorragia di senatori sia destinata a fermarsi e che FI potrà presentarsi compatta al voto contro la riforma renziana.
Intercettazioni – Oggi alla Camera sarà approvato in prima lettura, con sostanziali ritocchi, il disegno di legge delega che andrà a modificare l’articolo sulla pubblicabilità delle intercettazioni telefoniche. L’unica opposizione al provvedimento è stata organizzata da Sel e dal M5S che accusano Pd e Forza Italia di “voler mettere il bavaglio alla stampa per proteggersi a vicenda”. Pronta la replica del governo, che respinge le accuse di voler limitare le intercettazioni come strumento d’indagine.
Politica estera
Xi Jinping – Il presidente cinese Xi Jinping, in visita negli Stati Uniti, ha rilasciato un’intervista al Wall Street Journal, nella quale promette di proseguire sulla rotta delle riforme economiche di mercato e si dice determinato a combattere il cyber spionaggio e gli attacchi degli hacker. Molti analisti politici pensano che la trasferta americana serva a rilanciare il premier cinese come “uomo forte”, a fronte di un’immagine pubblica appannata per colpa del rallentamento dell’economia del suo Paese. Sul fronte repubblicano la visita di Xi Jinping ha acceso le polemiche. Per Donald Trump “i cinesi vogliono affamare i bravi cittadini americani”, mentre il senatore Tom Cotton ricorda che se Obama fosse stato cinese “sarebbe in carcere come cristiano e avvocato dei diritti civili”.
Stati Uniti – Papa Francesco è atterrato ieri a Washington accolto dal presidente Barack Obama e dalla moglie Michelle. Sul volo da Santiago il pontefice ha incontrato i giornalisti e ha risposto alle accuse di essere “comunista”: “Tutto ciò che ho detto in tema economico è nella dottrina della Chiesa”. Francesco ha parlato anche dell’embargo Usa verso l’Avana: “Spero si arrivi a un accordo che soddisfi le parti. Ma al Congresso non parlerò in modo specifico di questo tema”.
Economia e finanza
Fisco – Chi non ha ancora saldato i suoi debiti con il Fisco negli ultimi due anni potrà chiedere un nuovo piano di rateizzazione. Una novità introdotta dal Consiglio dei ministri di ieri che ha approvato gli ultimi cinque decreti della delega fiscale. Sul fronte della sanità si prepara una stretta per evitare gli sprechi degli esami inutili. Intanto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, riapre la partita della flessibilità sui conti pubblici e discute a Bruxelles con il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, sulla legge di bilancio italiana. La manovra dovrà essere consegnata entro il 15 ottobre: le istituzioni comunitarie hanno poi 15 giorni di tempo per suggerire eventuali correzioni.
Volkswagen – Secondo il Die Welt il ministro dei Trasporti tedesco sapeva della manipolazione dei controlli dei gas di scarico della Volkswagen negli Stati Uniti. Dopo il crollo del titolo della casa automobilistica tedesca scatta ora la caccia ai nomi di chi poteva conoscere la verità. Il governo tedesco dal canto suo chiede “piena trasparenza”, mentre la Francia ha auspicato un’indagine europea e la Commissione Ue ha ribadito il dovere del rispetto delle norme. L’amministratore delegato della Volkswagen, Martin Winterkorn si è scusato con i consumatori e ha difeso i suoi dipendenti: “Sarebbe sbagliato se il terribile errore di pochi compromettesse il lavoro onesto di 600mila persone”. Dall’altra parte dell’oceano il numero uno di Volkswagen America ha ammesso di “aver fatto un casino”, e ha promesso di “raddrizzare le cose”. Intanto l’inchiesta penale aperta negli Stati Uniti continua il suo corso.