Politica interna
Italicum – Sulla legge elettorale Matteo Renzi sceglie la linea dura contro i ribelli Pd: dieci deputati appartenenti alla minoranza del partito e contrari all’Italicum sono stati sostituiti in commissione Affari costituzionali della Camera, dove la legge è all’esame. Tutti a eccezione di Giuseppe Lauricella, il quale, pur essendo contrario al nuovo sistema di voto, ha fatto sapere che si rimetterà alle decisioni del gruppo; entro oggi saranno nominati i nuovi membri. L’avvicendamento dei dissidenti sarà valido solo per la discussione della legge elettorale, ma in commissione il clima si surriscalda: Cinquestelle e Scelta Civica minacciano l’Aventino, che potrebbe tentare anche Forza Italia.
Forza Italia – Anche senza attendere i risultati delle Regionali, già si intravedono gli scenari di quello che potrebbe essere il futuro del partito di Silvio Berlusconi. L’intenzione, e la speranza, dell’ex Cavaliere è rinascere dalle proprie ceneri: radere al suolo la vecchia guardia e rinnovare Forza Italia dando ruoli chiave a quelli che ancora ci credono davvero. In questo senso l’opera di Berlusconi è già iniziata, con la nomina del fedelissimo Marcello Fiori a responsabile degli Enti locali. Oltre a Verdini, tifano per un ritorno al Nazareno anche Confalonieri e Doris, compagni di una vita del leader azzurro: pur ribadendo il suo no all’Italicum, l’ex Cavaliere potrebbe riaprire il dialogo su altri fronti, come quello della riforma del Senato. Resta da collocare solo Raffaele Fitto, pronto ad accogliere tutti i reduci della diaspora berlusconiana, da Alfano a Tosi, tranne Berlusconi stesso. Intanto, tornano a farsi minacciose le vicende giudiziarie non ancora risolte: ieri la Procura generale di Milano ha chiesto ai pm dell’inchiesta Ruby ter gli atti dell’indagine per valutare un eventuale ricorso al Tribunale di Sorveglianza che ha dichiarato estinta la pena per il caso Mediaset.
Politica estera
Emergenza immigrazione – L’Unione Europea è pronta ad accogliere la richiesta dell’Italia di colpire le postazioni dei trafficanti di uomini e distruggere i barconi usati per trasportare i migranti: il modello è quello dell’operazione varata nel 2008 contri i pirati somali. La linea sarà ufficializzata nel vertice straordinario dei 28 capi di Stato e di governo europei, convocato dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk per giovedì prossimo. Intanto, dopo lunghe resistenze, da Berlino e dai Pesi del nord Europa arriva il sì a un potenziamento dell’operazione Triton. In un’intervista a Il Messaggero, il ministro degli Esteri Gentiloni chiede all’Unione un impegno rilevante anche nella gestione dell’accoglienza, in modo da poter identificare i migranti e scongiurare possibili infiltrazioni terroristiche.
Isis – La mente che ha concepito la nascita e l’espansione del Califfato islamico in Siria era un ex colonnello dei servizi segreti di Saddam Hussein. Samir Abd Muhammad al Khlifawi, meglio noto come Haji Bakr, è stato ucciso a gennaio 2014 ma solo dopo si è scoperto chi fosse. Sul suo cadavere è stata ritrovata una cartella zeppa di documenti con schemi, elenchi, programmi e organigrammi che spiegano come un Paese può essere gradualmente soggiogato. Dopo mesi di ricerche, queste carte sono finite nelle mani del settimanale tedesco Der Spiegel.
Economia e Finanza
Grecia – Il governo di Atene ha approvato un decreto con cui obbliga enti pubblici e imprese statali a trasferire alla Banca centrale le riserve in contanti e i depositi a termine. L’esecutivo di Alexis Tsipras spera così di reperire i 3 miliardi necessari a far fronte agli impegni con i creditori (Fmi in testa) e a pagare stipendi e pensioni a fine mese. I mercati, spaventati negli ultimi giorni dal possibile default greco, ieri hanno rimbalzato, anche grazie alle politiche di allentamento monetario della Cina: chiusura positiva per tutte le Piazze, con Milano a +1,25%.
Bce – Il presidente Mario Draghi torna a pungolare le politiche economiche del governo Renzi. I sacrifici fatti non bastano, occorre un’azione risoluta nelle riforme strutturali, perché nel 2014 l’attuazione delle raccomandazioni specifiche è stata piuttosto deludente, scrive Draghi nella prefazione del Rapporto annuale 2014 della Bce diffuso ieri. Rincara la dose Moody’s che, in vista della revisione del rating italiano il prossimo 12 giugno, anticipa una possibile promozione del nostro Paese. Ma solo a riforme fatte e attuate. Se ci fosse però un deterioramento, l’agenzia di rating statunitense non esclude un ulteriore e clamoroso downgrading dell’Italia.